martedì 23 dicembre 2014

LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE- LO HOBBIT

"Un giorno ricorderò,    tutto quello che è successo... il bene, il male... quelli che sono sopravvissuti e quelli che non lo sono... "


Si esce con un sapore amaro dopo aver visto l'ultimo, così per ora sembra, film di Peter Jackson sulle opere dello scrittore lungimirante J. R.R. Tolkien: sia perchè si sancisce la fine di una straordinaria avventura, sia perchè questa pellicola non è effetivamente completa nè conclusiva, infatti si raccorda e introduce un'avventura ancora più grande, ossia "Il signore degli anelli", grazie alle svariate citazioni velate presenti, come Thranduil che dice a suo figlio di andare a nord per incontrare un ramingo, soprannominato Grampasso( Strider), segno che chi non avesse visto nessuno delle opere, potrebbe partire dallo Hobbit 1 fino ad arrivare al Ritorno del re, in maniera coerente e significativa, infatti la trilogia dello Hobbit è impostata come un'enorme digressione, un lunghissimo flashback, e per questo non ha un vero finale, la storia non può terminare così, deve continuare.
Rispetto ai due film precedenti, quest'ultimo non si dilunga troppo, anzi è troppo conciso e stretto a volte, ed inoltre si dimostra molto più carico di contenuti  e temi , non banali e difficili da esporre attraverso una cinepresa, ma procediamo con calma.
Come un vero e proprio enjambement, la narrazione inizia riprendendo la devastazione di Smaug ancora prima del titolo, per mantenere un continuum con il secondo film: si tratta di una scelta azzardata, a tratti ben riuscita, ma troppo striminzita, troppo scenografica e troppo scontata per un personaggio che era stato il fulcro della desolazione di Smaug, il drago stesso, minimizzato ad una comparsa, legato agli eventi altrui, ormai privo di scelta e decisioni, era già morto  prima di essere trapassato. Concluso l'excursus sul drago, la storia passa subito a mostrare gli indizi di un'imminente scontro: uomini senza più una casa, nani che vogliono difendere la loro, elfi in schieramento, orchi in marcia... durante tutto questo trambusto, c'è un'altra digressione: Gandalf è ancora prigioniero a Dol Guldur, la dimora del negromante( ormai si sa già dal secondo che è Sauron), e il grigio pellegrino verrà liberato da potenti alleati, tali da scatenare un mirabolante conflitto contro il signore oscuro e i suoi spettri; lo scontro è veramente ammirevole e ci sarà una scena catartica e onirica, dove Sauron viene rispedito a Mordor, sorvegliato da Saruman( anche qua collegamento con LOTR).
Ora tutta la vicenda si svolgerà attorno alla montagna solitaria, dove Thorin riesce ad inimicarsi tutte le altre razze a causa di un' evoluzione psicologica: egli ,ripresa ormai la sua casa, diventa ciò che il drago profetizzò nel secondo film, un essere decaduto e corrotto dall'avidità, non più conscio di sè stesso, un nuovo Smaug, forse anche peggiore; molto ben riuscita la sovrapposizione vocale Thorin-Smaug per manifestare il cambiato atteggiamento del nuovo re sotto la montagna, che comincerà a diffidare degli amici, a dissacrare giuramenti, alla ricerca del tesoro più prezioso, l'arkengemma,il simbolo dell'ossessione per il potere, della bramosia dell'uomo, capace di traviare anche gli uomini ( o in questo caso nani) più incorruttibili, come il leggendario scudodiquercia. Infine , sopra la colata d'oro , come su una landa desolata e dorata, il re nano dovrà scegliere fra una vita solitaria e ricca oppure al ritorno all'avventura verso un destino ignoto, che probabilmente lo porterà alla rovina.
I due personaggi che entrano in conflitto aperto con Thorin sono Bard l'arciere,  e Thranduil, re degli elfi silvani. Il primo si sforzerà per salvare il proprio popolo appena scampato dalla furia del drago, sostenendo sempre un rapporto pacifico e amorevole, ma non efficace.
Thranduil invece incarna la natura trascesa e indifferente di alcuni esseri  verso le sorti della battaglia, o meglio ancora, verso i mortali: difatti questi prima o poi sono destinati comunque a morire, non sono come gli elfi che potenzialmente sono imperituri. Ma allora una vita mortale non vale la pena di essere vissuta? Una vita di un mortale vale meno di quella di un elfo? Altro tema scottante e complicato che Jackson riesce a trasporre in maniera caparbia. Solo l'infatuazione ( visto come amore non reale) di Tauriel verso Fili riesce a contrastare un'innaturale indifferenza elfica  verso altri esseri senzienti; chissà se nei momenti cruciali possa anche nascere l'amore reale, che potrebbe portare a esiti e sensazioni non del tutto scontate.
La battaglia in sè è molto scenografica, spettacolare, nani come legionari, elfi come dei greci, i movimenti sono dettagliati, alcune scene di battaglia sono solo massacri, altre scontri esilaranti; tutto ciò porterà allo svolgimento finale dove avverrà la resa dei conti, una volta per tutte. Bilbo ha un ruolo marginale durante la battaglia, è vittima degli eventi, un personaggio che non può far nulla per evitare situazioni, può solo informare i suoi amici delle situazioni.
Vi anche l'inserzione comica di un personaggio, Alfrid, che ilariamente cerca di salvarsi in tutti i modi dallo scontro , trovandosi sempre in situazioni sempre più paradossali, se non veniva presentato non sarebbe cambiato nulla, ma un siparietto ignorante ogni tanto era carino a vedersi.
Il film in sè presenta alcuni buchi, che sicuramente saranno riempiti con l'extended version, infatti ancora non capisco l'utilità di togliere scene attivamente partecipi allo svolgimento della narrazione... mi sembra una cosa inconcepibile; dura troppo il film? Se uno sta a vedere 2 ore e un quarto di film, ritiene accettabili anche due ore e mezza, o almeno è quello che penso io.
Ovviamente comunque il film non è eccezionale, anche perchè lo stesso romanzo( Lo Hobbit) è inferiore al Signore degli Anelli, quindi le due trilogie non si possono confrontare a piè pari, tuttavia come in LOTR ho preferito il secondo capitolo, anche nello Hobbit il mio preferito rimane il secondo dei tre, ossia la desolazione di Smaug( poi farò un post sul perchè).  La storyline è scorrevole, difficilmente ci si annoia, non c'è un vero momento di sospensione, forse si corre fin troppo.
Per ultimo lascio un commento sul finale, che mi ha veramente lasciato con tristezza e amarezza il distacco col caro Bilbo, poichè tornato a casa , aspetta di nuovo con ansia i suoi vecchi amici per una nuova avventura, ma vivrà solo di ricordi,ed è forse questa la parte più triste della storia: non la guerra, non la perdita di amici, ma la nostalgia di avventure passate, irripetibili ( o forse Bilbo che non ha ritrovato il coraggio?) , che hanno reso questo hobbit una persona totalmente diversa, ma che ora rimunginerà solo sul passato, perchè la ricerca di una avventura  vale più del tesoro di Erebor, vale più del rischio di perdere la vita, di perdere compagni, finchè si può , l'importante è viverla insieme.

Voto: 7/10 (se volete vedere momenti epici ben venga, ma non è un capolavoro)

mercoledì 17 dicembre 2014

BUON NATALE e BUONE FESTE da L&H!!! Tre idee regalo!


Come tutti gli anni arriva, amato o no è pur sempre Natale. Pranzi e cene infiniti, parenti amati o no arrivano pure loro, amanti delle nerdaggini o no alla fine il regalo scappa e noi di L&H ve ne vogliamo consigliare tre, totalmente diversi l'uno dall'altro ma sempre non uscendo dal nostro campo. Articolo brevissimo per consigliarvi gli ultimi regali se siete in crisi ed augurarvi buon Natale!

