AETOS
lunedì 23 dicembre 2013
BUON NATALE!
giovedì 5 dicembre 2013
BATMAN ARKHAM ORIGINS
Arkham origins è un gioco di pregevole fattura, ma le
dinamiche e le novità introdotte non sono nuove, il problema è che non si può
neanche parlare di dinamiche care ai giocatori e riproposte perché in un corso
di tempo pari a due anni una spolverata di aggiornamento ce la potevano anche
dare. Il gameplay e il gioco rimangono comunque piacevoli, la storia principale
è ben scritta anche se un po’ cortina e frettolosa verso la fine. Quello che ci
propone WB è una riproposizione del capitolo precedente, le somiglianze con
Arkham city sono evidenti, a tratti fin troppo e non contribuiscono certo a
definire il capitolo l’eccellenza della serie.
La sceneggiatura è ciò che notiamo di più nel videogioco, un
reboot non male, con un cavaliere oscuro ancora alle prime armi ma più cattivo
che mai. La prima apparizione del Joker è ben riproposta anche se ciò che manca
è l’inizio vero della storia del crociato incappucciato ovvero la sua
formazione(che sarà proposta in un dlc), dalla morte dei genitori alla
trasformazione nel supereroe che tutti conosciamo. Batman è messo sotto una
luce oscura, scurissima se mi passate il termine, incapace di fidarsi di
qualsiasi persona gli stia attorno(ad un certo punto non ascolterà nemmeno
Alfred) e sembra un po’ quello che il Joker nella serie a fumetti gli
rimprovera di non essere più(vedi saga Morte della Famiglia, DCcomics) dopo
essersi creato una famigliola allegra insieme ai vari Robin, Red Robin,
Nightwing e così via.
Lo scenario, Gotham sotto un’incessante nevicata, è molto
simile a quello del secondo capitolo della serie ed oltre alla possibilità di
spostarsi velocemente tramite il batwing non offre differenze eclatanti: ancora
gli enigmi con i pacchetti dati al posto dei trofei dell’enigmista, crimini da
sventare per guadagnare punti XP, casi da risolvere. I combattimenti coi boss sono comunque abbastanza vari ma non in modo così convincenti come lo erano quelli del secondo capitolo.
Ma questi sono anche i
punti chiave della serie e almeno sono riproposti in maniera solida e
convincente. Ciò che manca è la varietà di personaggi e villains che erano
presenti in City e ciò fa perdere al gioco quel qualcosa che lo renderebbe
definitivamente degno di entrare nella serie, ma come già gli stessi produttori
avevano detto “questo gioco non fa parte della vera trilogia Arkham, è uno
spin-off in grado di offrire divertimento intanto che prepariamo il pezzo forte”.
Quindi attendiamo l’ipotetico Arkham World e il ritorno di Rocksteady al
comando.
Voto complessivo 7/10
lunedì 2 dicembre 2013
IL CREDO
L’ARTICOLO PRESUPPONE LA CONOSCENZA DELLA TRAMA; PRESUPPONE
ANCHE CHE VOI ABBIATE CONCLUSO TUTTI I CAPITOLI DEL GIOCO
Questo articolo lo voglio dedicare alla serie di Assassin’s
Creed titolo marchiato Ubisoft Montreal; analizzare un titolo alla volta della
serie sarebbe miope data la trama intricata e il processo formativo a cui si
assiste in questo gioco. Potremmo parlare dei mille interrogativi che ci si
pone tuttora dopo aver concluso il titolo dedicato a Edward ma non lo farò, non
è questo il mio intento, smettete subito di leggere l’articolo se non è un
approfondimento psicologico quello che state cercando. Ciò che mi preme dare in
questo articolo è una rapida lettura dei personaggi prima nella loro evoluzione
formativa poi più in generale nel campo giuridico e del diritto.
