"La schiavitù è il salario dei vinti... Vae victis!"
Eccoci tornati alla consueta revisione di un volume della collana Historica, siamo giunti al numero 4.
Ho scritto parte 1, perchè il lavoro originale è molto lungo e le varie parti sono edite in più volumi, anche se non consecutivamente (circa ogni 5 numeri viene ripresentata la continuazione di Vae Victis).
L'opera è stata creata da due fumettisti francesi: Simon Rocca, in questo caso sceneggiatore, vero appassionato di storia, come si evince da altre sue opere come "Le Khan" e "Zoulouland"; Jean-Yves Mitton, coetaneo di Rocca, fu uno dei primi disegnatori francesi ad avvicinarsi all'universo Marvel e ai suoi generi, tanto da realizzare due episodi di Silver Surfer.
La storia si svolge attraverso il continuo intrecciarsi di quattro personaggi lungo il corso degli eventi e i loro destini sono guidati dal macroevento: l'inizio delle guerre galliche.
Questo albo racchiude i primi quattro libri della serie, inedita in Italia:
Sono passati III secoli da quando Brenno, un capotribù gallo, invade l'italia e saccheggia Roma.
L'odio per queste popolazioni rimane intrinseco nei cuori delle maggiori famiglie patrizie dell'Urbe, e si stanno organizzando i primi tentativi di rivalsa. La Nostra storia comincia dal banchetto di Crasso,dove si sta complottando per invadere le zone transalpine.
1)Ambra-il banchetto di Crasso: tutto comincia dall'Urbe,dove Ambra, una schiava istruita celta(importante la distinzione con Galli,infatti la stessa schiava afferma "alcune nostre tribù hanno conquistato la Galizia.. e da lì Galli") riesce a scampare a un tentato omicidio dopo aver ascoltato in prima persona i preparativi di sabotaggio per fomentare una guerra in Gallia: viene salvata da Milone,il secondo personaggio principale, un guaritore etrusco che la porta con sè nella zona transalpina,dove si scatenano tutti gli intrighi dannatamente possibili per scatenare una guerra tra gli Elvezi e i Germani.Qua Ambra incontra gli altri due protagonisti, Cloduar,un mercenario allobrogio, e Garak,un brigante elvetico.
Il primo volume termina con la proclamazione dell'inizio della guerra.
2)Cloduar-il mio nome è legione: qui il protagonista è l'allobrogio, che viene assoldato da un principe arverno,Celtillo, alleato di Roma. Il nucleo principale è la battaglia di Bibracte,dove viene vista per la prima volta l'efficienza delle legioni di Cesare,che annienta le tribù elvetiche.
3)Garak-il ladro di torque: viene raccontata la fuga di alcuni schiavi con una parte dell'oro di Cesare,al loro fallimento, e alla dichiarazione di guerra fra Germani e romani.
4)Milone-il domatore di tempeste: il focus viene sul guaritore etrusco,che insieme ad Ambra, entra nei territori dei celti del nord( Francia settentrionale) e dovranno sopravvivere tra i miti e le superstizioni che circolano in questi luoghi selvaggi. Il capitolo si conclude con Roma che appoggia completamente Cesare nel suo piano di invasione.
Diciamo che mi ha abbastanza stupito quest'opera: a prima vista sembra un lavoro normalissimo sia a livello di storia che di disegno,e soprattutto quest'ultimo inizialmente mi aveva fatto storcere il naso, dicevo "troppo .semplicizzato,troppo puerile". Per fortuna mi sbagliavo.
A livello di trama vi è un particolare rispetto a quelli precedenti: sono presenti veri personaggi storici, e mentre in quelli precedenti dominava solo un fato ineluttabile, in quest'opera con la presenza di personaggi che decisero il destino di moltissimi uomini, ognuno interagendo con questi è in grado di modificare la propria sorte. Il che è un fatto unico: finalmente l'uomo può forgiarsi il suo destino,soprattutto dovuto al fatto della magnificenza romana,anche se i nemici diventano schiavi hanno possibilità di riscattarsi.
L'intreccio storico scorre lungo le prime pagine del De Bell Gallico in maniera impressionante,infatti rispetta tutti gli snodi fondamentali,anche se si aggiunge un pò di fantasy per guidare i personaggi principali.
I macrotemi sono la guerra, la schiavitù e l'amore non corrisposto.
Divertenti alcune battute che sono veritiere: come Cesare che impreca perchè non riesce a trovare un comandante della cavalleria adeguato, il che storicamente è vero visto che la cavalleria romana è sempre stata il punto debole delle legioni,; inoltre allegorico il canto derisorio dei legionari " Fate largo al vecchio rapace zuccapelata... regina di tutti i re... e re di tutte le regine!" Spero abbiate capito il concetto,altrimenti andate a vedervi la storia di Cesare. Notevole l'affermazione di un gallo riguardo a questi legionari:" E' l'unica libertà a loro concessa",ma non riferito allo stato di schiavitù,ma alla rigida disciplina a cui erano sottoposti, totalmente inconcepibile per le tribù celtiche, abituati a essere più flessibili e maestosi,che frugali e rigidi.
Il disegno non è molto realistico come gli albi precedenti,ma riprende i principi classici sia del disegno fiammingo sia di quelli dei classici Marvel,come detto prima.
Annotazione importante è la presenza del giallo e delle sue sfumature come colore principale di ogni immagine,anche nella notte;difficile interpretare la scelta degli autori: rappresenta la maestosità del mondo, oppure il colore del tramonto, inteso come spargimento di sangue continuo? Magari entrambe.
Magnifiche le numerose battaglie raffigurate, soprattutto quella di Bibracte dove si osservano tutte le tattiche e i movimenti delle legioni guidate magistralmente da Cesare.
Sono presenti ovviamente scene erotiche e alcune moralmente discutibili, ma tutte nella normalità nella barbarie e anche nella civiltà che esistevano in quel periodo.
Per gli appassionati dell'impero romano naturalmente non posso che consigliarlo, è veramente una storia imperdibile.
VOTO: 9/10
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