Enciclopedia dei mostri giapponesi
autore: Shigeru Mizuki
editore: KappaLab
Per tutti gli amanti del Giappone ma in generale del mondo orientale questa è una guida che non può mancare in casa. Più che una vera e propria enciclopedia è una raccolta di piccoli racconti che spiegano l'origine dei mostri ma più specificatamente della mitologia dell'estremo oriente. Edita da una casa editrice sconosciuta ai più, è ben fatta e di formato tascabile così da non renderne difficoltosa né la lettura che il trasporto. Consigliata anche agli appassionati di mitologia nordica o mediterranea.



La voce del Fuoco
autore: Alan Moore
editore: BD edizioni
Ne avevo parlato sempre brevemente quasi un anno fa quando lessi questo piccolo capolavoro. Oltre all'autore sicuramente intrigante si parla di un libro pieno di colpi di scena, dove ciò che vi viene raccontato non è mai quello che sembra, dove la bugia ti viene raccontata come verità e quando si scopre il contrario l'unica cosa da fare è esclamare “porca m?!@*/-a”. l'epopea di Nothampton e dintorni dalla preistoria ad ora scritta dal suo cittadino d'onore. Un libro che non può mancare in nessuna biblioteca personale, adatto per qualsiasi famelico lettore di fumetti e non.

Far Cry 4
sviluppatore: Ubisoft
publisher: Ubisoft

Se avete qualche denaro in più da spendere ed un gamelife vicino lo trovate a poco prezzo, 40 sacchi ben spesi, appena finito vi potrò dire di più. Per ora vi assicura che ciò che si vede è molto ben fatto. Anche per console di vecchia generazione. Questo capitolo si svolge lontano dai tropici finalmente ma non si dimentica gli impianti tribali, magici e tutto quello che ci sta attaccato. Tra personaggi incredibilmente caratterizzati a panorami mozzafiato. Tutto questo condito col piombo di uno sparatutto in prima persona che piace bene o male a tutti. Giocatevelo, davvero.



Come promesso avverranno dei cambiamenti qui su L&H, da Natale cominceremo con il definitivo restyling della pagina, che cambierà volto. Come già avrete notato abbiamo aggiunto i link per raggiungere in maniera più agevole alcuni dei nostri articoli più richiesti, se ne aggiungeranno degli altri comunque non preoccupatevi. A malincuore dovremo salutare Black Canary, che ci ha servito fedelmente(tranne una piccola parentesi per festeggiare Batman) per più di un anno, per l'ingresso in scena di un altro personaggio dei comics. Saluteremo l'anno nuovo con l'introduzione dei Team Up, e poi? Poi si vedrà!

Intanto il Project N. avanza. Aspettatevi qualcosa di grosso!


BUON NATALE e BUONE FESTE!

lunedì 15 dicembre 2014

DAREDEVIL: La parte del film di cui nessuno parla

Dobbiamo davvero farlo? Beh, si. Ma voi potete sempre schiacciare quella X la sopra e uscire, prendendola come se fosse la pillola azzurra di Matrix. Se fuggire dal pericolo, però, macchia in modo permanente il vostro onore, allora vi si avverte fin da subito: la lettura di questo potrebbe provocare successivi incubi nei cuori e nelle menti dei lettori, a causa della potente dose nociva di blast from the past di cui sono insozzate queste righe. E' vero, ricordare, in linea di massima, fa sempre bene...ma! I ricordi vanno scelti attentamente, e credetemi: questa è una di quelle cose che non vorreste proprio far riaffiorare. Preparatevi a tornare nell'era dei cinecomics pre-Marvel Studios. Preparatevi a tornare nell'era dove tutti i super-tizi si vestivano con pelle da motociclista fetish. Preparatevi a tornare negli Anni 2000.


Nonostante l'inizio melodrammatico, stiamo ripescando fuori dal dimenticatoio il Daredevil del 2003 per amor della scienza e solo perché sono state fatte delle recenti scoperte che valeva la pena condividere. E allora perché quell'introduzione disperata? Giusto per farvi capire che nemmeno a noi di Law & Heroes piace tornare negli Anni 2000. Sapevate che, con l'uscita in DVD della pellicola, venne rilasciata anche la versione Director's Cut? Se non lo sapevate, non c'è problema, vi capiamo: chiccavolo vorrebbe rivederlo quel film? Sarebbe come decidere, di propria spontanea volontà, di stracciare il diploma di quinta superiore, solo per il gusto di rifare gli esami di stato. Eppure, con certi elementi messi nella Director's Cut (e omessi nella versione finale del lungometraggio) potrebbero farvi rivalutare l'intero film, e farvi capire che le cose che hanno reso Daredevil pietoso ai più, non sono quelle che tutti credono.

Cosa rendere questa Director's Cut (che, da adesso in poi, chiamiamo D'sC per comodità) degna di essere guardata? In sostanza, alcune scene poi tagliate nella versione destinata al cinematografò, che aggiungevano al minutaggio complessivo circa mezz'ora in più di film; alcune di loro erano scene che impreziosivano semplicemente le pellicola, ma comunque fini a sé stesse; altre, invece, delineavano una storyline secondaria che andava non solo a completare quella principale, ma a renderla anche più fluida e scorrevole. In questo post si parlerà di entrambe le categorie di scene appena delineate: la prima categoria tramite elenco puntato, la seconda attraverso screenshot con telecronaca minuto per minuto. Si avverte che ci saranno spietatissimi spoiler, quindi, occhio (Ah-ha! Capita? Daredevil? Occhio? Eh!? Ehr...)


Scene eliminate e inserite nella Direct's Cut:
  • La scena in cui Matt Murdock trova il padre a pestare il salumiere (o sort of), è anticipata da un pezzo dove il futuro Devil cerca il genitore al cantiere, non trovandolo e lasciando cadere la pagella piena di bei voti in una pozzanghera. Di questa scena si salverà solo la caduta della pagella, nella versione finale. Peccato che la pagella non si salvi proprio, all'epoca mi avrebbe fatto comodo.
  • Quando Jack Murdock deve affrontare l'ultimo avversario della sua carriera (ultimo, perché poi verrà ucciso da un giovane Wilson Fisk) c'è una scena in cui Matt è seduto nel corridoio, con le spalle al muro, mentre si esercita con il suo bastone da passeggio/pestaggio smontabile. Quando poi Jack lo raggiunge, lo chiama e Matt lo segue fino in fondo al corridoio. 
  • Quando il criminale di mezza tacca chiamato Quesada arriva al bar, due motociclisti fanno una sorta di gara di sgaso delle moto e (per incoraggiarli) una tizia mostra loro le tette. Visto la fine che fa quel tizio, molti fan della Marvel (e sopratutto, dell'Uomo Ragno) avrebbero tanto voluto che fosse il Quesada vero. 
  • Sempre al bar, la lotta tra Devil e i criminali è molto più lunga, più dettagliata, più coreografata e più violenta.
  • Prima della conversazione tra Matt e Foggy al bar (che è più lunga e con più battute) con successiva introduzione di Elektra, c'è un rapido flashback dove una suora bacia in fronte un Matt Murdock ancora piccino e sdraiato sul letto d'ospedale. Quella suora è Maggie Murdock, madre del protagonista, piccolo easter egg inserito nella pellicola.
  • L'introduzione di Kingpin è anticipata da una scena che mostra l'arrivo del suo tirapiedi (Wesley) camminando per tutto il corridoio che conduce al suo ufficio. Dopo di che, Kingpin si spara un mini-pistolotto sul comando e sulla fedeltà e uccide le sue due guardie; tutto ciò, prima di parlare con Babbo Natchios.
  • Prima dell'omicidio della vecchina da parte di Bullseye, abbiamo una piccola scena che mostra il suo buffonesco arrivo all'aeroporto, dove se la tira con le guardie perché tiene in bocca delle graffette. Vabbèometro alle stelle.
  • Quando Elektra trova Matt, i due camminano per strada e la donna racconta un po' la sua storia, prima di salire con Murdock sul tetto.
  • Subito dopo il bacio con Elektra, il pestaggio del criminale e mini-momento depressivo di Devil, c'è una scena in cui Matt parla con Padre Everett nel mezzo della chiesa vuota.
  • Prima del ricevimento, Elektra riesce nuovamente a trovare Matt e i due s'intrattengono in un'appassionato idillio d'amore. Quando Murdock si risveglia, trova sul comodino l'invito al ricevimento. 
  • Durante il ballo tra Elektra e Matt, Foggy approccia Wesley nel tentativo di ingraziarselo, ma quest'ultimo lo manda a cagare perché considera la coppia di avvocati due pezzenti, lasciando comunque a Nelson il suo biglietto da visita.
  • La confessione tra Padre Everett e Matt, in cui il prete sottolinea il suo disappunto per il costume ispirato al diavolo, quasi all'inizio del film.