Partiamo dal principio; Desmond ci si presenta nel primo
capitolo come un pallone gonfiato, non curante di ciò che gli stia accadendo
intorno. Continuerà ad esserlo per quasi tutto il primo capitolo. Durante le
sue sessioni nell’animus conosciamo il suo primo antenato Altair che ci si
presenta come un combattente solitario votato al puro egoismo. L’orgoglio e la
superbia con cui gestisce le proprie azioni a volte diventa addirittura
fastidioso. Una certezza nella propria infallibilità che lo porta ad essere
usato come un burattino per tutto il corso del gioco fino a quando non si trova
a fronteggiare il maestro/patrigno Al Mualim. In conclusione Altair è un uomo
che in AC combatte per la propria vanità, la propria gloria e la propria fama
anche se quando lo rincontreremo in Revelations lo scopriremo molto cambiato,
quasi irriconoscibile. Diventerà il mentore per eccellenza, il vero capostipite
del credo, un mito poi una leggenda. Altair diventa l’ordine stesso, quando
muore Altair e i mongoli assediano Masyaf, quando ormai tutti gli assassini
sono scappati, l’ordine decade in una spirale d’oblio, solo per rinascere con
la venuta del secondo grande mentore: Ezio Auditore.
Il secondo antenato è il nostrano Ezio Auditore che diventa
assassino subito dopo l’esecuzione del padre, un assassino inconsapevole
guidato dalle mani invisibili dell’ordine. Si trasforma in ben tre capitoli da
don Giovanni a Mentore nel momento di superiorità assoluta nei confronti dei
templari. Ezio è un italiano all’inizio un po’ stereotipato, un casanova,
passionale, impulsivo, irrequieto, vendicativo. Effettivamente tutto il secondo
capitolo si basa sulla vendetta, almeno quasi integralmente, fino a quando lo
zio e gli altri compagni si rivelano per quello che sono. In brotherhood Ezio
si presenta come totalmente maturo e in grado di prendere le redini di una
setta allo sbaraglio, ricostruendola dalle fondamenta, reclutando dalle viscere
di Roma compagni pronti a seguirlo fino alla morte. La fratellanza si fa forte
e lo dichiara Mentore. Ezio in questo frangente della sua storia dimentica il
suo passato irrequieto e privo di disciplina, si carica sulle spalle il peso
della confraternita e dedicandosi assiduamente alla sua rinascita. Dopo essersi
dedicato al bene comune dell’ordine Ezio torna a dedicarsi a se stesso e alla
ricerca della conoscenza, a Istanbul e Masyaf troviamo un uomo segnato nel
corpo dal tempo ma non nello spirito e alla ricerca delle risposte alle domande
che tutta la sua vita gli ha posto davanti; si scoprirà solo un tramite per un
messaggio che elude la sua comprensione. Nella scena finale della biblioteca di
Masyaf nel rifiutare la mela Ezio si accorge di aver terminato il suo compito,
di non essere in grado di andare oltre. Quella che si legge tra le sue parole non
è delusione è una presa di coscienza reale e saggia, il desiderio di ritirarsi
da una vita vissuta combattendo e il desiderio paradossale, per un uomo del
genere, di una vita tranquilla e di vivere le piccole gioie famigliari(Embers).
