sabato 26 dicembre 2015

Avengers/JLA: La Storia del Crossover - Parte 3

Inizio Parte 3



Col definitivo abbandono di George Pérez dal progetto, venne sollevato un enorme polverone fatto principalmente di enorme speculazione e fraintendimenti da entrambe le parti: sia Marvel che DC.

Dalla parte della Marvel, Roy Thomas disse in una intervista che Jim Shooter stava posticipando di proposito la nuova versione del plot di Avengers/JLA per delle ragioni che non riusciva a comprendere, lasciando intendere che Shooter stesse macchinando qualcosa. Quelle però erano solo i suoi personalissimi pareri, e anche abbastanza diffamatori, in quanto l'Editor Marvel stava discutendo con Mark Gruenwald e Roger Stern perché trovo delle incongruenze con la trama e stava discutendo con loro due, in quanto rispettivamente editor e sceneggiatore del mensile Avengers. Per esempio, non vennero tenuti conto di molti cambi di status-quo recenti e altri dettagli. Per fare qualche esempio: nel nuovo plot era prevista la presenza di Ant-Man, ma in quel periodo dietro la maschera non si nascondeva Hank Pym (uno dei cinque fondatori dei Vendicatori) ma bensì Scott Lang, il quale non era membro del gruppo e quindi la sua presenza non era giustificata; altro esempio: Visione avrebbe dovuto essere posseduto e controllato dallo Shiva Egg, cosa alquanto in possibile, dato che Visione ha dimostrato di avere e provare emozioni umane e di non essere, quindi, solo una macchina. Con queste grossolane distrazioni, la trama non poteva essere approvata perché si ignoravano palesemente delle evoluzioni caratteriali e dettagli della continuità. 

Ma a quanto pare, Thomas non era l'unico a pensarla così: Marv Wolfman e George Pérez la pensavano uguale, e il 30 Settembre 1983,  i due rilasciarono una intervista in cui accusarono pesantemente Shooter di un sacco di cose, ingigantendo più del dovuto la questione. Pérez era ancora indignato per la storia delle sue 21 pagine (ignorando, ancora, del fraintendimento enorme avvenuto con Giordano) e disse di lui peste e corna: sopratutto si dimostrò ancor più adirato quando seppe che il suo rimpiazzo sarebbe stato Don Heck, disegnatore che Pérez non reputava all'altezza del compito. Wolfman, invece, puntò il dito su un questione più economica e professionale. Wolfman, infatti, era convinto che Shooter stesse facendo dei favoritismi e volesse in qualche modo che la DC facesse una brutta figura e che i suoi continui ritardi fossero un piano per mandare tutto il progetto all'aria e minare quindi l'amicizia tra le due major; addirittura arrivò a dire che fece di tutto per far si che Pérez se ne andasse per assumere Don Heck. Ovviamente, erano solo palesi ed ingiuste calunnie nate dalla frustrazione e dalla disinformazione dei due artisti sulla questione: la prova della sua buona fede, era ovviamente lo scambio di lettere tra lui e Dick Giordano e tutte la loro corrispondenza. Inutile dire che Shooter rimase profondamente offeso dal comportamento e dalle dichiarazioni dei due, il quale non aveva fatto altro che preoccuparsi della qualità del prodotto fin dall'inizio e che ogni accusa di Wolfman/Pérez mossa contro Shooter era una pura e semplice menzogna. 

La trama alla fine venne completata e ufficialmente approvata il 28 Settembre 1983. Ma la storia era ancora molto lontana dall'esser pubblicata. 