Storyline secondaria (minuto per minuto)

E arriviamo alla parte più interessante di tutto il post e che, alcuni di voi, aspettavano con curiosità (forse). Come anticipato righe sopra, la D'sC di Daredevil presenta dei minutaggi extra incentrati su una parte procedurale e investigativa del film, dove Matt Murdock e Foggy Nelson seguono un caso di omicidio che si snoda e intreccia con la trama principale. Vediamo di che si tratta.


Dopo aver lasciato morire Quesada in una maniera che pure il Batman di Nolan, quello che lascia morire deliberatamente Ra's Al Ghul, sarebbe stato in terapia per il resto della sua vita, Devil torna al suo appartamento a leccarsi le ferite, a infognarsi di antidolorifici abbomba e a farsi mollare dalla morosa per telefono (e lasciando pure un messaggio in segreteria, la stronza codarda). Proprio mentre sta andando a letto, il suo udito potenziato avverte che una tizia viene sparata, tra le preghiere e le urla di pietà.


La scena, per far capire ai telespettatori quanto i sensi di Devil sono affinati, viene rappresentata come se stesse avvenendo proprio di fianco al vigilante. Che fa, dunque, il nostro Diavolo Custode? Lascia perdere l'idromassaggio-letto-sort of e si lancia al salvataggio?


Non proprio. Realizza che si, bello fare l'eroe, ma fino ad una certa.


Il film prosegue e dopo aver conosciuto Elektra e aver condiviso con lei una sana lotta nel parco a mo di Tekken (come tutti quelli che ci vogliono provare con la figlia di un diplomatico greco) Matt passa l'indice sull'orologio, realizzando che è in ritardo per l'appuntamento con Foggy in tribunale. Quando arriva, Franklin Nelson ragguaglia il socio, informandolo che sono stati affidati come avvocati d'ufficio di un certo Daunte Jackson, accusato dell'omicidio di Lisa Tazio: la stessa tizia che Mr. Murdock ha scelto eroicamente di ignorare. Il meglio avvocato di Hell's Kitchen chiede a Jackson se si ritiene innocente, e quando questi risponde di si, i sensi di Matt captano che sta dicendo il vero ed accetta il caso, tra lo sdegno e le polemiche del socio che ancora (dopo anni di collaborazione) si chiede quali sono le basi del suo metodo scientifico su cui si basa il suo innato e fastidioso lie detector.


Subito dopo, la coppia che scoppia (di bravura no di certo) arriva all'appartamento della vittima, nonché luogo del delitto e cominciano la loro raccolta prove; utilizzando i suoi sensi iper-potenziati (sopratutto tatto e olfatto), Matt scopre che la Tazio è stata uccisa in casa, per poi esser trascinata fuori in modo da far sembrare il tutto una casuale rapina. Il sopralluogo viene poi bruscamente interrotto da Foggy la caghetta, che impaurito dalle sirene della polizia che ha sentito arrivare in questa direzione e di esser cattato su una scena del crimine dove non è autorizzato a stare, intima il suo non vedente socio di telare. Murdock acconsente la piattola, non prima di aver incaricato Nelson di segnarsi una parola e un numero che ha "letto" toccando il tavolo con le mani, scoprendo che la vittima ha scritto qualcosa su un fogliettino di carta, usando il tavolo come oggetto solido su cui appoggiarsi: "Mom 6-8". Nonostante, apparentemente, non voglia dire un cazzo, è comunque un inizio.

Breve stacchetto dove Bullseye uccide la mamma di Skinner e l'indagine su chi ha ucciso Laura Palmer Lisa Tazio ricomincia, con Nelson & Murdock in tribunale per difendere Mr. Jackson.


La cui roccambolesca arringa iniziale di Matt


E il siparietto comico di Foggy, fanno già pentire Daunte di aver detto di essere innocente.


Nessuna obiezione bro, domanda legittimatissima. Il processo continua con la testimonianza dell'agente di polizia Robert McKenzie, il quale racconta la sua versione dei fatti...che, con sgradita sorpresa dell'avvocato cieco di Hell's Kitchen, si conferma esser vera. A Matt, questa cosa, disturba non poco: sia Jackson e McKenzie dicono la verità, e questo non è possibile. Uno dei due sta mentendo, ma l'alter-ego di Devil non riesce a capire chi. Questo ennesimo segmento della trama sull'omicidio della Tazio si conclude con Nelson che si accorge della presenza di Ben Urich in fondo al tribunale, lì probabilmente per raccogliere materiale da vendere a Mistero, o a Voyager, dipende chi paga di più.

Il caso Tazio riprende dopo una serie di drammatici eventi nella storyline principale. In ordine:

Frank Miller muore
L'orgoglio di Bullseye muore
Babbo Natchios muore
La Devilcaverna muore

Dopo che il film supera la fase Game Of Thrones, Matt si ritira in sé stesso, crogiolandosi nel fallimento e lasciando tutto il peso dell'indagine e del processo su Foggy Nelson.


...Il quale non se la sta cavando proprio bene: Foggy, in questo film, non è il grande avvocato che è nel fumetto. Oddio, a dirla tutta, non è proprio un grande avvocato in generale, e quel demente del suo cliente (che pare lo Steve Urkel del ghetto) non è che aiuti moltissimo. Se si cerca l'espressione "avvocato delle cause perse", trovate la foto di Franklin Nelson sul Treccani. Fortunatamente per gli Stanlio e Ollio della legge, ci pensa Ben Urich a dare una mano ai due; il giornalista approccia Murdock subito dopo aver parlato con Elektra al funerale del padre, rivelando all'avvocato cieco che Lisa Tazio era una sua fonte. La donna era in contatto con un membro dell'organizzazione di Kingpin, il quale, forniva alla Tazio delle informazioni (che a sua volta) forniva ad Urich e andavano ad abbellire l'affresco di prove che il giornalista d'assalto stava mettendo assieme per incastrare Kingpin e sbatterlo in galera. Urich, però, si rifiuta di testimoniare aggrappandosi ad un sacco di scuse, ma indirizza Matt sulla strada giusta, suggerendogli indirettamente di andare a trovare McKenzie.