I due Kenway lottano in modi diversi per la stessa cosa: la
libertà assoluta. Per Connor tramite la nascita del presunto stato delle
libertà(USA), per Edward, analisi forse più lucida paradossalmente, tramite la
repubblica piratesca: la democrazia che un uomo vale uno. Entrambi si
ritroveranno delusi, trovandosi soli dopo una vita di pericoli e sacrifici:
Connor faccia a faccia con i teatrini politici e Edward con la ancora più
inverosimile semi anarchia piratesca. Connor il cui unico desiderio è la
libertà del proprio popolo si trova a combattere una guerra che non è la
propria anche se purtroppo se ne accorge troppo tardi; tra il dolore della
perdita della madre, l’uccisione del migliore amico e la scomparsa di Achille,
una sorta di padre adottivo, alla fine delle sue peripezie si ritroverà bene o
male con un nulla di fatto; il suo popolo cacciato da Washington, colui che
aveva promesso la libertà, la rassegnazione nell’essere il tramite per qualcosa
di più grande di lui e la unica consolazione di aver fatto la differenza(anche
se non verrà mai riconosciuta). Nonno Edward invece è un uomo della peggior
specie, almeno in apparenza, come Connor cerca la libertà ma per le donne e il
vino. Si direbbe. Invece andando oltre si nota come il suo desiderio di
arricchirsi sia solo frutto del desiderio di autodeterminarsi, di migliorare la
propria vita cercando la fortuna, va nei Caraibi come un ricercatore italiano
va in America. Ma è un uomo anche lui, tra un abbordaggio e l’altro perde la
rotta e la situazione peggiora sempre di più. Si ritrova invischiato nelle
lotte tra assassini e templari per caso e il suo ruolo tra di loro rimane di
puro interesse economico fino alle ultime sequenze quando ormai solo e segnato
dalle numerose perdite si affilia all’ordine per rimediare ai propri errori.
Tramontato il sogno di una repubblica piratesca e terminato il suo ruolo nei
Caraibi, Edward tornerà e si insedierà in Inghilterra dove come Ezio troverà la
pace di una vita tranquilla e agiata. È un tema ricorrente quello della vita
famigliare in AC, assomiglia molto a quello che Tolstoj descrive nei suoi
libri. Una situazione idilliaca che si deve raggiungere o che si deve aver
vissuto per definirsi degli uomini liberi e maturi. Sembra quasi una forma di
autodeterminazione la formazione di una famiglia, una forma di distacco
necessaria.
La famiglia Kenway al gran completo |
È singolare come Ubisoft stia ricreando una setta religiosa
islamica dell’XI secolo, sembra quasi sia vera la storia, sembra che gli
assassini e i templari ci siano ancora davvero tutte i particolari collimano e
i buchi neri della storia si riempiono seguendo lo storyboard. Ma chi sono
questi assassini? Sono dei freedom fighters, persone che lottano per la propria
autodeterminazione oppure sono dei semplici terroristi? Secondo il diritto
internazionale saremmo orientati verso la seconda opzione: solo chi sta subendo
un’occupazione straniera o chi subisce una discriminazione razziale, tutti gli
altri sono terroristi. Ma questo vale per un controllo straniero o meglio
estraneo non del proprio territorio ma del proprio arbitrio? Non è forse la
stessa cosa se non più grave che qualcuno controlli altre persone tramite l’uso
dei media? Non è forse un combattente per la libertà colui che cerca di
svincolarsi dai dogmi imposti dalla nostra società. Abstergo non è forse questo?
Una grossa multinazionale che vuole il nostro libero arbitrio al fine di
guidarci verso pace e ordine eterno, ma a che prezzo? Ma soprattutto a che
scopo? La lotta degli assassini non è un po’ la lotta a cui dovremmo
partecipare tutti, la lotta allo strapotere delle lobby, al potere politico
mediatico e alla corruzione in qualsiasi suo aspetto. Sono punti di vista,
tutto è relativo, ci butta dentro anche questo Ubi nel suo gioco, ogni
giocatore si accorge che entrambe le fazioni hanno degli ideali che in fondo
non sono sbagliati. È un po’ una lotta tra conservatori(templari) e
democratici(assassini): i primi vogliono il potere in mano di pochi e l’ordine
sovrano, i secondi che gli uomini possano scegliere autonomamente e lasciare
che la storia faccia il suo corso; una lotta quindi che non avrà mai fine. Il
circolo infinito di Nietsche direbbe il mio prof di filosofia del liceo: la
storia è destinata a ripetersi all’infinito, ogni errore già compiuto lo sarà
di nuovo con la stessa continuità con cui un orologio batte le ore. Sembra
delinearsi una visione malinconica anche dalle parole di Giunone a Connor alla
fine delle sequenze del terzo capitolo: “ciò che desideri(la piena libertà per
ognuno e chiunque) è un sogno irrealizzabile, ciò che conta è che hai fatto la
differenza e ancora la farai”. È una frase d’impatto, la libertà è impossibile
ci sarà sempre qualcosa nella società che non permetterà una eguaglianza
sostanziale e non formale ad ogni uomo, non ci rimane altro quindi che fare la
differenza? Ma fare la differenza per cosa dato che tutto ricomincerà da capo
in fondo?