Fine Parte 3

venerdì 25 dicembre 2015

BUON NATALE! DA LAW&HEROES



Torniamo tra pochi giorni, direttamente da Parigi! Viaggi targati L&H, NON MANCATE!

lunedì 21 dicembre 2015

PROVIDENCE, Alan Moore strikes again



Alan Moore torna all’attacco, 60 anni suonati ma ancora tanta voglia di scrivere. E come ben sapete io non gliela toglierei mai la penna dalle mani. Nelle ultime due settimane è uscito per Panini Comics il primo volume della miniserie Providence scritta dal bardo e disegnata dal bravissimo Jacen Burrows. Coppia che si ripropone dopo il successo controverso di Neonomicon. A mio parere uno dei lavori meglio riusciti di Moore dal quale trasuda la passione e l’amore per il genere horror ed in particolar modo quello per Lovecraft. Providence si propone quindi come un seguito o meglio un prequel di Neonomicon.

Providence è un viaggio nell’occulto. Robert Black, giornalista dell’Herald di New York, decide di lasciare il lavoro e dedicarsi alla stesura del libro che ha sempre voluto scrivere. Una sorta di romanzo documentario sull’America nascosta, della massoneria e della magia nera, temi molto cari al caro vecchio Alan. Vedi From Hell. Il protagonista si imbarca quindi in un viaggio inquietante attraverso gli Stati Uniti durante il quale incontrerà personaggi di ogni estrazione sociale e che in molti casi non paiono neanche umani. E forse proprio non lo sono. Chi come me ha letto Lovecraft ritroverà all’interno di questo fumetto un richiamo veramente pesante ai racconti dell’autore americano, l’orrore di Dunwich è solo il più eclatante di tutti ma Providence gronda, gronda di richiami letterari. Viene citato anche “Il Re Giallo” di Chambers, racconto che ha fatto la fortuna della prima stagione di True Detective. Ma non voglio anticiparvi altro, per non spoilerare nulla della trama vera e propria.

Per quanto riguarda la tecnica di Moore è sicuramente indiscutibile, ogni albo mensile(nel primo volume Panini ci sono i primi 4) l’autore concede al lettore un indizio, un’immagine che solo alla fine potrà ricollegare al finale. Per ora infatti è tutto avvolto in una nebbia, una nebbia inquietante che racchiude al suo interno il viscido orrore che solo la scrittura sublime ma conservatrice di Lovecraft riesce a donare.

È un fumetto complicato, di lettura difficile sia per la complessità del testo ma anche perché alla fine di ogni parte si trova il diario del giornalista, scritto in prosa semplice. A volte il diario aggiunge dei dettagli, altre volte ci consegna su un piatto d’argento le impressioni dirette del protagonista completando in questo modo una lettura sia sul piano dei dialoghi che di caratterizzazione del personaggio praticamente impeccabile.

Signori e signore, il Mago è tornato.

Alan Moore & Jacen Burrows, Providence 1-4, Panini Comics – 17 euro


VOTO 9/10

domenica 20 dicembre 2015

CONSIGLI REGALO IN RITARDISSIMO


Providence
Ne parleremo qui lunedì, con la recensione completa. È il nuovo ciclo fumettistico di Alan Moore, chi ha avuto già la fortuna di leggerlo tutto dice che è il Watchmen horror capolavoro del bardo. Questo è il primo volume edito da Panini Comics che racchiude i primi 4 numeri pubblicati da Avatar in America in albetti classici. 17 euro ma veramente ben spesi. Regalo da fare ad un appassionato di fumetti o di horror. È un testo davvero forte consigliato per un pubblico adulto o al massimo tardo adolescenziale.


Portugal
Graphic novel del leggendario Cyril Pedrosa, autore francese di origini portoghesi. Questo è il suo capolavoro. Portugal parla del riavvicinamento dello stesso fumettista, che però utilizza un alter ego, alla sua terra d’origine: il Portogallo. È una storia di una dolcezza infinita, basata sulla riscoperta di se stessi, della propria famiglia e dei misteri che circondano solitamente la storia dei migranti. Il rancore dei famigliari e la riappacificazione raccontati in prima persona con una tecnica narrativa incredibile. Edito da Bao Publishing 27 euro.

