mercoledì 21 ottobre 2015

ICON by Brian Bolland, recensioni in pillole


Questo volume è una raccolta di racconti brevi del maestro Brian Bolland che tutti ricorderete per aver disegnato The killing Joke, la migliore storia di Batman mai scritta(a mio modesto parere). Questo volume è edito da BD edizioni, è di qualche anno fa e non conosco esattamente la sua reperibilità ma sul sito dell’editore è subito disponibile.
Il volume si apre con alcune storie del “l’attrice e il vescovo”, i due protagonisti vivono insieme in uno strano connubio che è alla fine un mero esercizio di stile per l’autore. Certo ogni tanto non guasta un’esperienza simile ed infatti le battute in rima ed i disegni meravigliosi vi trasporteranno in un mondo surreale, con domande continue sul loro rapporto e sul loro legame. Non aspettatevi risposta, d’altronde è un esercizio di stile!
Si continua con le disavventure di Mamouilain, alter ego dello scrittore che si trova ad affrontare la vita di tutti i giorni. Vignette prettamente satiriche, humor inglese che sorprende ad ogni pagina anche se da contestualizzare nel periodo in cui sono state scritte. Alcune però reggono bene e diventano critiche sociali immortali. Questa inoltre è la dimostrazione che anche le vignette comiche umoristiche possono essere disegnate in maniera eccelsa. Infatti, a parte il protagonista che è una caricatura, tutte le altre figure sono disegnate in maniera perfetta. Quelle che sono disegnate caricaturalmente hanno un perché.
Alcune storie classiche rivisitate chiudono il volume concedendo al nostro sguardo nuovamente l’ebrezza che solamente disegnatori come Bolland sanno dare.

VOTO 7,5/10

venerdì 16 ottobre 2015

THE BOYS, recensioni in pillole


Conoscete tutti The Boys, la serie a fumetti edita da Dark Horse e scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. È la tipica serie che “era meglio se chiudeva prima”. Lo sappiamo tutti: ci sono delle serie che vengono spolpate, dilungate, allungate a dismisura rovinandone l’essenza e il messaggio. C’è Assassin’s Creed nel campo videoludico, c’è Lost nelle serie tv e c’è The Boys per i fumetti. Sì perché nata come una critica/parodia dei fumetti supereroistici di casa Marvel e Dc sta diventando la stessa cosa. Mantenendo un linguaggio underground e temi che variano dal complotto allo splatter al sesso estremo comincia ad essere tremendamente ripetitivo e la trama comincia a traballare. Non so se per direttive della casa editrice o l’ego dell’autore stanno rovinando una delle serie migliori mai scritte. La narrazione diventa sempre più arrancante, ampollosa, ridondante. I dialoghi si ripetono, si va sempre a parare nelle solite direzioni, non ci sono sorprese. La parte centrale della serie è di una noia mortale e non so se ci si prepara al colpo di scena finale ma ciò non toglie che è tutto tremendamente lento. I disegni seguono la trama, da un certo capitolo in avanti si fanno stanchi, uguali, indistinguibili e approssimativi. Peccato, peccato davvero.


VOTO 6/10 aggiornato al capitolo 65

giovedì 8 ottobre 2015

Uomini che odiano le donne - Perché guardarlo

Ciao a tutti ragazzi!
Giusto un paio di giorni fa mi è venuta voglia di vedermi un bel thriller. Ero molto dubbioso ma ho dovuto ricredermi. Oggi vi racconto

UOMINI CHE ODIANO LE DONNE (2009)

Regista: Niels Arden Oplev
Tratto dal romanzo di Stieg Larsson, il film è stato poi riproposto qualche anno più tardi (2011) da David Fincher (idolo) che ne ha realizzato il remake, "Millennium - Uomini che odiano le donne". Non fatevi ingannare dal titolo di quest'ultimo, perchè la rivista Millennium, di cui il protagonista Mikael Blomkvist è direttore, fa solo da sfondo alla vicenda ma non entra direttamente nella trama principale.
Famoso per le sue doti deduttive e interpretative, Mikael viene contattato da un uomo d'affari, Henrik Vanger. Quest'ultimo fa parte di una delle più potenti famiglie della zona, proprietaria di un vasto complesso industriale. Vuole capire cosa sia successo alla nipotina scomparsa 40 anni prima, probabilmente assassinata da un membro della sua stessa famiglia.
Durante le indagini Mikael incontrerà Lisabeth Salander, formidabile hacker che nasconde un grosso segreto.