URLA NELLA NOTTE, Batman e l'abuso sui minori
copertina dell'ultima versione dell'albo edita da RW Lion edizioni |
A sei giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne,
ci troviamo a parlare di quella sui bambini. In questa graphic novel, sarebbe
ingiusto definirlo un semplice fumetto, ci troviamo di fronte a 96 pagine in
cui anche il vigilante di Gotham si trova faccia a faccia con la terribile
verità dell’abuso sui minori. Non c’è niente ad alleggerire il tema: dai tratti
ai colori, dalla sceneggiatura alla psicologia(leggermente ridisegnata) dei
personaggi, tutto ci tiene coi piedi per terra, impietriti di fronte alla
impressionante verità che ci viene raccontata da un medium, il fumetto, così
anomalo per questi temi.
La storia si districa tra due stragi famigliari a cui per
ora nessuno ha trovato risposta. Una consumatasi in un quartiere malfamato
della città, l’altra invece in una mega villa in periferia. Cosa collega queste
due stragi? Droga? Regolamento di conti? All’inizio sembra così ma poi pian
piano, il crociato incappucciato trova il filo conduttore: l’abuso sui bambini
da parte dei rispettivi genitori.
Batman ci si presenta in una veste più oscura che mai, in
una situazione di crollo psicologico totale che alla fine lo porterà alla
risoluzione del caso ma lo condurrà anche ad un’amara verità. Ma il vero
protagonista in questo pregevole albo è il caro vecchio Jim Gordon in una delle
sue esperienze di vita più delicate: la separazione dalla moglie Barbara e dal
figlio James. Il commissario ha problemi con la moglie e piuttosto che tornare
a casa si immerge nel lavoro. Anche se ormai non debba più occuparsi dei
crimini di strada ma dell’aspetto gestionale del GCPD, non riesce a tenersi
lontano da ogni caso che lo intrighi compromettendo però oltre che il suo
rapporto con le sfere politiche, quello con suo figlio fino al punto di non
ritorno. Quando, tentato dallo stress nel picchiare il figlio, il poliziotto si
ferma, lo abbraccia e riconosce di avere dei problemi da risolvere è una scena a
dir poco commovente.
Tornando all’eroe pipistrello possiamo dire che con la risoluzione
del caso non assistiamo al solito rilassamento, alla distensione dei toni anzi
assistiamo ad un ulteriore incupimento delle tavole fino al nero finale che
denota l’incapacità dell’eroe di difendere tutti i piccoli innocenti colpiti
dalla violenza domestica e non. Questo albo suona come una vera e propria
denuncia, una presa di posizione che ha la capacità di colpire chi legge, anche
se si trova davanti ad un, alcuni direbbero, banale fumetto. Una conclusione
che non può lasciare indifferenti.
“Nella notte, lui
ascolta. Due milioni di casi. Duemila morti. Troppe grida. Qualcun altro dovrà
ascoltarle. Nella notte lui ascolta. E sente solo il suono della propria voce
che urla di frustrazione. Il grido di un pipistrello solitario incapace di trovare
la via.”
