Hulk. Per tutti quelli che si stanno chiedendo come mai non si è parlato del Golia Verde subito dopo Iron Man, allora vuol dire che lo dobbiamo un pò sculacciare, perchè cioò vuol dire: 1) Non ci segue (e fa male) e 2) Non ha letto l'episodio precedente, cosa che vi invitiamo a fare. Detto questo, come ci si organizza per questi post? Di seguito, sempre in ordine cronologico, verranno riportate cinque storie che secondo noi di Law&Heroes hanno fatto la storia del personaggio e l'hanno definito per quello che è, oltre che a raccontare (a modo loro) un piccolo tassello di storia che ha reso prestigioso il media fumettistico. Capito tutto? Bene, detto questo, cominciamo!
Il Cuore Dell'Atomo
Testi: Roy Thomas, Harlan Ellison, Archie Goodwin & Chris Claremont,
Disegni: Herb Trimpe & Sam Grainer
Pubblicazione Americana: Incredible Hulk #140/#148/#156 (Vol. 2, 1971-1972)
Pubblicazione Italiana: Hulk: Il Cuore Dell'Atomo (Collezione Marvel Gold)
Probabilmente, molti di voi si sono chiesti qual'è il precedente storico di alcune delle più grandi linee narrative portanti di certi personaggi, e che negli anni a venire hanno dato vita a grandi reinterpretazioni in altre chiavi di lettura di queste idee allora abbastanza grezze e naif. Qual'è stato il primo screzio fra Capitan America e Iron Man? Chi si è dimostrato degno di Mjolnir oltre a Thor stesso? Qual'è il primo gadget inventato dall'Uomo Ragno per battere il villain di turno? Queste sono quelle domande che si fa un lettore odierno a furia di vedere tutte queste manovre narrative che, oggi sono nella norma, ma che allora erano abbastanza rare e utilizzate solo per sottolineare grandi momenti. Ne Il Cuore Dell'Atomo viene data vita ad alcune mosse narrative che verranno riproposte più e più volte negli anni editoriali del Pelleverde e in storie come Planet Hulk e Always On My Mind; il Golia Verde viene trasportato nel regno sub-atomico di K'ai, dove conosce la bella Jarella e il sinistro Psyklop, e in particolare quest'ultimo minaccia la serenità del regno con i suoi folli piani. Qualcosa nella fisica e nell'atmosfera del pianeta, fa mantenere ad Hulk la sua forza e guadagnare al tempo stesso il cervello di Bruce Banner; così, fresco dell'upgrade, il Gigante Verde decide di utilizzare questo potenziamento per salvare la sua amata. Il personaggio visto come eroe di un mondo alieno in una storia molto alla Conan Il Barbaro, con la forza di Hulk, il cervello di Banner e una donzella che lo ama: ora svolgimenti narrativi del genere sono nell'immaginario comune del Golia Verde, ma all'epoca erano qualcosa di completamente inedito e (proprio per la pubblicazione di questi numeri) daranno il via a dei precedenti da usare come base per storie che lasceranno davvero il segno in futuro. Inoltre, era il primo tentativo di costruire qualcosa di più introspettivo da affiancare alle scene d'azione in cui Hulk va forte.
