giovedì 29 maggio 2014

XMEN: GIORNI DI UN FUTURO PASSATO


Ieri sono andato a vedere il nuovo film degli Xmen e quindi non potevo non inondarvi di parole su questa nuova pellicola Marvel. Sono partito un po’ prevenuto dopo il fiasco totale di Wolverine l’immortale, cagata di dimensioni cosmiche, sceneggiatura scritta da un minorato mentale, battute da terza elementare tipo “non toccare i miei amici” ma va bè non sto recensendo quel film quindi mi fermo.

cover del fumetto originale
Innanzitutto torna il regista dei primi due capitoli della saga, Brian Singer, giudicati i migliori in assoluto quindi si sperava che non fosse una boiata pazzesca; ma prima di andare ho letto un po’ di recensioni per convincermi che non avrei buttato i soldi nel cesso e tirato lo sciacquone. Quello che ho letto mi ha un po’ sorpreso, a parte i soliti fumettari incazzati del fatto che il film non fosse fedelissimo al ciclo fumettistico(che io purtroppo non ho letto) gli altri erano incazzati per la mancanza di un nemico dato che Peter Dinklage che impersonava Trask, scienziato che progetta le famose Sentinelle, risulta quasi ininfluente, non per le sue capacità recitative bensì per il personaggio che mantiene un ruolo secondario. Punto, sì punto perché secondo me Trask è ininfluente perché non è il cattivo, è un personaggio secondario perché deve esserlo, mi ripeto NON ho letto il ciclo fumettistico quindi non so come possa essere il fumetto, ma nel film il nemico è ancora una volta Magneto. Sì perché frega un cazzo che quello costruisce le sentinelle, è Magneto che sbrocca e ci dà dentro. In realtà non è neanche Magneto il nemico vero: l’antagonista della storia sono gli stessi mutanti che non riescono a collaborare e si ritrovano ad agire da soli mostrando due lati di se stessi. Trask può essere l’obiettivo iniziale, ma poi diventa Mistica e poi Magneto. Per non parlare del professore in crisi d’identità, che si droga per poter camminare perdendo i suoi poteri e da questo elemento si vede che è un ciclo fumettistico scritto negli anni 80 quando l’argomento droghe era permeato anche sulle pagine dei fumetti Marvel e Dc.  

Peter Dinklage nei panni di Donald Trask

Come letto in altre recensioni mi sento di dire che le scene con Quicksilver(interpretato dal biondo di American Horror Story) sono veramente fighe, credo non ci sia un altro termine per definirle.
Gli effetti speciali rendono tantissimo, i combattimenti sono spettacolari soprattutto quelli nel futuro contro le sentinelle che tra l’altro uccidono in maniera spietata. Però si sa con un budget enorme si può far di tutto.
La continuità dei film precedenti è spaccata, il professore è ancora vivo per esempio. Non credo ci sia 
tanto da arrabbiarsi anche perché a dirla tutta con “Conflitto Finale” si erano un po’ infilati in un cul de sac.
Ciò che mi è dispiaciuto di più è che in questo film mancano scene d’introspezione importanti a parte forse una che però sicuramente non raggiunge i livelli del Batman di Nolan, anche se non si può avere tutto dalla vita. Anche se, grazie al cielo, non si combatte a rotta di collo per tutto il film senza un senso reale vedi Wolverine la cagata immortale.

Il film per il resto è godibilissimo e lo consiglio vivamente, mi aspettavo una trama complessa tra passato, presente e futuro, invece è molto lineare, forse troppo per i miei gusti e dato il titolo mi aspettavo un trip mentale dopo l’altro.




VOTO 7,5/10


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