DICEMBRE 2013
Dc comics, Gohen, Vertigo http://www.rwedizioni.it/uscite-del-mese/
Panini, Marvel, Planet Manga http://www.paninicomics.it/web/guest/planetmanga/checklist
CINEMA:
12 dicembre Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
12 dicembre Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
19 dicembre I sogni segreti di Walter Mitty, the Zero Theorem
VIDEOGAMES:
6 dicembre Gran Turismo 6, Yakuza 5
Rainbow 6 Patriots
Monster Hunter Freedom 3
Final Fantasy X HD
6 dicembre Gran Turismo 6, Yakuza 5
Rainbow 6 Patriots
Monster Hunter Freedom 3
Final Fantasy X HD
martedì 26 novembre 2013
DIETROLOGIA, il libro di FABRI FIBRA
Questo libro non è un’autobiografia, grazie al cielo, ormai
pure io potrei scriverla. Questo libro è un manifesto politico senza far parte
di alcun movimento. Fibra generalizza, forse un po' troppo ma rende l’idea del
paese in cui ci troviamo, ovvero il disfacimento completo. In questo libro si
ripercorrono tutti i grandi “topos letterari” di Fibra, per chi li conosce, per
chi li capisce. Non dice nulla di più di quello che dice nelle proprie canzoni
e non è di certo poco. Siamo di fronte a tutto quello che il rapper ci racconta
nei suoi album dall’ultimo disco di platino
“guerra e pace” a quello di rap in guerra.
Fabrizio ci mette di fronte ai nostri difetti, dalla
straordinaria capacità a delinquere del popolo del bel paese fino all’incapacità
di adattarsi alle novità. L’ignoranza musicale, l’incapacità di parlarne ma
anche l’incapacità di capirla a causa dell’ignoranza dilagante soprattutto tra
i più giovani.
Anch’io come l’autore del libro non capisco il motivo di
acquistare una cosa palesemente tarocca, borse e occhiali in primis ma sopra a
tutto non comprare la maglietta o qualsiasi gadget ad un concerto che provenga
dallo stand del merchandising ufficiale e non fuori dal palazzetto. Tra l’altro
quello fuori è sempre di una qualità decisamente inferiore. Se vi piace sto
cazzo di cantante dategli sti cazzo di soldi per farlo andare avanti altrimenti
poi ve la scordate la musica che vi piace. Ma passiamo oltre perché sulla
questione pecuniaria è complicato e ci tornerò tra poco.
Una delle cose che più mi ha colpito è la lineare e semplice
descrizione del panorama musicale odierno, soprattutto quello rap, chiarendo
ogni aspetto ancora oscuro ai non addetti ai lavori.
Ora passiamo ad analizzare i punti deboli del libro ma anche
del ragionamento, del filo logico che segue l’MC cominciando dalla questione
album musicale. L'album costa 20 euro. Purtroppo i soldi non girano nelle mani
di 20enni universitari, almeno non nelle mie, e vedersi al cinema un film costa
sui 9 euro e un disco ne costa 20, non 15, 20. Cosa saranno mai 5 euro? Sti
cazzi. La musica gratis permette di allargare a dismisura i propri orizzonti.
Come l'avvento della stampa nel cinquecento. Se dici che i soldi affermano il
proprio successo e la solidità del proprio lavoro entri a far parte non proprio
di un circolo virtuoso. Cinepanettoni e Emma Marrone sono questo pure loro in
fondo. È una contraddizione bella e buona. il corollario che i soldi
definiscono il valore del tuo lavoro lascia un po' il tempo che trova: facciamo
un esempio cinematografico. Se “una notte da leoni” incassa più de “la grande
bellezza” ciò non significa che questo sia un film di più basso livello a
priori. Il valore commerciale di una produzione artistica non ne qualifica in
alcun modo la valenza contenutistica e le capacità del suo autore. Ci sono un
sacco di pittori novecenteschi che facevano la fame ed ora i loro dipinti
valgono più dello stato italiano. Fibra si è trovato a combattere con il demone
di ogni artista ovvero la pirateria ormai assodata della rete che porta via
incassi a tutto andare. Provate a vendere i dischi a 10 euro, dimezzate le
vostre vendite? No. Anche in un momento di crisi un disco a 10 euro lo si
prende se invece si comincia a parlare di 20 uno ci pensa. Parli di crisi e dei
produttori di basi che non abbassano i prezzi ma i prezzi non li abbassate pure
voi. E se ci avete già pensato, ma la major si rifiuta, non venite a fare le
vittime del sistema emule che non vi compra più un cazzo nessuno. Abbassare i
prezzi vorrebbe dire decurtare stipendi ai grandi manager e non sia mai. Però
non si diceva che non si poteva pensare di guadagnare lo stesso in un momento
di crisi?
