venerdì 16 ottobre 2015

THE BOYS, recensioni in pillole


Conoscete tutti The Boys, la serie a fumetti edita da Dark Horse e scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. È la tipica serie che “era meglio se chiudeva prima”. Lo sappiamo tutti: ci sono delle serie che vengono spolpate, dilungate, allungate a dismisura rovinandone l’essenza e il messaggio. C’è Assassin’s Creed nel campo videoludico, c’è Lost nelle serie tv e c’è The Boys per i fumetti. Sì perché nata come una critica/parodia dei fumetti supereroistici di casa Marvel e Dc sta diventando la stessa cosa. Mantenendo un linguaggio underground e temi che variano dal complotto allo splatter al sesso estremo comincia ad essere tremendamente ripetitivo e la trama comincia a traballare. Non so se per direttive della casa editrice o l’ego dell’autore stanno rovinando una delle serie migliori mai scritte. La narrazione diventa sempre più arrancante, ampollosa, ridondante. I dialoghi si ripetono, si va sempre a parare nelle solite direzioni, non ci sono sorprese. La parte centrale della serie è di una noia mortale e non so se ci si prepara al colpo di scena finale ma ciò non toglie che è tutto tremendamente lento. I disegni seguono la trama, da un certo capitolo in avanti si fanno stanchi, uguali, indistinguibili e approssimativi. Peccato, peccato davvero.


VOTO 6/10 aggiornato al capitolo 65

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