Quest’anno l’amato uomo pipistrello compie 75 anni, era il
1939 quando apparve per la prima sulla famosa testata di detective comics che
raccoglieva al suo interno numerose serie di genere giallo e poliziesco.
Esatto: Batman nasce come poliziesco, non per niente è definito il miglior detective
del mondo. L’uomo supereroe conquisterà una testata tutta sua già l’anno
successivo alla sua prima pubblicazione anche se manterrà la sua presenza in
Detective Comics fino ai giorni nostri. Difatti oggi il crociato incappucciato
si destreggia ancora in diversi filoni narrativi in cui la trama, sebbene
mantenendo un filo conduttore comune, diverge.
Per l’anniversario RW ci riproporrà il numero 400 di Batman,
in realtà ce lo proporrà per la prima volta dato che in Italia questo numero
speciale non è mai arrivato. A questo numero hanno contribuito diversi autori e
disegnatori d’eccezione tra cui il maestro del terrore: Stephen King. Non so
voi ma aspetto trepidante l’uscita di questo numero.
In questo articolo volevo mettere in evidenza le
caratteristiche del personaggio e la sua complessa psicologia, ma sarebbe stato
noioso e a tratti troppo da ossessionati(in effetti è così) quindi ho
ricalibrato in maniera che ad ogni periodo storico vi corrisponda il Batman
descritto nel fumetto. Detto così sembra difficile ma non lo è. COMINCIAMO
ORDUNQUE!
BATMAN CLASSIC anni
’30 e ’40: la GOLDEN AGE
In un periodo a cui agli States servivano punti di
riferimento, personaggi a cui ispirarsi, a cui tendere nascono i SUPEREROI.
Fondamentalmente i due principali: Superman e Batman. Il secondo più che la
forza bruta e poteri sovrumani mostrava un’intelligenza fuori dal comune che
giustificava la sua presenza su Detective Comics allora raccolta di fumetti di
stampo noir e poliziesco. L’importante è che questi eroi fossero americani, i
riflettori puntavano sulla loro capacità di dedicarsi anima e corpo a
combattere crimini e ingiustizie. L’americanità era un punto fondamentale e con
lo scoppiare della guerra mondiale il mondo aveva bisogno ancora di più dei
propri eroi, nasce così la World Finest, team formato da Superman e il dinamico
duo ovvero Batman e Robin. Il periodo è quindi caratterizzato dal carattere
propagandistico e patriottico che è necessario in periodi come quelli della
guerra mondiale.
Più precisamente sulle pagine di Batman si cominciava a
creare quell’universo che tutti conosciamo; all’inizio i supercriminali non
esistono, l’uomo pipistrello affronta delinquenti di qualsiasi rango. Grazie al
suo successo Batman conquista una testata tutta sua e qui la reale creazione
dei villains che tutti conosciamo oltre che all’apparizione del primo Robin
Dick Grayson. Batman in questo periodo mantiene comunque una cupezza e
l’oscurità anche nei colori fa da padrona. La creazione dei peggiori nemici del
crociato incappucciato avvengono proprio in questo periodo; come una grande
famiglia che comincia a crearsi ecco fare la loro prima apparizione il Joker,
Spaventapasseri, l’Enigmista, Clayface, Due Facce, il Pinguino, il Cappellaio
Matto e l’irresistibile Catwoman.
BATMAN anni ’50 e
’60: la SILVER AGE
In questo arco di tempo una violenza dilagante nelle strade
americane e soprattutto tra i giovani costringe il governo a prendere delle
decisioni, la creazione della Comics Code Authority limita gli autori di
fumetti che si vedono costretti ad alleggerire i temi, eliminando quasi di
fatto la violenza, i richiami al sesso e alle droghe. Il fumetto invece che
assumere una dignità definitiva perde terreno. i principi elogiati sono il
valore della famiglia, della quotidianità, dell’amicizia. Il problema è che per
quanto siano importanti questi temi sono affrontati con superficialità data la
forte censura. Sono gli anni peggiori per il cavaliere oscuro: trasfigurato in
un pagliaccio, anche dalla scelta dei costumi multicolori(fino a giungere ad un
Batman arcobaleno e addirittura zebrato) e in certi ambiti accusato di
omosessualità/pedofilia dato il suo strano rapporto con Robin. Sono gli anni di
Adam West e il famoso telefilm come coronazione del periodo più sgangherato di
Batman.
L’unica creazione interessante in questi anni è il
personaggio di Poison Ivy. Altro embrione frutto di quest’epoca è però anche la
Batfamiglia, con le prime apparizioni di Batgirl e Batwoman anche se non nelle
loro vesti odierne. La batfamiglia allora era composta infatti dalle due
ragazze, il dinamico duo e il fedele segugio Ace. Tutto ciò era per sottolineare
ciò che ho scritto sopra ovvero i valori famigliari e di quotidianità e non
certo l’eroe oscuro o addirittura antieroe che Batman era e sarà nel futuro.