Cover dell'ultimo album "Guerra e Pace" di Fabri Fibra |
Passando oltre, una buona parte dei fan di Fibra sono gli
stessi 15enni che si atteggiano da leoni dietro la tastiera e bloccati nella
loro gabbia d’oro dei loro genitori. Sono gli stessi che non capiscono le rime
ma fa figo ascoltare Fibra che dice un sacco di parolacce ma che alle parole “ringrazio
Roberto, a nome di tutti penso” non sanno di che cosa si stia parlando. E per
fortuna che molti di questi un libro non sa neanche cosa sia altrimenti si sarebbe
perso la possibilità di un altro disco di platino. Il problema di questi
ragazzini è che nessuno gli ha spiegato come funziona internet e la differenza
tra pubblico e privato e non la capiscono da soli, saturati come sono dalle
riviste e i blog di gossip.
Che piaccia o meno bisogna prendere atto che Fibra sia uno
delle figure più importanti della musica italiana, in questo libro oltre alle
sue idee, ci mette davanti alla fatiscenza della situazione delle giovani
generazioni italiane e inoltre “lui fa
il figo, lui parla, lui ci mette la faccia”: che non è poco.
Ps vi linko l’intervista nella trasmissione “il Testimone”
di PIF su MTV
http://ondemand.mtv.it/serie-tv/il-testimone/s05/il-testimone-s05e04-fabri-fibra-pif
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giovedì 14 novembre 2013
ASSASSIN'S CREED 4 BLACK FLAG
Sul fronte del gioco vero e proprio c’è stata innovazione
e l’introduzione di una decisamente più ampia gamma di varianti per quello che
riguarda le missioni secondarie e i collezionabili: per le prime parliamo dei
classici contratti da assassino, caccia ai templari, relitti sommersi, rovine
maya da esplorare, missioni navali e caccia. Per i collezionabili sono
sicuramente due quelli più interessanti ovvero la raccolta delle chiavi
templari e quella delle steli maya.
Il gameplay è stato reso più snello e i comandi
semplificati per quanto riguarda la scelta delle armi. Ambientazione top, vi
sembrerà davvero di camminare tra le palme e le foreste caraibiche, ma sulla
veridicità delle ambientazioni i canadesi di Montreal non ci hanno mai deluso(tranne
per aver semplificato forse un po’ troppo la mappa di Costantinopoli). Non sono
presenti bug troppo evidenti, quindi scordatevi i cavalli volanti che si erano
visti nella frontiera americana.
La difficoltà è leggermente aumentata grazie anche al
fatto che non si ha più una vita infinita e pozioni magiche e che le missioni
navali(che sono parte integranti del gioco) non ti permettono di proseguire se
non si potenzia la Jackdaw(il brigantino a palo di Edward, nave utilizzata dai
pirati che si differenziava dal brigantino classico per la presenza di un
ulteriore albero) trovandosi a fronteggiare navi enormi con 3 cannoncini e lo
scafo di una bagnarola. Dopo il sistema caotico e dispersivo di fabbricazione e
commercio si è passati ad un sistema più immediato e ricettivo che permette al
giocatore di potenziare le proprie capacità ma che per poterlo fare debba
sistematicamente cacciare e abbordare navi per potenziare la propria.
