Se la pubblicità martellante in tv, alla radio, su spotify e
qualsiasi altre emittente e medium vi fosse sfuggita vi comunico che Mediaworld
compie 25 anni e festeggia facendo degli sconti, AC Syndacate a 29 euro.
Sfortunatamente mi trovavo con quella cifra in tasca a Mediaworld e non ho
saputo resistere. Ecco il frutto di qualche ora di gioco nella Londra
Vittoriana.
Sicuramente l’impatto è stato migliore del suo predecessore,
sia a livello di storyline che di giocabilità(in Unity mi sono infilato in un
mega bug a cinque minuti dall’inizio del gioco ed ho dovuto ricominciare da
capo). Il sistema di produzione e di potenziamento è rimasto bene o male lo
stesso anche se hanno ridotto di molto la varietà di armi, pressoché inutili in
Unity, limitando a tre il numero di armi da corpo a corpo(bastone, kukri,
tirapugni) e a solo il revolver per le armi da fuoco. I potenziamenti per le
varie armi e oggettistica in generale è più lento e bisogna quasi sudare per
produrlo.
Il combattimento è stato migliorato seguendo ciò che si era visto in
Unity, limitando finalmente l’uso delle armi da fuoco in mischia che oltre ad
essere una minchiata stratosferica, rendeva davvero una sofferenza il
combattimento con l’uso massiccio di proiettili, medicine e bombe stordenti.
Il sistema di spostamento è stato anch’esso migliorato con l’introduzione
delle carrozze che riescono a coprire grandi distanze in poco tempo. I viaggi
rapidi e gli spostamenti sono stati ridotti in termini di tempistiche rendendo
meno frustrante l’attesa con la reintroduzione dello spazio animus dove correre
come dei cretini in attesa del caricamento. C’è ancora da migliorare ma
sicuramente meglio di Parigi.
Le missioni sono state rese più razionali e oculate
limitando grandi spostamenti durante lo svolgimento così da non far impazzire
il giocatore in tempi vuoti lunghissimi che abbassavano non di poco il climax
della narrazione. Si svolgono bene o male all’interno del quartiere di inizio
che è comunque vastissimo, sono state ampliate le tipologie ma diminuito il
numero così da non far girare la testa guardando la mappa zeppa di icone.
La reliquia principale del gioco si trova attraverso il
ritrovamento di 30 carillon nascosti in città individuabili attraverso il
rumore che emettono o attraverso l’immagine nel database. Non è per niente
facile ma sicuramente meno frustrante dei segni di Nostradamus che erano di una
noia mortale.
L’online grazie a Dio è stato eliminato, in giochi del
genere per me è assolutamente inutile. Pagare gente per creare un reparto
online dovrebbe essere convertita nello sviluppo della trama punto forte del
brand e che ultimamente ha indubbiamente subito una battuta d’arresta.
Il metodo di narrazione è diverso al solito. Ci sono due
personaggi intercambiabili in qualsiasi momento con due approcci differenti:
potenza o furtività. Sono i gemelli Frye. Con diverse priorità si muoveranno
per tutta Londra in modo da eliminare la minaccia templare rappresentata dal
capitalista Starrick. Jacob vuole uccidere i templari e restituire al popolo e
alla sua banda, i Rooks, la capitale inglese. Mentre sua sorella Evye, la nerd,
vuole trovare la Sindone dell’Eden e non permettere ai templari di entrarne in
possesso. Personaggi sicuramente di un altro spessore rispetto allo scialbo e
poco attraente Arno Dorian di Unity anche se non ancora ai livelli di Ezio e
Altair. Un passo avanti per Ubisoft comunque. Durante la storia i due gemelli
verranno in contatto con diversi esponenti dell’epoca: Darwin, Marx, Dickens,
Bell sono solo un esempio. Restituendo alla saga la sua collusione con la
Storia con la S maiuscola, con buona pace di Napoleone.
Il consiglio del signor nessuno(ovvero il mio) è quello di
prendersi un anno sabbatico, sfruttando l’uscita del film per rimettere insieme
i pezzi e rilanciare il brand o decidere definitivamente di chiudere bottega e
dedicarsi a nuovi titoli. E che non sia
mai che si torni a Roma…
VOTO 8/10
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