Viaggio a Tulum e altri racconti
Penso ci sia poco da discutere. Se Milo Manara disegna una storia scritta dalla leggenda del cinema italiano Fellini c’è poco da fare, successo assicurato. Ristampa dei fortunati racconti scritti da Fellini apposta per un altro maestro anche se del fumetto Milo Manara. Non voglio nemmeno commentare, grazie Panini. 17 euro ma veramente una bella edizione, grande e ricolorata da zero per dare ancora più spessore al film impossibile(così lo definì Fellini).





sabato 19 dicembre 2015

STAR WARS episodio 7 IL RISVEGLIO DELLA FORZA la recensione NO SPOILER


Contrordine. Lo so è un po’ a tradimento per tutti quelli che si aspettavano il post sui regali di Natale dell’ultimo minuto ma ieri sono andato a vedere “il risveglio della Forza” e non potevo ritardare la scrittura di questo post. Recensione NO SPOILER!

Il film si svolge molti anni dopo la caduta dell’impero di Darth Vader e infatti ritroviamo quasi tutti i personaggi della saga principale un po’ acciaccati dai droidi a Chewbecca. Siamo fondamentalmente tornati d’accapo, una nuova minaccia incombe sui popoli della galassia molto lontana e come al solito il cattivone ha un caschetto nero. Ispirato da Darth Vader è l’erede dei Sith che sembrano essere estinti come del resto i Jedi. Luke è sparito e sono tutti alla sua disperata ricerca per tentare di ripetere l’esperienza “impero”. E questa bene o male è la trama senza spoiler. Passiamo ai personaggi new entry, tenterò di descriverli senza anticipazioni che potrebbero turbare la vostra mente. Utilizzerò dei soprannomi che celeranno la loro identità fino a film visionato.

Il rinnegato: speravo che in questa saga ci infilassero un tipo come lui. Un antieroe di quelli duri e puri che agisce solo nel proprio interesse ed appena appare sullo schermo sembra proprio così. Ciò che invece accade in seguito è lo stravolgimento del personaggio che diventa un eroe a tutti gli effetti. Forse unico scivolone del film.

La tipa tutto pepe: è la vera protagonista del film. Punto a favore per la scelta femminile in una saga in cui le donne hanno sempre avuto pochissimo spazio anche se Leia cavalcava fortunatamente il filone delle amazzoni nato con Alien di Ridley Scott.

Il cattivone: un bestemmiatore provetto, incline agli scatti d’ira. Scordatevi la sicurezza di Darth 
Vader, è un antagonista combattuto ed incredibilmente insicuro. Botta di novità per una saga dove bene e male non erano così separati ma ci si andava molto vicino.

In conclusione il film mi è piaciuto, complici i nuovi inserti e la scrittura semplice ma efficace e divertente. Registicamente e stilisticamente molto fedele alla trilogia originale, con all’interno citazioni degli altri film. Ah, non è un punto di inizio per nuovi fan, è molto legato alla trilogia dell’impero e quindi consiglio la visione dei primi film. Bravo Abrahms, non ci avrei scommesso neanche un nichelino ma stavolta sono rimasto fregato.  

Ci rivediamo tra un po’ guerre stellari.


VOTO 8,5/10

venerdì 18 dicembre 2015

DIARI PARIGINI - INTRODUZIONE


Capodanno lo passerò a Parigi, cercherò quindi di tenervi aggiornati su come la situazione a poco più di un mese dagli attentati si sia evoluta e di che aria si respiri. Nulla di politico e nulla di ideologico, dal punto di vista umano vedremo come questa città possa essere d'esempio soprattutto per noi cugini di oltralpe. Oppure no.
Per questo nasce un piccolo diario di viaggio: Diari Parigini. Perchè L&H è anche questo: viaggiare. Come era stato per il Giappone e come sarà l'anno prossimo per... SORPRESA. 
L&H non va in vacanza, continueremo a pubblicare l'eredità del Simo e alcuni post a sorpresa, alcuni un po' diversi dal solito, intanto avete già comprato i regali di Natale?

martedì 15 dicembre 2015

Avengers/JLA: La Storia del Crossover - Parte 2

Inizio Parte 2



Lo scambio di lettere tra Shooter e Giordano cominciò il 18 Maggio del 1983 e continuò fino al 30 Settembre dello stesso anno. Riportare interamente quanto detto in ogni lettera sarebbe non solo faticoso, ma anche dispersivo e dispendioso, quindi verrà fatto un riassunto generale di quanto detto tra i due, citando testualmente solo i passi che saranno ritenuti importanti o eclatanti della conversazione postale. 