Thriller davvero di ottima fattura, questi svedesi sono davvero mica male (vedi "Lasciami entrare", 2008, Tomas Alfredson). Mai noioso, riesce a coinvolgere al 100% lo spettatore. Come sapete non sono un amante dei film che superano le 2 ore, e inutile dirlo, queste 2 ore e mezza si sentono. Però meno del solito: il martello sui testicoli secondo me non si abbatte mai (come invece è successo per "The Wolf of Wall Street") e la storia è sempre molto interessante.
Qua e la si vede anche mezza chiappa della protagonista che è davvero cuore.

Voto: 8/10

mercoledì 7 ottobre 2015

VAMPIRELLA by Morrison, Moore, Ellis, Millar, recensioni in pillole


Cosa succederebbe se su un personaggio del cazzo come Vampirella scrivesse gente del calibro di Alan Moore, Grant Morrison, Warren Ellis e Mark Millar? Mi spiace rovinarvi le seghe mentali che già vi state facendo: è già successo. Ed è andata ben… no aspetta. Andiamo con ordine.
BD edizione ha pubblicato questo volume qualche anno fa. Questo brossurato raccoglie tutte le storie della vampira fumettistica più famosa scritte appunto dai big del comics internazionale.
Chi ne è uscito vincitore? Chi non è riuscito lo stesso a scrivere una storia decente nonostante le sue qualità riconosciute in ogni dove? Andiamo con ordine. Autore per autore. L’ordine in cui li metto è più o meno quello di apparizione nel volume. Più o meno perché gli ultimi due hanno scritto una storia insieme ma ciò non è importante per il succo del discorso.

Warren Ellis: apre il volume l’autore dalla bella barba. Letta questa brevissima storia mi sono detto: se tutte sono così ho fatto l’acquisto della vita. Sì perché la prima storia è un mix tra noir ed horror, due detective stanno indagando su un omicidio misterioso. L’apparizione di questa donna bellissima, Vampirella appunto, e la straordinaria capacità di sedurre gli uomini per poi ucciderli. Lo stesso detective protagonista ne sarà attratto e sedotto. Disegni particolarmente pittorici rendono la storia veramente degna di essere letta.
VOTO 8/10

Alan Moore: se quello prima aveva una bella barba questo non ha bisogno di complimenti. Alan scrive una storia senza nemmeno citando Vampirella ma facendo un discorso più generale sulla razza vampira e utilizzando il più famoso di tutti: Dracula. Un pamphlet filosofico sul proliferare del male e della corruzione nel nostro mondo moderno utilizzando il vampirismo come capro espiatorio. Che già è tutta una sega mentale. I disegni purtroppo non sono un granché ed è forse ciò che penalizza il racconto.
VOTO 7,5/10

Grant Morrison: purtroppo fa suo un personaggio che non c’entra una mazza con il suo stile. Cerca quindi di lasciarsi andare a qualche sparatoria e rissa di troppo tracciando una storia non solida. Poco indicativa e volta solo al piacere del lettore di vedere tette grosse e donne in lattice senza però riuscire a darne nemmeno un tratto vagamente attraente. Anche e soprattutto la storia con Millar segue questa falsa riga. Insufficiente decisamente per un autore del suo calibro e con la sua fama.
VOTO 4,5/10

Mark Millar: la storia con Morrison fa effettivamente cagare. Senza grandi giri di parole. Il racconto però che invece ha in solitario è quasi convincente anche se non riesce a tener botta e non so se per le pagine che aveva a disposizione o perché si era già scartavetrato i testicoli a scrivere su questa testata chiude in fretta la storia senza neanche mezzo avviso.
VOTO 5/10


VOTO GENERALE 6/10