venerdì 3 ottobre 2014

Dragon Trainer 2 - Top o Flop?

Tornano in campo i maghi dell’animazione della Dreamworks Animation, forti del grande e meritatissimo successo di Dragon Trainer (2010). C’è da dire che non è mai facile ripetersi, quindi complimenti perché… no, complimenti niente. Ma partiamo con ordine. Se il primo capitolo ci ha offerto colpi di scena, sentimento, azione, ribellione, draghi, paura, rabbia e sollievo, questa volta non si capisce molto bene quale sia l’obiettivo del regista Dean DeBlois.

Trama
Hiccup dovrà scontrarsi con un nuovo nemico, deciso a sottomettere i popoli al suo volere. Con l’aiuto dei suoi amici e degli abitanti del villaggio, guidati dal padre Stoick, Il ragazzo si troverà di fronte ai due draghi alfa, creature immense in grado di sputare ghiaccio.

La trama è abbastanza lineare, ma composta da sottotrame minori che offrirebbero sì spunti interessanti, ma che alla fine non stanno in piedi. Senza voler spoilerare troppo, mi riferisco al ricongiungimento fortuito tra Hiccup e la madre Valka, visto già nei 56 trailer del film. Ma come, bastano due parole per riappacificare i due? La vichinga ha trascorso 20 anni lontana dal villaggio, senza mai curarsi del figlio, e improvvisamente rinasce il sentimento materno dopo un loro fortuito incontro. Per non parlare del temibile antagonista, Drago Bludvist, energumeno in grado di controllare i draghi (notizia da niente…!), che salta fuori all’improvviso deciso a sottomettere il villaggio di Berk. Non vado oltre, se non per segnalare un importantissimo colpo di scena a venti minuti dalla fine, che non ho ancora deciso se considerare estremamente coraggioso o più semplicemente troppo azzardato.
Ma in fondo il racconto è tratto dal libro di Cressida Cowell, quindi dovremmo prendercela con lei.

In generale
Comparto grafico eccellente, la qualità non si discute. Viene dato più spazio alle sequenze di volo, che riescono a trasmettere un forte impatto visivo. Compaiono nuovi draghi e nuovi personaggi, tutto sommato ben caratterizzati. Il film però non convince mai pienamente, non si capisce cosa aspettarsi e soprattutto non è chiaro il messaggio che vuole trasmettere. Si nota, comunque, un passo avanti per quanto riguarda la maturità dei personaggi. Sembra quasi che la Dreamworks abbia cercato di tornare quella audace e seria di un tempo. I momenti divertenti non mancano, certo, ma sono decisamente rari se pensiamo a film come Madagascar, Shrek, Kung Fu Panda, I croods e molti altri. Da apprezzare il tentativo, ma è il caso di essere più chiari ed esprimere meglio i concetti, perché come dicevo, non si riesce del tutto a capire quale sia il tema centrale del film. Rapporto familiare e legami di sangue? Amicizia e amore? Libertà? Saper perdonare? Rispettare gli altri? Troppe cose e troppo confuse.

Film comunque piacevole, si lascia guardare, pieno d’azione ma ancora un po’ grezzo. La Dreamworks sembra aver preso la strada giusta, ma deve migliorare in fretta, perché la Disney è sempre pronta a colpire.   

Voto: 7



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