Nelle prime battute della conversazione, Shooter fece sapere a Giordano il suo disappunto per la trama di Conway, ma sopratutto, per l'inizio dei lavori di Pérez quando l'intera storia ancora non era stata approvata dalla Marvel, sottolineando che niente sarebbe cominciato finché non avrebbe visto una trama quanto meno decente, poiché quella di Conway era considerata da lui priva di logicità alcuna. Giordano così mandò il plot riveduto e corretto, ma con ancora gli stessi buchi logico/narrativi di cui Shooter si lamentava, e Jim rigettò nuovamente il plot dicendo esplicitamente che (a questo punto) andava rivista anche tutta l'idea generale. Arrivati al 26 Maggio 1983, Dick scrisse una lettera in cui spiegava la sua visione della cosa, ammettendo di aver sbagliato ad aver dato il permesso a George Pérez di cominciare a disegnare, perché considerava le sue lamentele una mera formalità lasciando intendere come Dick Giordano avesse travisato alcune stipulazioni del contratto. Giordano infatti pensava che Shooter fosse solo un intermediario tra DC e Marvel e che ogni cosa che diceva fosse per il bene della sua compagnia, ma invece, come Len Wein, i due Editor-In-Chief non erano solo supervisori dello sviluppo del progetto, ma anche coloro che lo tenevano per le palle: doveva esserci il 100% del consenso da entrambe le parti, altrimenti ogni decisione sarebbe stata nulla o discussa fino al raggiungimento di un accordo. Inoltre, aggiunse che Shooter forse si stava preoccupando troppo della qualità del plot e di lasciare al team creativo il compito di sbrogliare la matassa, dato che Gerry Conway venne assunto come plotter, e non come sceneggiatore: lo sviluppo scena per scena della storia sarebbe stato affidato ad un altro scrittore. E ancora, gli fece notare che questo tipo di crossover hanno sempre dei buchi logici e qualche falla, ma che alla fine ai lettori non interesserà, visto i nomi coinvolti: e qui fece l'esempio di The Uncanny X-Men and The New Teen Titans, sottolineando come la trama di Chris Claremont fosse fin troppo semplice, ma d'altro canto, efficace e di gran lunga apprezzata per la sua immediatezza.

Shooter rispose a sua volta e chiarificò l'incomprensione riguardo al suo coinvolgimento, sottolineando che il potere decisionale non stava a Mark Gruenwald solo perché era Editor del mensile Avengers, ma a lui e quindi possedeva potere di vita e di morte sul progetto. Dopo questa lettera però, si comincia a notare che Shooter è sul piede di guerra e si intestardisce sulla sua idea di voler riscrivere l'intera trama. Giordano cerca di farlo ragionare, sottolineando come il team artistico coinvolto potrebbe anche ritirarsi dal progetto, visto che il crossover Avengers/JLA è "un qualcosa in più", più un side-project che una vera e propria commissione. Riscrivere tutto voleva dire ripartire dall'inizio, e quindi perdere ulteriormente tempo e magari anche personale che non avrebbero visto di buon occhio i cambi, quindi lo invita a fare una lista dei cambi che voleva vedere, così da fare delle correzioni chirurgiche e non dilungare ulteriormente i lavori. Intorno al 15 Giugno 1983, Dick e Jim vanno a pranzo e discutono. Alla fine Shooter la vince: l'intero plot verrà riscritto, ma dovrà essere completato nell'arco di pochi giorni, per non far imbufalire Pérez e perdere i suoi servizi, dato che avrebbe sicuramente dovuto rifare qualche tavola per attenersi al nuovo plot scritto.