Dopo avergli parlato in maniera dolce e per nulla intimidatoria, mentre il caro Robbie si era pure gentilmente offerto di far provare ad un non vedente la djoia di guidare, Matt scopre che McKenzie è un pulotto corrotto e sul libro paga di Kingpin da un bel po' per sua stessa confessione. Inoltre, aprendogli la camicia, scopre che lo sbirro ha un pacemaker, cosa che ha impedendo a Mr. Murdock di capire se mentiva o meno. La serata si conclude in modo molto amichevole per entrambi: con la Mercedes distrutta per Robert, e una frase per Matt che lo spinge a cercare Elektra; "Quando Kingpin vuole farti fuori, uccide anche tutta la tua famiglia", dice McKenzie quando i due si congedano. L'avvocato cieco di Hell's Kitchen, capisce che il prossimo bersaglio è la sua nuova fiamma: ora sarebbe il caso di tirar fuori il cornuto alter-ego di Matt...ma! Non prima di un nuovo, sviluppo di trama del caso Tazio.

Subito dopo "l'interrogatorio" di McKenzie, il film ci porta nell'ufficio di Nelson & Murdock, dove Foggy sta mettendo insieme un po' di appunti sull'indagine. Parlando con Karen Page, attuale segretaria e futura viscida baldracca (leggete Devil: Rinascita e poi la chiamerete anche voi così), la bionda fa notare all'avvocato che forse sta guardando le cose...


...dal verso sbagliato. Quindi, non era "Mom 6-8", ma "Wow 9-8": Liza Tazio doveva incontrare Wesley Owen Welch, l'assistente di Kingpin, in data 9 Agosto, la stessa data in cui la Tazio è stata uccisa. Nelson capisce che è sulla strada giusta, ed è addirittura così sveglio da chiamare Ben Urich e chiedergli uno scambio di appunti sul caso Tazio: ok esser gonzi, ma per fortuna c'è un limite. Sfortunatamente, Foggy chiama Urich in un brutto momento, un brutto momento per Matt Murdock, s'intende. Il giornalista, nello stesso momento in cui Nelson parlava con la Page, andava a trovare Kevin Smith, il quale gli fa vedere una cosa.


Cos'hanno in comune il bastone personalizzato di Matt Murdock e lo sfollagente di Devil, con cui si presume abbia ucciso Babbo Natchios? Urich (che non è Foggy Nelson) unisce così i puntini.

La trama secondaria riprende nuovamente dopo un altro, corposo susseguirsi di eventi. In ordine:

Elektra prende a calci Devil e gli porta via una spalla. Quando sta per ucciderlo, la ninja greca toglie la maschera al Diavolo Custode e scopre che è Matt Murdock. Subito dopo arriva Bullseye a reclamare il suo turno.
Bullseye prende a calci Elektra e gli porta via la vita. Arriva la polizia, Bullseye e Devil scappano ed entrambi si ritrovano a combattere nella chiesa di Padre Everett. Il cornetto riesce a sconfiggerlo, ma quando il killer chiede pietà, il vigilante sfoggia uno zelo da vero signore, comportandosi da supereroe civile e moderno, affrontando la questione da solo, con comprensione e dolcezza.


Prima di ciò, il killer di praticamente due terzi della famiglia Natchios, si lascia sfuggire che Wilson Fisk e Kingpin sono la stessa persona, dando il tassello ultimo dell'indagine e sommando le due storyline. Dopo di che, il Diavolo Custode fa la cosa per cui l'umanità gli sarà grato per sempre: defenestrare brutalmente Colin Farell. Urich raggiunge Manolis (il detective intervistato ad inizio pellicola dal giornalista) sul luogo del combattimento e lo informa che il caso Tazio si è sviluppato in modo tale da portare davvero all'arresto di Kingpin, suscitando il suo interesse. Successivamente, Manolis rintraccia Wesley e mette sotto scacco il tirapiedi di Fisk, informandolo che hanno prove schiaccianti per collegare il tutto. La pellicola, alla fine di questa scena, lascia intendere che Welch abbia confessato. Ora che la storyline primaria e quella secondaria sono diventate una cosa sola, non resta che che il Boss Level: Devil VS Kingpin.


La Boss Fight, però, si rivela più difficile del previsto: ricordiamoci che questo è il terzo avversario di seguito che il Diavolo Custode affronta, e le cose si fanno ardue fin da subito. Fisk atterra facilmente Devil e poi decide di toglierli la maschera, intanto che vaneggia sulla sua presunta forza e potere.




Scoperto che il punto debole del Signore del Crimine è l'attore che interpreta il Diavolo Marvel, il protagonista della pellicola si ripiglia e trova un modo per battere Kingpin: rompendo i condotti d'acqua nell'ufficio e usandoli per avere una completa visione dell'avversario. Seguono mazzate a ritmo di Can Can.


And then, Justice is served...bitches. Visto che prima abbiamo citato tutte le scene extra contenute solo nella D'sC, ci sono delle cose che abbiamo volutamente omesso dall'elenco perché tanto le avremmo ridette proprio qui: tutti i combattimenti che abbiamo elencato, nella D'sC, sono più lunghi, più dettagliati e più violenti. Dopo che Devil atterra Kingpin, la polizia arriva ad arrestarlo, perché Wesley ha parlato; la scena dell'arresto del Signore del Crimine è sempre stata molto buttata lì, ma perché nella versione destinata al grande schermo e alla VHS (che, nel 2003, non erano ancora reperto archeologico) tutti i segmenti che vi abbiamo descritto furono rimossi. Nella versione finale, allo spettatore viene lasciato credere e intendere, che Fisk venga arrestato perché ormai si sa che è Kingpin...ma! In verità, viene arrestato per essere stato il mandante dell'omicidio di Lisa Tazio; un po' a mo di Al Capone insomma, che venne incastrato per frode fiscale e poi (giàcchecc'erano) gli imputarono tutte le altre accuse, per non far sentir quella di frode sola soletta. Per Wilson Fisk è uguale: dopo aver avuto la certezza dell'omicidio della Tazio, ci buttarono anche tutto il resto, sterminio della famiglia Natchios compreso. Alla luce di ciò, si scopre veramente a cosa servì tutta la parte investigativa: per spiegare com'è stato possibile, che un sedicente Signore del Crimine inafferrabile, venga fatto fesso al primo debutto cinematografico.

Dopo la Boss Fight, seguono i saluti e i ringraziamenti di Jackson/Urkel verso la coppia di avvocati, riuscita nell'intento di dimostrare la sua innocenza. Ringraziamenti speciali sopratutto verso Foggy Nelson, al quale viene un coccolone.



Niente? Nessuno ride? Nessuno guarda Mario di Maccio Capatonda? No? Tristezza a palate. Comunque, Matt si prende del meritato riposo passeggiando per Kitchen, pensando ancora alla compianta Elektra e passando per la chiesa di Padre Everett, dove quest'ultimo gli fa notare di essere in ritardo per la messa Domenicale e incontra Urich; il giornalista vestito come un regista di film porno, gli spiattella in faccia che scriverà il pezzo dove descriverà, per filo, per segno e con tanto di prove, che Matt Murdock e Devil sono la stessa persona. Uno può pensare che Ben sia una faccia dimmera...beh, lo è, ma almeno gliel'ha detto in anticipo così che si potesse preparare. Una volta completato l'articolo, però, Urich viene preso dal rimorso...


...e ci ripensa, realizzando che non ne vale la pena, che se Kingpin è stato preso e Lisa Tazio è stata vendicata, è grazie lui. Devil fa la differenza. Devil serve a questo cesso di città e decide di tenersi tutto per sé. Segue poi una rapida sequenza che mostra Wilson e Wesley in prigione, e Bullseye costretto a letto, con ossa e schiena che han fatto la fine del tonno Rio Mare.


