Arkham origins è un gioco di pregevole fattura, ma le
dinamiche e le novità introdotte non sono nuove, il problema è che non si può
neanche parlare di dinamiche care ai giocatori e riproposte perché in un corso
di tempo pari a due anni una spolverata di aggiornamento ce la potevano anche
dare. Il gameplay e il gioco rimangono comunque piacevoli, la storia principale
è ben scritta anche se un po’ cortina e frettolosa verso la fine. Quello che ci
propone WB è una riproposizione del capitolo precedente, le somiglianze con
Arkham city sono evidenti, a tratti fin troppo e non contribuiscono certo a
definire il capitolo l’eccellenza della serie.
La sceneggiatura è ciò che notiamo di più nel videogioco, un
reboot non male, con un cavaliere oscuro ancora alle prime armi ma più cattivo
che mai. La prima apparizione del Joker è ben riproposta anche se ciò che manca
è l’inizio vero della storia del crociato incappucciato ovvero la sua
formazione(che sarà proposta in un dlc), dalla morte dei genitori alla
trasformazione nel supereroe che tutti conosciamo. Batman è messo sotto una
luce oscura, scurissima se mi passate il termine, incapace di fidarsi di
qualsiasi persona gli stia attorno(ad un certo punto non ascolterà nemmeno
Alfred) e sembra un po’ quello che il Joker nella serie a fumetti gli
rimprovera di non essere più(vedi saga Morte della Famiglia, DCcomics) dopo
essersi creato una famigliola allegra insieme ai vari Robin, Red Robin,
Nightwing e così via.
Lo scenario, Gotham sotto un’incessante nevicata, è molto
simile a quello del secondo capitolo della serie ed oltre alla possibilità di
spostarsi velocemente tramite il batwing non offre differenze eclatanti: ancora
gli enigmi con i pacchetti dati al posto dei trofei dell’enigmista, crimini da
sventare per guadagnare punti XP, casi da risolvere. I combattimenti coi boss sono comunque abbastanza vari ma non in modo così convincenti come lo erano quelli del secondo capitolo.
Ma questi sono anche i
punti chiave della serie e almeno sono riproposti in maniera solida e
convincente. Ciò che manca è la varietà di personaggi e villains che erano
presenti in City e ciò fa perdere al gioco quel qualcosa che lo renderebbe
definitivamente degno di entrare nella serie, ma come già gli stessi produttori
avevano detto “questo gioco non fa parte della vera trilogia Arkham, è uno
spin-off in grado di offrire divertimento intanto che prepariamo il pezzo forte”.
Quindi attendiamo l’ipotetico Arkham World e il ritorno di Rocksteady al
comando.
Voto complessivo 7/10
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