BATMAN anni ’70 fino
ai metà anni ’80: la BRONZE AGE
Ras al Ghul |
Le vendite in picchiata dei fumetti costrinsero ad una
rivalutazione della censura, moderandola. L’arrivo di O’Neil concede una
boccata d’aria fresca al crociato: costume rinnovato, oscurità restaurata. Temi
riportati a toni più realistici e ammodernati i temi trattati. Più spesso come
sulle pagine di Freccia Verde si può notare la presenza di temi quali
l’inquinamento e l’uso di droghe. La riconferma di un eroe granitico e senza
sfaccettature non consente al personaggio di evolversi e ammodernarsi come
dovrebbe rimanendo quindi un po’ avvizzito e mai del tutto convincente. Inoltre
la presenza di cattivoni super caratterizzati non giova all’uomo pipistrello
lasciandolo sempre un po’ in secondo piano, come se il vero protagonista in
realtà fosse proprio l’antagonista.
In questo periodo assistiamo alla creazione
dell’ecoterrorista Ras al Ghul e alla crescita definitiva del primo Robin che
deciderà di intraprendere la carriera da solista nei panni di Nightwing.
BATMAN metà anni ’80
fino a metà degli anni ’00: la DARK AGE
Il periodo più evolutivo del vigilante di Gotham. Dopo aver
arricchito definitivamente il range di personaggi dell’universo di Gotham, gli
autori si esprimono introducendo tematiche sempre più serie e oculate
trasformando il medium del fumetto batmaniano in un’esperienza sempre più
oscura e controversa anche per il fatto che i fan più vecchi ormai sono
cresciuti. Anche per questa ragione le origini del cavaliere vengono finalmente
riscritte archiviando quelle di Finger e attualizzando, anche se fino ad un
certo punto, il supereroe. Lo scrittore più prolifico e che salva da
un’incertezza latente il personaggio di Bob Kane è Frank Miller che appunto con
Anno Uno gli dà nuova vita. Le altre due opere di Miller dal mio punto di vista
sono controverse nell’universo Batman; infatti essendo fuori continuità hanno
un valore secondo me relativo. Premettendo che Miller non mi ha mai convinto
come autore mi risulta comunque arduo delimitare un personaggio come Batman
come invece fa quest’autore, mi spiego meglio: Miller descrive, oltre alle tematiche
sottese, un personaggio immutabile, che rasenta la follia, definendo la realtà
come bianca o nera. Dato che secondo la mia opinione il mondo è pieno di
sfumature e anche l’uomo stesso lo è, definire un personaggio letterario con troppe
limitazioni risulta miope. Ma per discutere meglio di quest’argomento avrei
bisogno di un articolo a parte quindi mi fermo.
Un altro grande autore negli stessi anni scrive una sola
storia per l’eroe DC: Alan Moore. Il titolo è The Killing Joke; rivoluziona il
destino del cavaliere oscuro. Sono le basi per il Batman moderno che saranno
però archiviate anche per i problemi tra autore e Dc comics. Per tutti gli
appassionati è un’opera imperdibile. La psicologia dei personaggi è molto
caratterizzata e ricca di sfumature. Ora chi è il pazzo?
In questo periodo Batman affronta le sfide più ardue, i
cicli “una morte in famiglia” e “knightfall” ne sono una prova. Nel primo la
tragica morte di Jason Todd il secondo Robin sono una cicatrice indelebile che
segnerà il futuro del supereroe. Nel secondo invece viene messa in scena
finalmente l’umanità dell’uomo pipistrello con la sua caduta ad opera di Bane
che spezzandogli la schiena lo costringerà ad un lungo pit stop; verrà
sostituito dallo psicopatico Azrael, personaggio di cui si hanno tuttora poche
informazioni. Al suo ritorno Bruce dovrà affrontare pure la mente malata di
quest’ultimo oltre che della forza bruta del mercenario Bane.
Altri cicli imponenti del momento sono il Lungo Halloween e
Vittoria Oscura disegnati e scritti da Sale e Loeb di cui non mi dilungherò a
parlare. Questi cicli in particolare danno vita alla famiglia mafiosa di Gotham
per eccellenza ovvero i Falcone. Opera di questo periodo è la creazione del
gruppo delle super eroine/antieroine Birds of Prey.
Dell’89 e del ’92 sono anche i film di Tim Burton che
segneranno a loro modo il vigilante di Gotham e lo consacreranno al grande
pubblico. Sulla scia dei film Timm e Dini creeranno la celebre serie animata
che ci regalerà uno dei più bei personaggi dell’universo DC: Harley Quinn.
BATMAN 2006-2010:
MORRISON
In questi anni prende in mano le redini Morrison, scrittore
a cui non sono molto legato anche se ritengo uno dei migliori in circolazione.
Con lui si assiste ad un ridisegnamento dell’universo Dc. Quest’ultima si
accorge infatti di aver fatto un bel po’ di casino nel suo universo e decide di
fare un po’ d’ordine: tutte le storie scomode, imbarazzanti o fuori continuità
vengono classificate come other worlds ovvero come realtà alternative tramite
il medium narrativo/ciclo narrativo “crisi finale”, ciò appunto consente di
stabilire una storia definita una volta per tutte e per tutti i componenti
dell’universo della concorrente Marvel. Per quanto riguarda in particolar modo
l’uomo pipistrello in questi anni si hanno tre cicli importanti: Hush, Batman
R.I.P., Batman Incorporated.