E questa era la storyline secondaria minuto per minuto, inclusa solo nella D'sC di Daredevil. Dopo tutto questo cianciare, arriva l'altro punto focale del post. Si era detto che, queste scene, avrebbero potuto rivalutare l'interno film...ma in che modo? In verità e in verità vi diciamo, che i veri nemici di questo lungometraggio, non sono la trama, non sono la recitazione, non sono la scelta degli attori, non sono niente di tutto questo; certo, alcune delle cose appena citate hanno sicuramente influenzato alla non del tutto brillante riuscita del film, ma non sono loro i veri villain della pellicola: sono l'annata e il format.

Non a caso si era citato Matrix a inizio post: un film che ha influenzato (male), direttamente e indirettamente, tutti i film con un po' d'azione degli anni futuri, a causa dell'enorme successo riscosso; dopo quel film, tutte le scene dovevano essere spettacolari tanto quanto quelle di Matrix, tutti dovevano avere i costumi in pelle come Matrix, e altre minchiate tipiche di un film come Matrix, come scene ad alternanza rallenty-veloce. In più, erano gli anni dove i supereroi dovevano essere largamente rivisitati per la sceneggiatura cinematografica, perché a priori, le "cose da fumetto" erano delle cazzate. Devil è stato adattato in un periodo dove, un personaggio urbano e underground del suo stampo, non poteva sopravvivere ed essere rappresentato degnamente, in un parco narrativo dove si ricercava la spettacolarità visiva sopra ogni altra cosa, in più, sbagliando anche media. Cosa notiamo, una volta entrati a conoscenza di queste scene di minutaggio extra? Che Daredevil avrebbe spaccato come serie tv, e non come film. Fateci caso: tutti questi intrecci alla storyline principale, sono perfetti per una prima stagione di un telefilm di lunga durata, pochi episodi e un clamoroso climax; se il film di Devil, fosse stato presentato nella stessa maniera, ma a puntate, le cose sarebbero andate diversamente. Il punto che, anche qui, l'annata è tiranna: telefilm come Breaking Bad e True Detective non erano ancora arrivati, e la corsa alla riscoperta dei telefilm non era ancora iniziata.

In sostanza, quello che ha fatto andare veramente male Daredevil, sono il modo e il tempo, e s'è visto. Purtroppo cose del genere non possono essere sistemate...se non con una seconda occasione: la serie tv di Netflix incentrata sul Diavolo Custode è infatti alle porte, e proprio per il tanto discusso fallimento di questo film, c'è enorme aspettativa. Però! Non tutto è finito. Ci sono molti film che, anni dopo, sono stati rivalutati e sono diventati dei veri cult, tipo il Flash Gordon del 1980; non sia mai che, in un futuro, questo Daredevil possa in qualche modo riscattarsi.


E voi, carissimi seguaci di Law & Heroes, cosa ne pensate? Sapevate dell'esistenza di questa storyline procedurale? Sapendo che questa trama secondaria impreziosisce l'interno film, lo guardereste nuovamente Daredevil? Fatecelo sapercelo con un commento, e alla prossima!

domenica 14 dicembre 2014

Hunger Games – Mockingjay

Trama
Dopo la ribellione annunciata in occasione del secondo capitolo di Hunger Games, questa volta si fa sul serio, e a Katniss Everdeen viene chiesto di assumere il ruolo di guida dei “ribelli” per poter eliminare una volta per tutte il presidente Snow e distruggere Capitol City. Inizialmente poco convinta, la ragazza verrà alla fine persuasa ad accettare, diventando un vero e proprio simbolo di speranza, la ghiandaia imitatrice. Nel frattempo Peeta, suo compagno per due volte nelle precedenti edizioni degli Hunger Games, è rimasto a Capitol City. Attraverso un messaggio diffuso dal presidente Snow, il ragazzo appare troppo calmo,estraneo,e incredibilmente chiede ai ribelli il cessate il fuoco.
Queste sono le premesse da cui si sviluppa la (scarna) trama del film.

Commento
Che dire? Sicuramente non mi ha fatto impazzire, ma non me la sento di andarci troppo pesante. A tratti lento, un po’ noioso, forse perché era molto psicologico, ed è difficile tradurre su pellicola ciò che in un libro viene raccontato e descritto attraverso pensieri della protagonista. Quello che probabilmente il pubblico può cogliere, e quindi apprezzare maggiormente, è l’atmosfera di incazzatura perenne che pervade i protagonisti! Katniss smania dalla voglia di spaccare tutto, non vorrebbe nemmeno dover guidare i ribelli, eppure alla fine capisce che l’unico modo per attaccare il governo e liberare i distretti è la collaborazione.

Per farlo dovrà girare dei pass-pro, videomessaggi che fanno leva su slogan e scenari ad effetto. Ovviamente tutto questo ci riporta agli anni ’40, e più precisamente a George Orwell: possiamo raccontarcela quanto vogliamo, ma la saga di Suzanne Collins, per quanto simpatica e avvincente, riprende temi simili se non del tutto identici a quelli già trattati dallo scrittore di “Animal Farm” e “1984”.

Succede veramente poco, le scene di azione a cui eravamo abituati si contano sulle dita di una mano. Non che ci aspettassimo qualcosa di diverso, anche perché il terzo libro è stato diviso in due parti, secondo logiche di marketing che ormai conosciamo molto bene (per info vedere Harry Potter e Twilight Saga). Era evidente che la “Parte 1” servisse solo per introdurre il vero film, che sarà la “Parte 2”, nella quale ogni nodo verrà al pettine e la guerra avrà fine.
Personaggi secondari poco sviluppati.


Cast di prim’ordine:
Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman (scomparso il 2 Febbraio del 2014), Donald Sutherland, Stanley Tucci e la bellissima Jennifer Lawrence, attrice eccezionale (premio Oscar nel 2013 per “Il lato positivo”).

VOTO: 6,5/ 10


giovedì 11 dicembre 2014

NEWS TIME: Law&Heroes, facciamo chiarezza

In questo post purtroppo sono costretto a rimangiarmi la parola. Facendo mea culpa sono conscio delle promesse non mantenute. A inizio settembre vi avevo promesso un nuovo ciclo per questo blog, molte novità, un aggiornamento costante, un blog in continuo movimento insomma. Purtroppo non è stato così. Per varie ragioni che cercherò molto brevemente di spiegare, non tanto per cercare il perdono quanto per rilanciare nuovamente questa mia piccola creazione in cui sono entrati a far parte altri autori, amici e soprattutto voi lettori, che nonostante le promesse non mantenute siete sempre di più e dai luoghi più disparati al mondo.
Tornando ai fallimenti vi posso solo chiedere scusa, anche se voglio fare un recap generale. Da settembre questo blog avrebbe dovuto sostenere diverse rubriche, oltre alle sorprese vi avevo indicato come certe la presenza di rubriche tematiche Marvel e Dc comics che vi avrebbero tenuti allacciati alla continuity dei due editori in maniera costante e attuale. Ciò non è successo. Non è successo perché mi sono affidato a due persone che hanno accettato l'invito a far parte di questa community, ma che poi prima hanno ritardato e poi hanno presentato le loro dimissioni senza aver mai sfornato un post. Ovviamente queste due rubriche dovevano essere quelle che tenevano attivo il blog per la maggior parte della settimana e così facendo abbiamo sicuramente mozzato le gambe ad un nascente interesse da parte di molti. Siamo riusciti a reclutare sì due persone invece che si sono dimostrate da un lato efficaci a livelli di resa e anche molto serie e costanti nonostante i vari impegni ovvero il Simo e Rapanuiful. Possiamo vederla come una mezza vittoria, io personalmente ho dovuto rallentare per i più svariati motivi, anche se ora a cavallo tra 2014 e 2015 vorrei darvi un assaggio di quello che potrà essere Law&Heroes, perché noi puntiamo a migliorarci. In attesa di un logo davvero tutto nostro darò vita principalmente ad un restyling vero e proprio del sito e cercherò di rendervi il più facile possibile contattarci e soprattutto a destreggiarvi nella difficoltosa ricerca di un post in questo marasma che è diventato Law&Heroes. Esatto perché in poco più di un anno sono quasi 150 gli articoli che abbiamo scritto e saranno molti di più nei giorni a venire.
Fiducioso della vostra attenzione vi dico solo che prima o poi una rubrica monotematica sui vari autori sarà fatta, stiamo lavorando per questo soprattutto, per rubriche che possano affascinare, stimolare e non essere quasi mai banali. Stiamo preparando dei team-up al fine di fornirvi versioni discordanti ma soprattutto visioni di quello che è, era e sarà il mondo dei fumetti.
Spero come già detto di fornirvene un assaggio prima della fine dell'anno. Giusto il tempo di mettersi d'accordo con gli altri. Perché L&H è anche un lavoro di squadra, senza gli altri autori in questo momento, molto probabilmente non ci sarebbe più.
Ultimo ma non per ultimo vi annuncio un progetto che sto seguendo e di cui sono un po' il protagonista, nome in codice PROJECT N. oltre a questo non posso dirvi. Ve ne parlerò spero alla fine dell'anno. Con questo continuate a seguirci, contattateci e STAY TUNED!