Passano ancora dei giorni e, nel frattempo, Pérez ha già completato 21 pagine delle 64 previste. Così Giordano incarica Roy Thomas di scrivere una nuova trama (con sceneggiatura annessa) in linea con quanto già realizzato da Pérez, così da non buttare totalmente il suo lavoro nel cesso. Il 5 Agosto del 1983, in occasione del San Diego Comics Convention, Dick consegna a Jim una copia del nuovo plot fatto e finito chiedendogli di approvarlo seduta stante. Shooter però rifiuta, dato che vuole sottoporre la nuova trama alla visione di Mark Gruenwald e Roger Stern: rispettivamente, editor e sceneggiatore del mensile Avengers, vedendo così cosa ne pensano. Intanto, sul versante disegnatore, George Pérez comincia ad imbizzarrirsi poiché trova frustrante il fatto di aver disegnato 21 pagine di una storia di cui si stava ancora discutendo e in alcune interviste lascia trasparire frustrazione e sfiducia verso Jim Shooter, mettendo addirittura in discussione le sue capacità da editor, dato che si chiedeva com'era possibile dare l'ok ad un disegnatore per una storia che non ha nemmeno uno straccio di trama sicura. Pérez però non saprà mai che il suo lavoro cominciò prematuramente per colpa di una incomprensione di Giordano, e quindi il suo pensiero su Jim Shooter apparì abbastanza diffamatorio, ma principalmente perché peccava di ignoranza, dato che non si informò mai sulla questione e perché non parlò mai direttamente con Shooter, ma sempre usando Giordano come intermediario.

Vedendo che il progetto non stava prendendo forma e che la trama era ancora piuttosto discussa, George Pérez raggiunse il limite e il 22 Agosto 1983 abbandona ufficialmente il progetto.


Fine Parte 2

mercoledì 9 dicembre 2015

Avengers/JLA: La Storia del Crossover - Parte 1

Tra il Settembre del 2003 e il Marzo del 2004, Marvel e DC Comics unirono nuovamente le loro forze editoriali e decisero di dar vita alla quinta essenza dei crossover supereroistici: l'incontro/scontro tra i Vendicatori e la Justice League, il meglio di quanto le rispettive case editrici potevano offrire. Nonostante già nei primi anni '70 le due case editrici collaboravano per realizzare dei crossover in cui far vivere le avventure dei loro personaggi, dando modo di dar vita a pregevoli team-up come The Uncanny X-Men and The New Teen Titans (ma anche a discrete porcherie come Batman vs. The Incredible Hulk), i fan non aspettavano altro che il crossover che avrebbe visto i maggiori supergruppi delle due case editrici collaborare e scontrarsi. Ma se gli echi di Avengers/JLA si sentivano già nei primi anni '80, com'è stato possibile vederlo pubblicato solo nei primi anni 2000? Oggi, lo scopriremo.


Seguendo l'enorme successo di Superman vs. The Amazing Spider-Man, nel 1982 le due major decisero di stipulare un contratto che le avrebbe viste collaborare su altri crossover molto simili, in modo da far incontrare ancora i loro personaggi: in uno di questi, avrebbero dovuto comparire per l'appunto Vendicatori e JLA. Siccome nei rispettivi universi narrativi i due supergruppi rappresentavano il meglio sulla piazza, entrambe le major decisero di calcolare e dare importanza ad ogni singolo dettaglio, in modo da confezionare un prodotto esplosivo. Del resto, era effettivamente un momento storico e non poteva essere trattato con sufficienza o pressapochismo. Così, per prima cosa, sistemarono il contratto con eventuali clausole, come il fatto che entrambi gli editor di Marvel e DC - all'epoca, rispettivamente Jim Shooter e Len Wein - avrebbero supervisionato lo sviluppo del progetto e chi delle due si sarebbe occupato di produzione e distribuzione (Marvel si occupò della prima, DC della seconda). Agli albori del 1982, il contratto era bello che ultimato, concordato e firmato: non restava che scrivere e disegnare. Si cominciò quindi dalla trama e dalla delineazione generale del plot, che l'allor Executive Editor della DC Dick Giordano (anche lui coinvolto nel progetto) affidò a Gerry Conway.

