venerdì 6 giugno 2014

L'UOMO CHE CAMMINA, elogio della quotidinità


Oggi sono qua per invitarvi alla lettura di un’opera straordinaria, speciale ma molto molto particolare. Sto parlando di una delle opere del maestro Taniguchi che fa manga solo perché è giapponese, altrimenti scriverebbe graphic novel. I suoi infatti sono dei veri e propri romanzi a fumetti come pure c’è scritto sulla copertina edita da Panini. Ha scritto un’infinità di storie ma oggi volevo soffermarmi su quella più caratteristica: l’uomo che cammina.

Non c’è una vera e propria trama unica, infatti i capitoli del volume sono tutti leggibili singolarmente, sono quasi completamente indipendenti l’uno dall’altro e tranquillamente uno potrebbe leggerli in maniera casuale.

una scena del fumetto
l'autore Jiro Taniguchi
In questo fumetto non si trova né l’azione né un’approfondita trama bensì tutto il contrario; da come avrete intuito dal titolo il protagonista è proprio un uomo che cammina per la sua città, passeggiando lentamente e osservando attentamente il mondo e la vita che lo circonda. Questa storia è affascinante quanto stramba, intendo emotivamente, non ti fa sognare posti e mondi dove non potrai mai andare né vivere bensì ti fa apprezzare la quotidianità e nello stesso momento qualche incontro dell’uomo che cammina, qualche gesto o azione ci può tranquillamente ricordare qualcosa, un ricordo piacevole, una delusione, qualsiasi cosa. Scendere ad una fermata del bus diversa dalla solita per scoprire gli angoli segreti della vostra città, cambiare prospettiva salendo su un albero, dormire su un campo fiorito, conoscere nuove persone senza nemmeno parlarci ma attraverso il linguaggio del corpo; tutte cose che troverete in questo fumetto che in certi frangenti funge da romanzo di formazione per le nuove generazioni come per dire: “non correte; godetevi la vita!!”.

Le battute in questo fumetto sono talmente poche che ci si concentra sulla bellezza del tratto del disegno e sulla capacità dell’autore di ritrarre le emozioni in maniera talmente realistica da lasciare a bocca aperta. È il lavoro anche più intimistico del maestro giapponese e quindi non lo consiglierei a tutti; ma se vi volete fermare a riflettere, a ricordare, ad immedesimarvi od applicare una filosofia di vita zen, l’uomo che cammina è il vostro fumetto.

“Allora arrestiamo per un attimo le nostre corse affannose, e proviamo a camminare anche per un poco. però lentamente.” Jiro Taniguchi



VOTO 9/10

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