La colonna sonora e il doppiaggio sono sempre di alta
qualità anche se la voce di Edward non mi ha mai convinto fino in fondo.
Il multiplayer non l'ho ancora giocato e non so se lo
farò data la mia avversione nei confronti del MP.
Per chi parla di non traduzione per quanto riguarda
dialoghi tra le persone al di fuori dei protagonisti e del contenuto dei dati
dei pc violati parla senza cognizione di causa dato che come sempre gli
sviluppatori tendono a lasciare le tracce originali per rendere il più
verosimile possibile l’ambientazione e il resto(anche nel 2 se aveste giocato
alla versione inglese vi sareste accorti che tutti i passanti parlano italiano,
ma anche i turchi a Istanbul si rivolgono ad Ezio con l’appellativo di efendi,
ovvero “saggio”).
La trama in questo capitolo comincia un lento processo
di chiarificazione finalmente, dopo 5 capitoli che aggrovigliavano sempre più
la matassa. Queste delucidazioni avvengono però se il gioco lo si completa sul
serio ovvero: si raccolgono tutti i misteriosi post-it lasciati in giro per gli
studi Abstergo e cracckandone i computer. Senza spoilerarvi nulla vi assicuro
che molte domande che sono rimaste insolute fino ad ora troveranno risposta
anche se molte altre faranno capolino definendo ancora una volta la trama di AC
come una delle più intricate dell'ambiente videoludico e non solo.
Il finale lascia comunque l'amaro in bocca anche se
poco prima dei titoli di coda(35 minuti, quest'anno Ubi si è superata) c'è una
scena da lacrimucce.
Oltretutto quest'anno mi è propria venuta voglia di
comprare il DLC grido di libertà data la presenza di un personaggio non
indifferente e non banale come Adewale(quartiermastro di Kenway) che tratterà
indubbiamente del tema della schiavitù. Ubisoft ha avuto la brillante idea di
abbassare il prezzo di 10 euro e di fare un dlc con un senso rispetto a quello
dello scorso anno. Anche se questa frase lascia un po' il tempo che trova dato
che anche il pacchetto dell'anno scorso, come i fan sfegatati come me sapranno
benissimo, chariva alcuni lati ancora oscuri della divinazione dei CVP ma vi
rimando al blog "la verità dell'animus" se volete approfondire.
Attendendo l'anno prossimo per un nuovo capitolo tra
lame celate e cappucci
Alla prossima!
In sintesi rispetto al capitolo precedente:
-personaggio più approfondito
-meno bug
-missioni più varie
-colonna sonora più inserita nel contesto
-sistema economico semplificato
-comandi nave e selezione armi migliorati
-ambientazione migliore e più dettagliata
-aree da esplorare molto ampie
-collezionabili quasi infiniti
VOTO 9 su 10
perché non 10? Perché è una serie ben lungi dal finire e non
so se sia un pregio o un difetto.
mercoledì 13 novembre 2013
NOVEMBRE 2013
Eccoci con l'appuntamento mensile della checklist; per tutti gli appassionati di fumetti, games e cinema!