Hush è un nuovo villain, vera identità dr. Thomas Elliott,
ex amico di Bruce Wayne. L’obiettivo è distruggere la vita di quest’ultimo per
vendetta dato che il caro e vecchio rampollo ha distrutto la sua. In che modo?
Prendendone le sembianze attraverso una serie di interventi chirurgici.
Il secondo ciclo è quello della presunta morte di Batman, in
cui Bruce Wayne compie un viaggio attraverso lo spazio tempo assumendo
l’identità dei sui predecessori fino a giungere alla Gotham moderna. Nello
stesso momento Gotham viene protetta da Dick Grayson che vestirà il mantello di
Batman fino al ritorno di Bruce Wayne. Subito dopo si innesta il ciclo che
porterà alla creazione della Batman Inc. ovvero il comeback di Bruce. Questo
deciderà di svelare al grande pubblico di essere il finanziatore di Batman e
deciderà di girare il mondo assoldando ovunque soggetti in grado di proteggere
le proprie città e di avere la stessa funzione di Batman a Gotham City. Durante
il viaggio in giro per il mondo sarà sempre il primo Robin a vestire i panni
del pipistrello risultando convincente ma non sicuramente ai livelli del primo
Batman.
Il ritorno definitivo di Bruce a Gotham City segnerà
l’inizio dell’opera di Snyder e Capullo.
IL BATMAN di SNYDER e
CAPULLO
Snyder e Capullo hanno già segnato la storia del crociato
incappucciato dando rappresentazione a storie di un’indubbia profondità
psicologica e caratterizzazione ai personaggi. La corte dei gufi, morte della
famiglia e anno zero sono cicli fumettistici che tutti dovrebbero leggere.
Snyder dà vita ad un Batman contemporaneo con tutti i problemi e le tematiche
che ne derivano. I criminali come veri e propri terroristi, una visione post 11
settembre americana che però oltre alla forza mette in evidenza soprattutto le
fragilità umane. La caratterizzazione di Batman/Bruce appare ogni numero più
convincente, più umana. L’eroe infallibile dei primi anni se ne è andato
lasciando il posto all’uomo. Secondo la mia opinione il mondo di Batman è stato
costruito sui personaggi comprimari andando a minare la natura dello stesso
protagonista. L’uomo pipistrello fino a poco tempo fa era una figura granitica
senza neanche sfaccettature. Dopo 75 anni, finalmente, comincia ad essere un personaggio
a tutto tondo con tutte le proprie contraddizioni e con una buona dose di seghe
mentali. Citando Snyder l’uomo pipistrello dovrebbe essere: “l’eroe che
potremmo essere tutti”.
Oltre alla testata Batman vi sono tutte quelle legate al
cavaliere oscuro, oltre alla prima detective comics vi sono tutte quelle che
fanno riferimento ai personaggi comprimari sia della Batman Inc. che non come
Catwoman, Batwing, Birds of Prey, ecc.
BATMAN ARKHAM SAGA
Si sa i videogiochi sui supereroi hanno sempre qualche
pecca, anzi direi delle lacune devastanti a parte qualche piccola chicca come
poteva essere Ultimate Spiderman e la sua grafica stile fumettistico ben
riuscita, per tutti gli altri si può parlare sempre di un mezzo fallimento. Warner
Bros partiva con questi presupposti quando diede in mano a Rocksteady il nuovo
progetto per una saga video ludica sul crociato incappucciato. Il risultato? Un
capolavoro, acclamato da appassionati e non, la sceneggiatura in mano al
leggendario Paul Dini diventa un’opera imponente. I primi due capitoli della
saga scritti appunto dall’ideatore della serie animata più bella di tutti i
tempi sono Game of the Year subito, Origins invece risulta un po’ una copia del
secondo capitolo(potete vedere la nostra recensione qui) anche se non è in mano
a Rocksteady e purtroppo la differenza si nota. Ma sui primi due capitoli non
si discute, incredibili e affascinanti e ogni capitolo è curato nei minimi
dettagli con biografie dei personaggi corredate che aiutano anche coloro che
ignorano la saga ad orientarsi nell’universo DC. Asylum e City sono due opere
che non possono mancare nella propria collezione sia che tu sia un appassionato
di Batman sia che non lo sia.
In conclusione il mondo del cavaliere oscuro è quindi
definito e strutturato in maniera tale che ora ciò che un attento lettore
desidera è l’approfondimento del fattore umano, delle dinamiche anti eroistiche
e dei rapporti con gli altri oltre che alle meccaniche da detective e d’azione
che hanno caratterizzato e consacrato il pipistrello nell’olimpo degli eroi più
amati di tutti i tempi. Come dicevano i gothamiti per Harvey Dent prima che
diventasse Due Facce: “Io credo in Scott Snyder”.
BUON COMPLEANNO A TUTTI I FAN DEL CAVALIERE OSCURO!!
Alla prossima!
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