Siamo arrivati al momento di tirare un po’ le somme per quel
che riguarda le serie. A parte True Detective appena cominciato, le altre serie
sono praticamente tutte concluse quindi volevo fare un po’ il punto della situazione
tracciando ciò che nel bene e nel male ha caratterizzato le season di quest’anno.
Vediamo se siete d’accordo o meno!
Top
Person of Interest, bombetta. Riesce a rinfrescarsi
nonostante sia la quarta stagione. Momenti molto emozionanti e scene epiche
riescono a mantenere alto il livello della serie. La crescita continua dei
personaggi è evidente e, a parte, le solite organizzazioni criminali che
saltano fuori ogni due per tre, la novità rappresentata dalla nuova macchina è
significante. Grazie al cielo hanno rinnovato per la quinta stagione perché un
finale così aperto non poteva rimanere indefinitivamente nell’etere del piccolo
schermo. Da guardare assolutamente.
Arrow, serie
adolescenziale sicuramente come sempre affermato dal sottoscritto, ma
sicuramente è una di quelle che si difende meglio rispetto alla ciofeca
rappresentata da Flash sempre della CW. Nonostante siamo giunti alla terza
stagione questa serie riesce a difendersi, differenziare ed arricchire i
personaggi. Unico non incluso è purtroppo lo stesso Arrow che risulta granitico
e quasi immune al cambiamento tranne per il rush finale che poi determinerà il
finale di stagione. Gli spunti fumettistici ci sono, anche se riletti e
talvolta ritoccati con un tocco di originalità che a molti potrà non piacere. Chi
ha visto sa cosa intendo. Per il resto una buona serie per passare il tempo,
niente di eccelso ma sicuramente valida.
Daredevil, serie
stratosferica, Hell’s Kitchen è magicamente descritta. I personaggi sono
tremendamente caratterizzati e sfaccettati ma soprattutto le loro azioni sono
tutt’altro che prevedibili. Le note di merito sono davvero tante e troppe,
Netflix sforna una serie coi controcazzi ancora una volta. Le atmosfere sono
quelle che Gotham ha del tutto mancato. Unica nota di demerito lo scontro
finale troppo scialbo, ma per chi non guarda solo le botte, questa è una serie
davvero immancabile.
Flop
American Horror Story,
si limita a stimolare più il cuore che l’amigdala non riuscendoci nemmeno bene.
Murphy si perde nei suoi temi tipici, non riuscendo a focalizzarne nemmeno
mezzo. Troppe storie da raccontare e approfondite con dei background insipidi,
azioni ingiustificate e, a parer mio, ingiustificabili da uno spettatore. Il
messaggio che passa è quello che la diversità non deve essere un problema ma
una risorsa da sfruttare, il problema è però banalizzato, appiattito. I mostri
alla fine risultano tutti buoni, personaggi che hanno i loro lati oscuri, le
loro sofferenze ma sostanzialmente buoni. I veri cattivi sono invece tutti
quelli “normali”; Dandy, bambinone viziato, che diventa killer psicopatico ne è
l’esempio primo. Anche qui però sulla sua follia inspiegabile ha troppo
controllo, troppa freddezza, non va niente di avventato ma anzi progetta,
complotta, corrompe. Peccato per la Lange, la sua carriera avrebbe potuto
chiudersi molto meglio.
The Walking Dead, noioso, veramente noioso. Una serie
che non ha aggiunto nulla alle precedenti e che addirittura è riuscita a
sottolinearne i difetti. Dialoghi stucchevoli e senza senso sono il vero
interrogativo di questa serie. Alcuni personaggi sono stati portati
all’esasperazione caratteriale tramutandoli in questa maniera in caricatura di
loro stessi. Dinamiche viste e riviste, ripetute nel corso di tutta la
stagione. L’arrivo al solito villaggio della salvezza che poi diventa
l’inferno. L’inferno è stata questa stagione, si spera nella prossima.
Gotham, partivo
con grandi aspettative per questa serie essendo un fan sfegatato del
batuniverse e invece mi sono ritrovato a fare i conti con una serie priva di
appeal e di una trama realmente apprezzabile. Le dinamiche mafiose e la scalata
del pinguino sono le uniche cose di cui questa serie può far vanto. Sembrava
essersi risollevata con il caso del serial killer denominato “orco” nelle tre
puntate che precedevano il finale ma questo è stato di una noia, di una
prevedibilità che davvero poche serie riescono a dare. Doveva essere un noir
con le palle e invece si è tramutato in un’accozzaglia di personaggi poco
caratterizzati e molte volte, vedi i villains, buttati lì come in uno scadente
buffet da apericena.
Trono di Spade, è
nei flop non per colpa sua purtroppo. Ma andiamo con ordine. La serie parte
malissimo, trascinandosi per 6 puntate e mezzo ma poi nelle ultime tira bombe
come se non ci fosse un domani. Una morte eccelsa al di sopra delle altre:
Giovanni Neve. A parer mio tornerà in qualche maniera, resuscitato, non morto,
arriva qualcuno insomma che risolleverà le sorti del nostro amico corvo. Questa
serie ha una scusante per le prime 6 puntate ovvero il dovere gravoso di dover
ricostruire tutto daccapo ancora una volta. La 4x10 segnava un ennesimo punto
di rottura e quindi questa stagione va presa un po’ come una necessità di
rialzare il climax da zero. Perché allora l’ho messa tra i flop? Perché
quest’anno è accaduto qualcosa di straordinario, sui social network si è
cominciata una sistematica operazione di spoiler a distanza di poche ore dalla
diretta americana rovinando quasi la totalità della serie a quelli che, come
me, non hanno la tv satellitare. Un comportamento da veri imbecilli che hanno
distrutto la bellezza di una serie per fare i ganzi.