Passarono mesi e mesi e da Conway nessuna notizia, finché nel Novembre del '82, Shoter chiamò Giordano e chiese se dopo tutto questo tempo il plot fosse pronto. Dapprima Giordano non rispose ai messaggi lasciati da Shooter, ma dopo l'invio di quest'ultimo di un telegramma in cui sollecitava alla risposta, Giordano rispose che il plot era in dirittura d'arrivo. Passarono quattro mesi e il 23 Febbraio del 1983, Jim Shooter riuscì finalmente a leggere l'intero plot di Avengers/JLA...che rifiutò in toto. L'allor Editor Marvel, dopo aver letto il plot di Conway, spedì una lettera a Giordano in cui diceva che era insoddisfatto di quanto aveva letto e si rifiutava totalmente di approvarne la produzione, poiché la trama delineata dallo scrittore non stava in piedi e le azioni dei personaggi non avevano fondamento e, in pratica, secondo Shooter il tutto non aveva alcun senso e non c'erano delle solide ragioni per cui dovevano fare quello che stavano facendo.

Successivamente, Shooter ricevette una telefonata da Len Wein e i due, insieme a Mark Gruenwald (editor dei Vendicatori all'epoca) organizzarono un meeting per discutere delle obiezioni mosse da Jim riguardo alla trama di Conway e vedere cosa si poteva fare per poter sistemare quello che non gli andava bene. I tre parlarono ma un'accordo non si riuscì comunque a raggiungere, poiché Wein era più propenso a fare qualche cambiamento qua e là ma tenere comunque l'idea di Conway; Shooter, invece, voleva riprendere dall'inizio il plot, leggere riga per riga, e cambiare laddove riteneva necessario. Insomma, uno volevo fare delle superficiali correzioni, mentre l'altro voleva attuare un vero e proprio diluvio universale di cambiamenti. Il 17 Maggio 1983, però, accade qualcosa: Jim Shooter scopre che il disegnatore scelto per realizzare graficamente la storia (George Pérez) aveva già cominciato a disegnare le tavole, anche se il plot era ancora sotto un pesante re-editing. Da questo momento, entriamo in una fase che rispecchia totalmente il termine di "mailbombing": Shooter e Giordano cominciano a scambiarsi un sacco di lettere, discutendo più o meno aspramente su Avengers/JLA. Vediamole nella seconda parte.



Fine Parte 1

lunedì 7 dicembre 2015

NETFLIX, la recensione in pillole



E alla fine arriva Netflix. La tivi streaming più famosa al mondo è sbarcata in Italia e alla fine del mese gratuito tiriamo un po’ le somme. Così un po’ a casaccio dato che ho visto poco e un cazzo. 
Dovrei avere veramente un cazzo da fare per aver visto tutto. Pro e contro veloci veloci? E serie consigliate? Dai su non fate gli schizzinosi

PRO:
·         Sempre, ovunque, basta che ci sia na dannata rete internet.
·         Costo contenuto
·         Documentari con i contro cazzi, anche argomenti davvero poco affrontati e che invece andrebbero ancora di più approfonditi(vedi Hot Girl Wanted)
·         Film snobbati che invece meritano di essere visti(Shame)

CONTRO:
·         Poca scelta di film. Ma aspettiamo un attimo, è un mese che c’è.
·         A volte sbarella, per circa 2 secondi.


SERIE CONSIGLIATE:
·         Bojack Horseman - Voto 9
·         Marco Polo - Voto 7,5
·         Daredevil - Voto 8,5
·         Narcos - Voto 8,5