Lo Psichiatra Del Mostro
Testi: Roger Stern
Disegni: Sal Buscema
Pubblicazione Americana: Incredible Hulk #223-#227 (Vol. 2, 1978)
Pubblicazione Italiana: L'Uomo Ragno #267-271 (Editoriale Corno)
Ogni personaggio ha le sue tematiche a lui care, così come ogni serie ha i suoi cliché che ogni tanto tira fuori dal mazzo perchè ben si sposano con i protagonisti e perchè apprezzati dal lettore. The Walking Dead analizza sempre la tematica della sopravvivenza e gli X-Men, ogni tre per due, sono costretti a pararsi le chiappe da qualche futuro dispotico che li vuole estinti; questo, giusto per fare qualche esempio. Con Lo Psichiatra Del Mostro faranno il suo debutto le sessioni di introspezione psicologia del gigante verde tenute da Doc Samson, che si porrà come obiettivo personale quello di donare alla tormentata coppia Hulk/Banner una certa stabilità mentale. Scopriremo come la sua mente non sia esattamente un posto piacevole e come il suo stato mentale, i vari episodi vissuti e i traumi metabolizzati possano influire sulla sua trasformazione, generando addirittura degli Hulk diversi non solo a seconda del suo stato d'animo, ma anche a seconda del suo stato psicologico; la cosa, infatti, si sposava così bene che anni dopo la riprenderà il mitico Peter David come trampolino di lancio per introdurre Mr. Fixit: l'Hulk Grigio e fetente. In più, oltre ad introdurre una delle più famose battaglie con il Capo, il duo Stern/Buscema solleva anche la madre di tutte le domande Hulkiane, alla quale (ancora oggi) non c'è una vera risposta, a causa di tutte le valide reinterpretazioni che si sono susseguite negli anni: Chi è davvero Hulk? E' una personalità a parte, o la rappresentazione fisica di uno spettro della sua personalità? Qui viene data la prima delle tante risposte.
Futuro Imperfetto
Testi: Peter David
Disegni: George Pérez
Pubblicazione Americana: Hulk: Future Imperfect #1-2 (Vol. 1, 1993)
Pubblicazione Italiana: Star Magazine #35-36 (Edizione Star Comics)
E a proposito di Peter David! Il suo nome sta al personaggio di Hulk, come quello di Garth Ennis sta al personaggio del Punitore: non l'hanno creato, ma di sicuro gli hanno dato una delle interpretazioni migliori di sempre e anche più apprezzate da pubblico e critica, se non addirittura la migliore. Per il duo Ennis/Punisher non ne siamo sicuri, ma per David/Hulk si. La sua gestione sul verde energumeno, oltre ad essere tra le più innovative e brillanti, sarà anche una delle più lunghe di sempre: ben undici anni di durata, cominciando su Incredible Hulk #328 del 1987, e concludendosi su Incredibile Hulk #467 del 1998. Purtroppo quella di Peter David sul Golia Verde è anche una di quelle belle incasinate, perchè ogni situazione è l'una il seguito dell'altra, rendendola una run necessaria da leggere fin dall'inizio, altrimenti si rischia di arrivare impreparati a certi momenti e non apprezzarli come andrebbe fatto; ma siete fortunati però, perchè una delle poche storie che è possibile leggere senza recuperarsi quantità mastodontiche di numeri, è anche uno dei punti più alti di tutta la gestione di David. Grazie ad una macchina del tempo, Hulk viene strappato dal tempo in cui vive e trasportato da un Rick Jones anziano in un futuro dispotico distrutto dalle radiazioni, dove l'umanità è schiavizzata da un malvagio e psicopatico dittatore conosciuto come Maestro; unitosi all'alleanza ribelle che complotta per detronizzarlo, nella schermaglia che sussegue il Pelleverde scoprirà che Maestro è niente popò di meno che...se stesso, o meglio, una versione anziana e pazza di se stesso! In questa storia dai risvolti agghiaccianti e dal finale shock, il duo David/Pérez rispondono con beffarda ironia ad una domanda: Chi è il peggior nemico di Hulk? Hulk stesso. Letteralmente.
Always On My Mind
Testi: Paul Jenkins
Disegni: John Romita Jr.
