Conoscete tutti The Boys, la serie a fumetti edita da Dark
Horse e scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. È la tipica
serie che “era meglio se chiudeva prima”. Lo sappiamo tutti: ci sono delle
serie che vengono spolpate, dilungate, allungate a dismisura rovinandone
l’essenza e il messaggio. C’è Assassin’s Creed nel campo videoludico, c’è Lost
nelle serie tv e c’è The Boys per i fumetti. Sì perché nata come una
critica/parodia dei fumetti supereroistici di casa Marvel e Dc sta diventando
la stessa cosa. Mantenendo un linguaggio underground e temi che variano dal
complotto allo splatter al sesso estremo comincia ad essere tremendamente
ripetitivo e la trama comincia a traballare. Non so se per direttive della casa
editrice o l’ego dell’autore stanno rovinando una delle serie migliori mai
scritte. La narrazione diventa sempre più arrancante, ampollosa, ridondante. I dialoghi
si ripetono, si va sempre a parare nelle solite direzioni, non ci sono
sorprese. La parte centrale della serie è di una noia mortale e non so se ci si
prepara al colpo di scena finale ma ciò non toglie che è tutto tremendamente
lento. I disegni seguono la trama, da un certo capitolo in avanti si fanno
stanchi, uguali, indistinguibili e approssimativi. Peccato, peccato davvero.
VOTO 6/10
aggiornato al capitolo 65
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.