Ieri sono andato a vedere il nuovo film degli Xmen e quindi
non potevo non inondarvi di parole su questa nuova pellicola Marvel. Sono partito
un po’ prevenuto dopo il fiasco totale di Wolverine l’immortale, cagata di
dimensioni cosmiche, sceneggiatura scritta da un minorato mentale, battute da
terza elementare tipo “non toccare i miei amici” ma va bè non sto recensendo
quel film quindi mi fermo.
cover del fumetto originale |
Innanzitutto torna il regista dei primi due capitoli della
saga, Brian Singer, giudicati i migliori in assoluto quindi si sperava che non
fosse una boiata pazzesca; ma prima di andare ho letto un po’ di recensioni per
convincermi che non avrei buttato i soldi nel cesso e tirato lo sciacquone. Quello
che ho letto mi ha un po’ sorpreso, a parte i soliti fumettari incazzati del
fatto che il film non fosse fedelissimo al ciclo fumettistico(che io purtroppo
non ho letto) gli altri erano incazzati per la mancanza di un nemico dato che
Peter Dinklage che impersonava Trask, scienziato che progetta le famose
Sentinelle, risulta quasi ininfluente, non per le sue capacità recitative bensì
per il personaggio che mantiene un ruolo secondario. Punto, sì punto perché secondo
me Trask è ininfluente perché non è il cattivo, è un personaggio secondario perché
deve esserlo, mi ripeto NON ho letto il ciclo fumettistico quindi non so come
possa essere il fumetto, ma nel film il nemico è ancora una volta Magneto. Sì perché
frega un cazzo che quello costruisce le sentinelle, è Magneto che sbrocca e ci
dà dentro. In realtà non è neanche Magneto il nemico vero: l’antagonista della
storia sono gli stessi mutanti che non riescono a collaborare e si ritrovano ad
agire da soli mostrando due lati di se stessi. Trask può essere l’obiettivo
iniziale, ma poi diventa Mistica e poi Magneto. Per non parlare del professore
in crisi d’identità, che si droga per poter camminare perdendo i suoi poteri e
da questo elemento si vede che è un ciclo fumettistico scritto negli anni 80
quando l’argomento droghe era permeato anche sulle pagine dei fumetti Marvel e Dc.
Peter Dinklage nei panni di Donald Trask |
Come letto in altre recensioni mi sento di dire che le scene
con Quicksilver(interpretato dal biondo di American Horror Story) sono veramente fighe, credo non ci sia un altro termine per
definirle.
Gli effetti speciali rendono tantissimo, i combattimenti
sono spettacolari soprattutto quelli nel futuro contro le sentinelle che tra l’altro
uccidono in maniera spietata. Però si sa con un budget enorme si può far di
tutto.
La continuità dei film precedenti è spaccata, il professore
è ancora vivo per esempio. Non credo ci sia
tanto da arrabbiarsi anche perché a
dirla tutta con “Conflitto Finale” si erano un po’ infilati in un cul de sac.
Ciò che mi è dispiaciuto di più è che in questo film mancano
scene d’introspezione importanti a parte forse una che però sicuramente non
raggiunge i livelli del Batman di Nolan, anche se non si può avere tutto dalla
vita. Anche se, grazie al cielo, non si combatte a rotta di collo per tutto il
film senza un senso reale vedi Wolverine la cagata immortale.
Il film per il resto è godibilissimo e lo consiglio
vivamente, mi aspettavo una trama complessa tra passato, presente e futuro,
invece è molto lineare, forse troppo per i miei gusti e dato il titolo mi
aspettavo un trip mentale dopo l’altro.
VOTO 7,5/10
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