“EVOLVE OR DIE”


lunedì 8 dicembre 2014

BERLINO - Una città divisa


Oggi vi propongo il volume numero 7 di Historica, Berlin di Marvano, autore belga.
Come si denota già dal titolo, la capitale tedesca è la protagonista di questo volume, composto da tre storie indipendenti  e stilisticamente differenti, per questo le presento in tre paragrafi diversi e con una citazione introduttiva ad ogni paragrafo.

1)1943: i sette nani
"Berlino o Londra,che differenza fa per chi si ritrova a vivere sotto i bombardamenti?"





In questo primo capitolo ci si focalizza sul bombardiere inglese "Snow-white" e i suoi 7 membri dell'equipaggio, da qui il nome sette nani. Durante le numerose missioni notturne sul cielo di Berlino vengono descritte tramite il diario di uno dei personaggi sia le sensazioni durante le battaglie, sia delle riflessioni su quei momenti devastanti. Particolare è l'incontro del protagonista ( il relatore del diario) con una bambina, vittima degli eventi dei bombardamenti di Londra, che gli regala una bambola portafortuna . Importanti e potenti sono le sensazioni provate dal protagonista dopo ogni scontro, ed ad un certo punto afferma: "Ora so perchè gli uccellini cantano al mattino: perchè sono sopravvissuti alla notte", e per chi l'ha attraversata, la guerra, è una notte che non finisce mai.
Marvano disegna il primo episodio nel 1994, riprendendo lo stile grafico di Frank Miller, con colori molto accesi e disegni sfocati e intensi.

2) 1946: Reinhard la volpe


"Il problema sono i bambini: stanno scontando i crimini degli adulti"
Il secondo capitolo fu pubblicato nel 2007, dopo quindi un rilevante lasso di tempo, e si notano differenze stilistiche e grafiche rispetto al precedente, denotando un maggior realismo e nitidezza del disegno, con la presenza di numerose tavole riassuntive sulla vita di ogni personaggio della storia.
La narrazione si sposta sulla vita a Berlino appena terminata la guerra, e dopo il primo tentativo di divisione della Germania e della capitale in zone amminsitrate da nazioni esterne: si forma il primo blocco alleati vs urss. Il protagonista è un pilota del famoso ponte aereo per portare i rifornimenti ai berlinesi occidentali, ma soprattutto lui si mette in prima linea per aiutare i bambini, che non c'entrano nulla con l'intera disfida tra nazioni. E' in questa situazione che si innamora di una giovane berlinese e che cercherà di salvare la banda del suo fratello minore, perchè induriti dagli eventi, questi dodicenni sono costretti a comportarsi come adulti. 


Marvano riesce a creare una immagine del degrado di Berlino dopo la guerra, enfatizzando che "una guerra non finisce quando tacciono i cannoni, si sta peggio che durante la guerra: meno viveri, meno speranza.."

 3) 1961: i due figli del re
"Meglio un muro che una guerra"

Nel terzo capitolo Marvano espone l'inizio vero e proprio della guerra fredda con la costruzione del muro nel 1961: attraverso tavole riassuntive enuncia gli eventi principali e i personaggi che lo hanno caratterizzato, con anche i numerosi criminali di guerra che sono riusciti a fuggire in USA o in Urss per creare prototipi di armi o propulsori per navicelle. La trama viene narrata dal presente tramite la lettura del diario del protagonista del secondo capitolo, che visse gli eventi in prima persona.


Un altro tema principale è la presenza dei bambini, vittime degli eventi, esposti come personaggi secondari che  comportano significative riflessioni ai protagonisti.
Berlino è un'opera molto affascinante e controversa, perchè non guarda la storia dal punto di vista di un personaggio importante, ma da un persona qualunque, estranea alle vicende politiche e sociali del momento, e quindi riesce a dare un giudizio imparziale e deciso sulle vicende della capitale: i personaggi si sentono parte dell'intera città, non interessa a loro se sia sotto gli alleati o l'unione sovietica, basta vivere in pace e ricostruire una nicchia civilizzata, ma al contrario con la costruzione del muro si è creato un divario inalienabile tra ovest ed est, spaccando famiglie e certezze degli abitanti, ormai inermi e arresi agli scontri tra fazioni.

VOTO: 8,5/10

domenica 7 dicembre 2014

Se ti è piaciuto il film, leggi anche... - Episodio 7: Occhio Di Falco

E rieccoci qua, cari lettori di Law&Heroes! E nuovamente benvenuti a Se ti è piaciuto il film, leggi anche..., la nuova rubrica che vi consiglia quali storie leggere e recuperare se vi ha colpito un determinato personaggio nella sua più o meno recente versione cinematografica. In questo settimo episodio, parleremo di:


Occhio Di Falco. Se vi state chiedendo come mai non ci stiamo occupando di Capitan America, visto che (cronologicamente parlando) dopo Thor viene Captain America: Il Primo Vendicatore, allora vuol dire che non siete stati molto attenti durante la visione del lungometraggio dedicato al Tonante: sopratutto, vuol dire che vi siete persi questa scena. Ebbene si, anche se si tratta solo di un cameo, avviene comunque prima dell'introduzione di Cap., dando all'arciere della Casa Delle Idee la precedenza. Detto questo, come ci si organizza per questi post? Di seguito, sempre in ordine cronologico, verranno riportate cinque storie che secondo noi di Law&Heroes hanno fatto la storia del personaggio e l'hanno definito per quello che è, oltre che a raccontare (a modo loro) un piccolo tassello di storia che ha reso prestigioso il media fumettistico. Capito tutto? Bene, detto questo, cominciamo!



Ordine Nuovo!


