Ormai lo sapete, io arrivo tardi. Dopo più di due mesi dall’uscita
del gioco vi propongo la mia recensione dell’ultima fatica di Ubisoft,
continuamente rimandata sia per ragioni di marketing che per adattamento alle
console next-gen: WATCHDOGS.
Per rendere più scorrevole la lettura dividerò l’articolo,
come ho fatto alcune volte, in paragrafi.
TRAMA: il gioco
si svolge ai giorni nostri, Aiden Pearce è un hacker che, dopo un colpo andato
male, viene rintracciato dal gruppo malavitoso che cercava di derubare
inconsapevolmente. Questa gang decide di far uccidere prima i suoi parenti e
poi lui; durante gli scontri la nipotina muore in un incidente stradale. Cercando
vendetta Aiden si dovrà giostrare tra gruppi malavitosi, hacker inaffidabili e
vecchie conoscenze; per vendicare la piccola Lena e salvare la sorella che
intanto viene rapita. Tutto tra corse ad alta velocità, guerriglia di strada,
assedi a dei grattacieli che in realtà sono roccaforti moderne. Sembrerebbe un
GTA qualunque ma in mezzo a tutte queste questioni personali c’è qualcosa di
grosso di molto più grosso: a Chicago è entrato in funzione un mega computer
che controlla e spia tutti, attraverso questa IA la Blume, la società che l’ha
costruito, sta costruendo un impero che si potrà estendere a tutto il mondo. Quindi
oltre alle corse, alle sparatorie e tutto il resto aggiungeteci un
megacomplotto internazionale e poi GTA ve lo potete anche scordare. _ISEEYOU
Clara Lille, personaggio fondamentale del gioco |
AIDEN PEARCE:
come molti hanno già fatto notare Aiden assomiglia molto ad un assassino dell’altra
saga Ubisoft, anche ben disegnato rispecchia effettivamente un 35enne
disagiato(con quel maglione sotto il cappotto che proprio non si può vedere). Professione
hacker e giustiziere, si muove a Chicago con l’esperienza sgominando bande
criminali, traffici di prostitute e facendo schiantare la polizia contro tutti
i dissuasori presenti in città! Cosa vuoi di più dalla vita!
PERSONAGGI: i
personaggi sono ben scritti e abbastanza approfonditi tramite anche i vari audio
diari reperibili in tutta Chicago, come per tutti i giochi per capire fino in
fondo la sceneggiatura è d’obbligo trovare tutti questi oggetti collezionabili
per non farsi scappare qualche chicca che ci potrebbe non far apprezzare appieno
la nostra esperienza videoludica. Ubisoft comunque non si smentisce e mette in
piedi una bella sfilza di personaggini niente male fondendo un po’ lo stile di
Assassin’s Creed, per quanto riguarda gli hacker, e quello di Far Cry, per
quanto riguarda gli antagonisti.
GIOCABILITà: è
decisamente migliorabile, sotto alcuni aspetti le meccaniche sono un po’ lente
anche se si tratta di minuzie; il gioco scorre abbastanza bene anche se il
sistema di puntamento è rivedibile e da sistemare la sensibilità e la velocità
di reazione. Il gioco è quasi sempre realistico, a parte per ciò che riguarda
gli incidenti automobilistici, anche se penso quello sia modificabile
aumentando la difficoltà, e i boss” che solitamente in questi giochi non ci
sono ma in questo a quanto pare sì; quando bisogna affrontare Iraq, per
esempio, bisogna colpirlo 7 granate per ammazzarlo e sto tizio non è corazzato
è in giro con un cazzo di Aspesi fosforescente! Questa scelta mi ha fatto
storcere il naso perché totalmente fuori luogo ed ingiustificata.
IMPRESSIONI FINALI:
questo gioco nasconde più di quello che in realtà dovrebbe mostrare
apertamente; questo gioco butta nella testa di un attento osservatore una
miriade di paranoie ma anche una miriade di verità. Per quanto riguarda le
prime sono quelle che tendiamo ormai ad affrontare ogni giorno, social media in
rapida crescita, informazioni personali e private che vengono divulgate a rotta
di collo; tutto questo è però controllabile, una persona intelligente dovrebbe
saper gestire le proprie informazioni e sapere se e quando pubblicarle. La cosa
più pericolosa è ormai diventata mettere qualcosa in rete perché qualsiasi
persona in qualsiasi parte del mondo può entrarne in possesso. Il pericolo più
grande lo corrono però i più piccoli che si ritrovano ad essere online ancora
prima di avere la capacità piena di quello che stanno facendo, riducendosi a
volte a compiere atti estremi per qualche parola di troppo su face book. Per quanto
riguarda la verità raccolta in questo gioco, ma che in realtà si ricollega
direttamente alle paranoie appena descritte; parafrasando un antagonista del
gioco: “tutti vedono le mie attività di copertura: le puttane, le armi, la
droga; ma non vedono che sto costruendo un impero sulle informazioni, sui loro
peccati e poi.. poi saranno miei”.
VOTO: 9/10
"NOBODY IS ANONYME"
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