COMICS/MANGA:
COMICS/MANGA:
Dc comics, Gohen, Vertigo http://www.rwedizioni.it/uscite-del-mese/
Panini, Marvel, Planet Manga http://www.paninicomics.it/web/guest/planetmanga/checklist
CINEMA:
14 novembre La venere in pelliccia di Roman Polanski
21 novembre Thor the Dark world
28 novembre Hunger Games 2: la ragazza di fuoco, La mafia uccide solo d'estate(PIF), Don Jon(Joseph Gordon Lewitt)
21 novembre Thor the Dark world
28 novembre Hunger Games 2: la ragazza di fuoco, La mafia uccide solo d'estate(PIF), Don Jon(Joseph Gordon Lewitt)
VIDEOGAMES:
5 novembre COD ghosts
8 novembre Professor Layton e l'eredità degli Aslant, Castlevania Lord of Shadow HD Collection, Assassin's Creed Heritage Collection
13 novembre primo episodio del DLC di Bioshock Infinite
21 novembre Assassin's creed 4(pc)
5 novembre COD ghosts
8 novembre Professor Layton e l'eredità degli Aslant, Castlevania Lord of Shadow HD Collection, Assassin's Creed Heritage Collection
13 novembre primo episodio del DLC di Bioshock Infinite
21 novembre Assassin's creed 4(pc)
EVENTI: 16/17 festa games a Bologna
LUCCA COMICS 2013
Ho partecipato al Lucca Comics quest'anno. A parte la poca versatilità con cui si potevano visitare gli stand a causa di una folla interminabile la fiera è davvero una figata anche per chi di fumetti e games gliene frega meno di zero. Il clima ricorda un po' quello del carnevale, tutti felicissimi e molti in costume(anche chi sarebbe meglio non lo facesse) ma senza un pizzico di alcol in corpo, solo ramen e gelato, nonostante il clima. Lucca è un po' il paese dei balocchi dove tutti riescono a tornar bambini per un paio di giorni e i tanti ospiti come Pif(<3), che presentava il suo primo film, e il leggendario Alan Moore(V per Vendetta, la Lega degli straordinari gentleman) facevano da cornice a questa grande festa del fumetto(terza al mondo per grandezza) che quest'anno ha raggiunto i 200.000 partecipanti.
Vi allego infine una breve lettera sulle impressioni di un lucchese a proposito dell'evento che riassume un po' le mie per quanto riguarda più che l'evento, le persone che vi hanno partecipato.
Vi allego infine una breve lettera sulle impressioni di un lucchese a proposito dell'evento che riassume un po' le mie per quanto riguarda più che l'evento, le persone che vi hanno partecipato.
martedì 29 ottobre 2013
ACIV e Arkham Origins
LA GRANDE BELLEZZA
GO SORRENTINO, GO ITALY
VOTO 10/10
VOTO 10/10
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servillo,
sorrentino,
toni. verdone. ferilli
martedì 22 ottobre 2013
APPUNTAMENTI 21-31 OTTOBRE
Oggi postiamo gli appuntamenti delle prossime due settimane: eventi ed uscite. Divisi per categorie:
COMICS/MANGA:
Dc comics, Gohen, Vertigo http://www.rwedizioni.it/uscite-del-mese/
Panini, Marvel, Planet Manga http://www.paninicomics.it/web/guest/planetmanga/checklist
CINEMA:
Giovani Ribelli di Krokidas(scheda film http://www.mymovies.it/film/2013/killyourdarlings/)
Cose nostre - malavita di Luc Besson(scheda film http://www.mymovies.it/film/2013/malavita/)
HOME VIDEO:
23 ottobre La grande bellezza di Paolo Sorrentino (ibs shop http://www.ibs.it/blu-ray-film/grande-bellezza/paolo-sorrentino/5051891096455.html)
VIDEOGAMES:
25 ottobre Batman-Arkham Origins (http://www.batmanarkhamorigins.com/)
31 ottobre Assassin's creed IV Black flag (http://assassinscreed.ubi.com/it-it/home/index.aspx)
EVENTI:
25-26-27 ottobre Games Week - Milano (info http://www.gamesweek.it/gamesweek2013/ )
31 ottobre-3 novembre Lucca Comics and Games (info http://www.luccacomicsandgames.com/it/2013/home/ )
PS questo è un post pilota, successivamente le checklist saranno più dettagliate ed usciranno mensilmente
NUOVO CORSO
Salve a tutti!
Questo blog ha come l'obiettivo quello di farvi divertire tramite delle brevi recensioni fatte dal sottoscritto e tenervi informati sulle varie uscite(fumetti, film e videogames) con una comoda checklist mensile che impegni permettendo cercherò di pubblicare in tempo per il primo o il secondo del mese.
Per ora passo e chiudo.
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