copertina dell'ultima versione dell'albo edita da RW Lion edizioni |
A sei giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne,
ci troviamo a parlare di quella sui bambini. In questa graphic novel, sarebbe
ingiusto definirlo un semplice fumetto, ci troviamo di fronte a 96 pagine in
cui anche il vigilante di Gotham si trova faccia a faccia con la terribile
verità dell’abuso sui minori. Non c’è niente ad alleggerire il tema: dai tratti
ai colori, dalla sceneggiatura alla psicologia(leggermente ridisegnata) dei
personaggi, tutto ci tiene coi piedi per terra, impietriti di fronte alla
impressionante verità che ci viene raccontata da un medium, il fumetto, così
anomalo per questi temi.
La storia si districa tra due stragi famigliari a cui per
ora nessuno ha trovato risposta. Una consumatasi in un quartiere malfamato
della città, l’altra invece in una mega villa in periferia. Cosa collega queste
due stragi? Droga? Regolamento di conti? All’inizio sembra così ma poi pian
piano, il crociato incappucciato trova il filo conduttore: l’abuso sui bambini
da parte dei rispettivi genitori.
Batman ci si presenta in una veste più oscura che mai, in
una situazione di crollo psicologico totale che alla fine lo porterà alla
risoluzione del caso ma lo condurrà anche ad un’amara verità. Ma il vero
protagonista in questo pregevole albo è il caro vecchio Jim Gordon in una delle
sue esperienze di vita più delicate: la separazione dalla moglie Barbara e dal
figlio James. Il commissario ha problemi con la moglie e piuttosto che tornare
a casa si immerge nel lavoro. Anche se ormai non debba più occuparsi dei
crimini di strada ma dell’aspetto gestionale del GCPD, non riesce a tenersi
lontano da ogni caso che lo intrighi compromettendo però oltre che il suo
rapporto con le sfere politiche, quello con suo figlio fino al punto di non
ritorno. Quando, tentato dallo stress nel picchiare il figlio, il poliziotto si
ferma, lo abbraccia e riconosce di avere dei problemi da risolvere è una scena a
dir poco commovente.
Tornando all’eroe pipistrello possiamo dire che con la risoluzione
del caso non assistiamo al solito rilassamento, alla distensione dei toni anzi
assistiamo ad un ulteriore incupimento delle tavole fino al nero finale che
denota l’incapacità dell’eroe di difendere tutti i piccoli innocenti colpiti
dalla violenza domestica e non. Questo albo suona come una vera e propria
denuncia, una presa di posizione che ha la capacità di colpire chi legge, anche
se si trova davanti ad un, alcuni direbbero, banale fumetto. Una conclusione
che non può lasciare indifferenti.
“Nella notte, lui
ascolta. Due milioni di casi. Duemila morti. Troppe grida. Qualcun altro dovrà
ascoltarle. Nella notte lui ascolta. E sente solo il suono della propria voce
che urla di frustrazione. Il grido di un pipistrello solitario incapace di trovare
la via.”
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.