Testi: Stan Lee
Disegni: Don Heck & Jack Kirby
Pubblicazione Americana: Avengers #12-24 (Vol. 1, 1965-1966)
Pubblicazione Italiana: Marvel Masterworks: I Vendicatori, Vol 2 (Panini Comics)

Cos'ha in comune, un personaggio come Occhio Di Falco, con uno come Wolverine? Che entrambi, hanno cominciato la loro carriera su una serie che non portava il loro nome in copertina, ritagliandosi fan e luci della ribalta con le unghie e con i denti...o meglio, nel loro caso, con frecce ad artigli; se pensate che Jeremy Renner abbia fatto un figurone nei panni dell'arciere Marvel, allora non potete di certo perdervi le storie che hanno segnato l'inizio della carriera di Clint Barton. Ordine Nuovo! è il nome che noi di L&H abbiamo scelto per denominare il secondo anno di vita dei Vendicatori, perché chiamarlo con il volume in cui sono state raccolte in Italia era proprio brutto e impersonale; in questo secondo volume di Marvel Masterworks: I Vendicatori, gli Eroi Più Potenti Della Terra assistono al loro primo, radicale cambio di formazione, che prenderà nelle loro fila Quicksilver, Scarlet e il protagonista di questo post: tre ex-villain in cerca di redenzione, guidati da Capitan America, la rediviva leggenda vivente. Sono gli anni formativi del personaggio, che faranno capire a Clint Barton cosa vuol dire non solo essere un eroe, ma anche cosa vuol dire essere parte di qualcosa che non ha un significato profondo solo per sé stessi. Se vi siete chiesti cos'abbia mai fatto di grande questo personaggio per meritarsi un'attore che lo interpretasse, considerate questa raccolta di dodici numeri la risposta al vostro quesito.


Avengers: Hawkeye


Testi: Mark Gruenwald, Stan Lee, Steven Grant & Roger Stern
Disegni: Mark Gruenwald, Don Heck, Jack Kirby, John Byrne & Jim Janes
Pubblicazione Americana:
Tales Of Suspense #57 (Vol. 1, 1964); Marvel Super Action #1 (Vol. 2, 1977);
Avengers #189 (Vol. 1, 1979); Marvel Team-Up #95 (Vol. 1, 1980);
Hawkeye #1-4 (Vol. 1, 1983)
Pubblicazione Italiana: Inedito

Ma se ancora non vi basta, allora c'è sempre Avengers: Hawkeye. Se qualcuno di voi lettori sta pensando che è troppo facile azzeccare grandi figure, quando si è comprimari su un altro mensile, allora sta facendo una riflessione legittima e intelligente; ci sono molti personaggi, nel mondo dei comics, che funzionano bene solo perché parte di qualcosa, e non tutti riescono a ritagliarsi uno spazio personale duraturo, perché (anche se scritto, magari, da grandi nomi) non hanno proprio le basi per continuare. Con questa seconda raccolta, purtroppo inedita in Italia, si comincia ad espandere il microcosmo di Occhio Di Falco, ritagliandogli intorno un suo personale roster di nemici, comprimari e avventure. Dapprima stella integrante del macrocosmo dei Vendicatori, negli anni l'alter-ego di Clint Barton ha cominciato a brillare di una propria, violacea luce, dimostrando di funzionare tanto in squadra, quanto da solo; è grazie a numeri come Avengers #189 che l'arciere Marvel si guadagnerà la sua prima avventura solista in una miniserie di quattro numeri, che lo vedrà scontrarsi con l'arcinemico Crossfire e incontrare il suo primo, grande amore: Mimo. In più, l'edizione è impreziosita con la sua prima apparizione (Tales Of Suspense #57) e due restanti storielle dedicate a Mimo, che la presenteranno in vista della miniserie contenuta. Per fare un esempio musicale: dovete considerare questa uscita solista di Occhio Di Falco, al pari di quella di David Lee Roth dopo aver lasciato i Van Halen.


Vendicatori Della Costa Ovest, Uniti!


Testi: Roger Stern
Disegni: Bob Hall
Pubblicazione Americana: West Coast Avengers #1-4 (Vol. 1, 1984)
Pubblicazione Italiana: Speciale Vendicatori Costa Ovest #1 (Edizione Star Comics)

Quante cose può essere un uomo? Tante. Un essere umano si definisce tale, proprio perché nel corso della sua esistenza, ricopre tanti ruoli e passa attraverso tante incarnazioni; un uomo non è né statico, né monotematico, ma una ventaglio di spettri emotivi definiti dai ruoli ricoperti nella sua vita. Occhio Di Falco è un personaggio amato, proprio perché nella sua cinquantennale carriera editoriale, si è dimostrato un personaggio profondamente umano e rappresentazione in chiave supereroistica dei vari mutamenti dell'uomo, tanto quanto delle sue crisi di identità; circense, criminale, eroe, agente segreto, marito, amico, collega, arciere, samurai: questo, e molto altro, è ed è stato Clint Barton...ma per la prima volta, nella sua vita, darà provare di essere anche un leader. In Vendicatori Della Costa Ovest, Uniti!, vediamo la nascita della filiale Californiana degli Eroi Più Potenti Della Terra, primo tentativo dei Vendicatori di espandere le loro fila a livello nazionale, affrontando così più minacce e proteggendo anche più stati contemporaneamente. I quattro numeri di cui è composta la miniserie segnano la nascita ufficiale del gruppo, che fronteggerà il pericoloso Graviton proprio sotto la guida dell'arciere Marvel; nelle storie dei Vendicatori, Occhio Di Falco è sempre stato il ribelle della situazione, trovandosi a contestare spesso molti ordini del leader della formazione di turno, da lui ritenuti ingiusti. Ora lo troviamo, però, dall'altra parte; ora, troviamo lo studente seduto dietro la cattedra e costretto ad una ulteriore evoluzione verso una caratterizzazione più adulta, più responsabile e più coscienziosa.


Riunione


Testi: Jim McCann
Disegni: David Lopez
Pubblicazione Americana: New Avengers: The Reunion #1-4 (Vol. 1, 2009)
Pubblicazione Italiana: Nuovi Vendicatori: Riunione (Panini Comics)

"Dietro ogni grande uomo, c'è una grande donna" recita un famoso aforisma, una frase vera per la maggior parte delle persone, ma anche per i personaggi fittizi. Occhio Di Falco rientra in tutto e per tutto nell'insieme di queste persone, che per buona parte della loro vita, sono stati indissolubilmente legati e perdutamente innamorati di una donna; tappa importante per tutti coloro che vogliono conoscere Occhio Di Falco, è il periodo passato assieme a Barbara Morse, alias Mimo: membro dei Vendicatori e Agente 19 dello SHIELD. Non per niente vi abbiamo consigliato storie come Avengers: Hawkeye e Vendicatori Della Costa Overst, Uniti!, che vedono l'arciere Marvel comunque protagonista assoluto, ma in contemporanea, mostrano anche lo svilupparsi della sottotrama incentrata sull'avvicinamento sentimentale tra Clint e Barbara. In Riunione, ritroviamo i due personaggi nuovamente a fare coppia dopo anni di separazione, con l'obiettivo di fermare l'AIM nel collaudare la loro ennesima macchina di morte; tra scene d'azione alla James Bond, citazioni e rimandi alla loro storia editoriale, i due si troveranno a dover chiarire la loro situazione, che negli anni è andata deteriorarsi, in un periodo di profonda transizione e cambiamento che ha visto i due superare a malapena enormi traumi. Per dirla semplice: avete presente Scrubs? Ve lo ricordare quel monologo sulle relazione del Dr. Cox? Ecco. Solo in chiave più Marvel. 


