Questo è l'antipasto del mega articolo monografico dedicato
all'autore che ha rivoluzionato e che continua a rivoluzionare il mondo
fumettistico: Alan Moore. Ne avevo parlato quasi un anno fa quando mi trovavo
ancora agli esordi di questo blog. Ora che L&H ha compiuto il suo primo
anno di età credo di poter approfondire notevolmente il discorso. Di tutti i
progetti futuri come Jerusalem, il nuovo libro di Moore, e Electricomics
parlerò più approfonditamente nel prossimo appuntamento, data ancora da definirsi,
dati i miei vari impegni di natura sempre più varia di cui spero prima o poi di
potervi portare a conoscenza.
Dicevamo, il buon vecchio Alan ormai è in giro da circa
quarant'anni, anno più anno meno, e non ha scritto quel paio di fumetti che più
o meno tutti conoscono grazie anche alle trasposizioni cinematografiche;
l'autore britannico è stato autore di parecchie graphic novel o miniserie che
ai più saranno sfuggiti. Per questo ho deciso di buttarvene lì un paio, due
consigli veloci veloci!
La Ballata di Halo Jones
Questa miniserie venne pubblicata originariamente sulla
rivista 2000 AD come molti lavori di Moore. La storia narra di un futuro
possibile, ora come ora fantascientifico, in cui la povertà si è accentuata e
al contrario dei rosei pronostici che ci propinano tutti i giorni le differenze
culturali e sociali sono aumentate anziché diminuire.
Ciò che ovviamente convince di più in questo fumetto è che
il punto di vista è quello di una ragazza in balia degli eventi, e sicuramente
non dei più sereni; l'uccisione di una cara amica, la fuga da quello che per
lei era una casa sono solo due delle montagne russe emotive che Halo dovrà
affrontare. Adolescente all'inizio della minisaga crescerà e maturerà. La
ballata è proprio questo: un romanzo grafico formativo. Tutto questo può
apparire profondamente noioso, in realtà ci si affeziona al personaggio che da
ragazzina si trasformerà prima in donna e poi in soldato. Ovviamente contro la
sua volontà, l'unico modo per sopravvivere sarà appunto quello di affrontare
una guerra cosmica sanguinaria a livelli inimmaginabili. Non si tratta della
storia di un'eroina ma di una persona qualunque, ma soprattutto di una donna
qualunque che per sopravvivere ad un universo che a stento la tiene in vita
dovrà forgiare il proprio destino mantenendo un'integrità morale che poche
persone si potrebbero permettere. Tutto questo affrontando i drammi della vita
quotidiana come quelli della vita in guerra, dal rapporto con i commilitoni,
tutte rigorosamente femmine, perché sono di più e sono più disperate, al dramma
dell'uccisione di un bambino soldato per difendersi. Entrata nell'opinione comune
come uno dei manifesti femministi raccontati dalla nona arte. Consigliato
vivamente a tutti coloro, non solo ragazze, che cercano fermezza di spirito e
determinazione.
Lost Girls
Lost Girls è un fumetto molto particolare, vi darò quindi la
definizione di Moore stesso. È pornografia letteraria. Esattamente, avete
capito bene. Insieme alla sua compagna Melinda alle illustrazioni, Moore ci
porta a conoscere tre donzelle, di diversa età ed estrazione sociale, che si
incontrano in un Hotel austriaco nei mesi precedenti la prima guerra mondiale.
Come si scoprirà le protagoniste non sono altro che Wendy, di Peter Pan, Alice,
quella del paese delle meraviglie, e Dorothy, del mago di Oz. Le storie di
queste tre eroine di romanzi infantili sono stravolte e le loro esperienze
ricondotte alle loro prime esperienze sessuali. Tutto ciò sembrerebbe assurdo e
scandaloso ma se state leggendo Moore per voi non dovrebbe essere un problema…
in fondo cosa vi aspettavate?
Questa miniserie si rivela un inno saffico dove le uniche
donne sono quelle che infine riescono a trovare e a tendere le loro pulsioni in
modo corretto, alcune vanno aiutata certo ma non hanno in realtà bisogno
dell’uomo. Quest’ultimo invece si impantana nell’odio, repelle la pulsione
sessuale verso la guerra. Non a caso la narrazione è ambientata poco prima
della prima enorme catastrofe umana. Alan Moore tenderà a precisare nel
documentario “the mindscape of Alan Moore”, che potete trovare gratuitamente su
Youtube, che non era sicuramente colpa dei 18enni che venivano mandati al
macello in guerra ma di quattro uomini spelacchiati che non scopavano da anni.
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