Non amo i giochi survival horror. Soprattutto se in questi
l’obiettivo principale del gioco è quello di scappare continuamente senza
possibilità di interagire con il nemico, con tutto ciò che ci circondi. Insomma
una noia. Soprattutto quando la trama non sta in piedi, un ammasso di credenze
folcloristiche popolari senza alcun fondamento e tutto creato al solo scopo di
far paura, senza un reale obiettivo. Tutto questo non è Alien Isolation. Questo
gioco è una chicca all’interno di un vasto genere che ultimamente ha sfornato
giochi uguali e senza personalità. Non è uno sparatutto mascherato da survival
come era Dead Space ma è in tutto e per tutto una questione di sopravvivenza e
di forza di volontà. Ciò che colpisce di più è la varietà di azioni, di gadget
che il giocatore ha a disposizione. Tutto questo per distrarre il nemico e
alcune volte per ucciderlo. Non ci sarà infatti solo l’alieno invincibile a
darci la caccia ma sulla strada incontreremo sintetici, androidi e uomini
disperati che ci sbarreranno la strada. La trama si svolge 15 anni dopo gli
avvenimenti del primo film di Alien. La figlia di Ellen Ripley è alla ricerca
della madre, scomparsa nello spazio dopo la distruzione della nave commerciale
Nostromo. Una stazione spaziale ha ricevuto però da un’altra astronave la
scatola nera del Nostromo ma la situazione appena dopo l’attracco è degenerata.
Siamo tutti convinti quindi che la colpa sia esclusivamente dell’alieno ma i
graffiti sui muri e la situazione disastrata in cui versa la stazione ci fa
intuire che c’è qualcosa di più. Ed è qui il colpo di genio, l’alieno è parte
integrante del gioco ma la vera domanda è perché la stazione è così conciata?
L’alieno è arrivato poco tempo prima e la stazione è immensa. La trama infatti
si sviluppa in tre direzioni: la prima è quella prettamente di sopravvivenza,
la seconda è il recupero delle informazioni provenienti dalla nostromo e la
terza è il motivo dello smantellamento della stazione spaziale e la conseguente
rivolta da parte dei dipendenti all’interno della stazione. I colpi di scena,
le citazioni dei film e le strade sbarrate sono il punto forte del gioco che ha
la capacità di tenere incollati allo schermo con strozzata in bocca la fatidica
domanda “e ora?”. Tutto ciò nonè condensato in pochissime ore di gioco come ci
si aspetterebbe ma è strutturato su parecchie tenendo conto del genere. Ogni missione
aggiunge oggetti, aggiunge nemici, aggiunge intrighi che non mi sarei aspettato
in un gioco del genere. Con questo gioco ho amato sicuramente di più la saga di
Alien, sperando in un seguito che si spera sia all’altezza di questo pezzo da
90.
VOTO 9/10
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