La Mia Vita Come Arma


Testi: Matt Fraction
Disegni: David Aja & Javier Pulido
Pubblicazione Americana: Hawkeye #1-5 (Vol. 4, 2012-2013) 
Pubblicazione Italiana: Occhio Di Falco #1-3 (Panini Comics)

Dopo l'enorme successo di Marvel's The Avengers, la Casa Delle Idee prende la palla al balzo e sfrutta le luci della ribalta che illuminano anche Occhio Di Falco, per far partire una nuova serie personale a lui dedicata: testata che, con lo stupore di tutti, diventerà la serie rivelazione del 2012, e non solo di quell'anno. La Mia Vita Come Arma, l'arco narrativo d'apertura di Matt Fraction, avrebbe tranquillamente potuto chiamarsi anche "Il diario di Clint Barton", dato che questi cinque numeri d'introduzione alla brillante, innovativa e geniale gestione di Fraction sull'arciere, non hanno un preciso filo narrativo che collega tutti i numeri che compongono la serie. O meglio, ce l'hanno, ma non nel modo in cui ci si aspetta di vedere da un fumetto tipicamente supereroistico. Le fondamenta della serie e suo perno su cui si basano tutti gli sviluppi futuri, è la caratterizzazione di Clint Barton, che è allo stesso tempo totalmente rivisitata, ma anche totalmente incline agli storici tratti caratteriali del personaggio; l'arciere Marvel viene presentato come un sempliciotto scanzonato, un pò goffo e distratto, catapultato in una vita tutt'altro che ordinaria, dove al fianco di supersoldati, dei del tuono e omoni bombati a radiazioni, deve essere a suo modo speciale, sfruttando il suo più grande talento: essere quello che non sbaglia mai, per non essere semplicemente un altro tipo con arco e frecce, ma il tipo con l'arco e le frecce. Le storie che vediamo nella serie sono collegate tra di loro, perché parte integrante della vita di Clint, ed è questo che Fraction ci racconta nella testata: la sua vita, come Occhio Di Falco, come Vendicatore, come uomo e come tutte le altre cose che è. Le matite di David Aja e Javier Pulido, invece, non meritano parole: solo 92 minuti d'applausi per l'impressionante ricercatezza e l'eccezionale e stupefacente inventiva delle tavole. Un classico moderno, destinato in futuro, a diventare qualcosa di più.



E queste, cari lettori di L&H, sono le letture che vi consigliamo se Occhio Di Falco vi ha colpito al cinema. Quali di queste vi interessano di più? Ce ne è qualcuna che avete già letto tra quelle citate? Siete d'accordo con la nostra lista? Non abbiate paura di commentare e fatecelo sapere!

venerdì 5 dicembre 2014

I GUARDIANI DELLA GALASSIA


Sì lo so, sono qualche mese in ritardo, spero mi perdonerete. Ieri sera mi sono messo a visionare l'ultima opera targata Marvel Studios: Guardiani della Galassia.
Il film si presenta molto simile agli ultimi prodotti Marvel, lo stile giocoso, scherzoso, un po' gigionesco si potrebbe dire. Colori sgargianti, personaggi ben delineati, con una psicologia non troppo profonda e che abbiano una caratteristica chiara che li contraddistingua al primo impatto. L'unica eccezione era stato l'ultimo film degli Xmen dove le atmosfere erano un pelo più cupe anche se il ciclo fumettistico seguito era degli anni '80 di conseguenza di carattere supereroistico decostruttivo.
Tornando al nostro film si può parlare dunque di una trama abbastanza semplice, con pochi effettivi colpi di scena o cambi di fazione ma una pellicola che fa comunque il suo porco effetto. Come le mie solite recensioni faccio una bella divisione TRAMA e COMMENTO, così, per non perderci niente.

TRAMA: Nel 1988, in seguito alla morte della madre, il giovane Peter Quill viene rapito da un gruppo di pirati spaziali chiamati "Ravagers", guidati da Yondu Udonta. Ventisei anni dopo, sul disabitato pianeta Morag, Quill ruba una misteriosa sfera, chiamata "Orb" per conto di un collezionista chiamato "Broker". Quill, tuttavia, viene fermato da Korath, un alleato del feroce estremista Kree noto come Ronan l'accusatore. Quill riesce a seminare Korath ed a fuggire da Morag con la sfera ma Yondu, venuto a sapere del furto ed interessato all'Orb, mette una taglia sulla sua testa, mentre Ronan manda l'assassina Gamora a recuperare la sfera.
Quill si reca su Xandar, capitale dell'impero Nova, dove cerca di vendere la sfera al Broker, ma questi, venuto a sapere dell'interesse di Ronan per l'artefatto, decide di sospendere le trattative. In seguito Gamora tende un'imboscata a Quill e gli ruba l'Orb. Durante la lotta che ne segue, intervengono due cacciatori di taglie: un procione geneticamente modificato,Rocket Raccoon, e Groot, un alieno simile a un albero umanoide. Tuttavia, i Nova Corps, guidati da Rhomann Dey, intervengono ed arrestano i quattro, che vengono condotti alle Kyln, un carcere di massima sicurezza. Da qui scapperanno, cercheranno di vendere di nuovo l'oggetto misterioso ma poi scopriranno cose che non voglio spoilerare quindi saltiamo al commento! Yuppi du!

COMMENTO: per come si presenta alla vista, GoG è una tempesta variopinta, nelle scene ambientate a Xandar si possono notare le diverse razze aliene che vi abitano. Queste ricordano in modo inconfondibile l'universo di Star Wars, anche lo stile delle divise e il taglio degli abiti richiamano in maniera tangibile l'universo creato da Lucas. La Disney ha provato già i costumi per il prossimo Star Wars? A parte gli scherzi, sono davvero simili.
In questa pellicola, secondo me, si lascia troppo spazio all'azione sacrificando i dialoghi in maniera quasi imperdonabile data l'ironia tagliente che emerge in quei pochi che ci sono. I dialoghi infatti sono pregevoli e sottolineano le incapacità e le incomprensioni che ci sarebbero parlando con un alieno che non capisce, per esempio, i modi di dire terrestri. La gag del dito alla gola tra Draxx e Starlord è esilarante; peccato appunto per la mancanza di sequenze di dialogo di una lunghezza apprezzabile non intermezzate da lunghe sparatorie, a volte, esagerate e prive di significato.
Batista, interpreta Drax il distruttore
È proprio questa superficialità il punto debole del film, aver messo in scena degli antieroi fumettistici immolandoli all'altare di un continuo laserone. Superficialità purtroppo che emerge anche in alcune scene, creando dei buchi evidenti, non tanto di sceneggiatura quanto di logicità. Un esempio lampante è il momento in cui Gamora, durante la battaglia finale sulla nave nemica, si incarica di aprire la porta distruggendo dei generatori, ostacolata dalla sorella malvagia ritarderà l'apertura mentre gli altri protagonisti stanno davanti alla porta chiusa. Fino a qua nulla di strano, il problema arriva all'apertura della porta quando gli altri entrano mentre Gamora sparando al soffitto entra nella suddetta stanza senza stare a fare tutto il giro. Ma allora perché non siamo andati direttamente alla stanza sotto e abbiamo sparato al soffitto? Ci avremmo messo meno con la sorella troia e con i generatori, misteri Marvel.
Ultima cosa che mi ha fatto storcere il naso è la scelta degli attori, bene o male tutti di livello abbastanza basso se non nullo, compensato dal fatto che non debbano recitare granchè anche se si viene a creare una contraddizione interna al mio ragionamento(Batista fa il wrestler pure qui, mica ci riesce a recitare). Dovrebbero parlare di più ma gli attori fanno schifo quindi è meglio che non parlino. Viene fuori un bel casino anche se a sto punto si può dire che sono riusciti a pararsi bene il culo.
Con questo non voglio assolutamente dire che il film non sia di pregevole fattura. Anzi riesce a far passare due piacevoli ore, migliore sicuramente della pantomima che invece ultimamente è Spiderman e di quella puttanata che sono gli Avengers.
Sono già stati annunciati i seguiti di questo blockbuster, infatti questo capitolo della possibile trilogia funge un po' da prologo per quello che si potrà poi delineare come un film mega evento Marvel. Con la presentazione di Thanos non si sa mai.
Anche oggi la chiudiamo qui con le elucubrazioni e vi prego di commentare, contattarmi per farmi sapere se vi è piaciuto l'articolo o per qualsiasi altra cosa. Modulo di contatto qui a fianco, commenti qui sotto. 
Ciao a tutti e STAY TUNED!


VOTO 7/10