Pubblicazione Americana: Incredible Hulk #24-25 (Vol. 3, 2001)
Pubblicazione Italiana: Devil & Hulk #82-83 (Panini Comics)
Anche se il titolo è stato tradotto in Italiano quando la storia fu pubblicata in patria tricolore, abbiamo deciso di tenerlo in lingua originale perchè (oltre a suonare più efficace) ci si poteva ricollegare agile alla bellissima Always On My Mind di Elvis Presley. Che centra il Re del Rock con il Pelleverde? Niente, ma centra però con la disfunzionale storia d'amore che Bruce Banner e Betty Ross hanno avuto negli anni, e se leggete il testo della canzone e penserete ai due, capirete che ci sta a pennello. L'amore, così come l'odio, è il tema principale della storia e deus ex-machina delle situazioni raccontate in questi due numeri; proprio quando Bruce riesce a venire a patti con la morte dell'amata Betty, Abominio (l'uomo che l'ha uccisa) ritorna più forte che mai per sistemare i conti in sospeso col verde alter-ego di Banner. Per tutti quelli che pensano che le storie di Hulk siano solo botte e schiaffi, con questa andrà a ricredersi, poichè è una di quelle che mette a nudo i sentimenti e crea situazioni struggenti dense di pathos: da una parte abbiamo un Hulk facile da capire ma difficile da amare, più verde che mai dalla rabbia e desideroso di vendetta contro chi gli ha strappato l'amore della sua vita; dall'altra abbiamo un Emil Blonsky facile da empatizzare ma difficile da accettare, qui mostrato come un uomo che si odia a sua volta per tutte le occasioni sprecate e che sommate l'hanno reso il mostro che è. Always On My Mind è una di quelle storie che da al lettore un'idea sulla sofferenza che può portare la perdita di amore, oltre che a dare la possibilità di conoscere ogni dettaglio sui personaggi coinvolti, lasciandoli spazio per fargli capire che qui non ci sono né buoni, né cattivi, solo uomini che hanno fatto delle scelte (costrette o meno) e che si lasceranno giudicare dal lettore.
Planet Hulk
Testi: Greg Pak
Disegni: Carlo Pagulayan, Aaron Lopresti, Juan Santacruz, Gary Frank & Takeshi Miyazawa
Pubblicazione Americana:
The Incredible Hulk #92-105 (Vol. 2, 2006-2007) + Giant Size Hulk #1 (Vol. 1, 2006)
The Incredible Hulk #92-105 (Vol. 2, 2006-2007) + Giant Size Hulk #1 (Vol. 1, 2006)
Pubblicazione Italiana: Planet Hulk (Grandi Eventi Marvel #3)
Cosa succede quando, improvvisamente, non sei il più forte di tutti? Questa è la domanda che si pone Greg Pak e il folto team di artisti scelto da lui; la risposta che ci da è Planet Hulk. Mandato nello spazio dagli Illuminati (gruppo segreto massonico composto da Iron Man, Freccia Nera, Mr. Fantastic, Charles Xavier e il Dr. Strange) perchè considerato ormai troppo ingestibile e pericoloso per il genere umano, Hulk approda per sbaglio sul pianeta Sakaar: mondo alieno imperialista e schiavista. Al suo arrivo, Hulk viene sconfitto, fatto prigioniero e costretto con la forza a combattere in un'arena di gladiatori per il sollazzo dell'imperatore del pianeta, il Re Rosso; lo scontento dilaga e una sacca di resistenza va già formandosi dai primi anni di schiavitù del Re Rosso, ma l'arrivo del Golia Verde da concreta speranza agli abitanti di Sakaar, che vedono in lui un'ancora di salvezza. Considerata da molti la miglior storia di Hulk, qui il Pelleverde si dimostrerà fragile proprio sulla materia dove va forte e forte sulla materia dove non si è mai distinto granché: distruzione (la prima) e leadership (la seconda). Su Sakaar troverà avversarti micidiali che gli terranno testa in una maniera mai vista prima, mettendo a dura prova la sua forza e costringendolo ad unirla al cervello, ma grazie alle sue esperienze Terrestri, Hulk si vedrà capo di una resistenza dedita a rovesciare un regime tirannico. Il verde alter-ego di Bruce Banner non è mai stato considerato un vero e proprio supereroe, quanto un outsider desideroso di essere lasciato nel suo brodo; qui avrà l'occasione di fare la differenza ed essere, davvero per la prima volta, come i suoi colleghi supereroi.
E queste, cari lettori di L&H, sono le letture che vi consigliamo se Hulk vi ha colpito al cinema. Quali di queste vi interessano di più? Ce ne è qualcuna che avete già letto tra quelle citate? Siete d'accordo con la nostra lista? Non abbiate paura di commentare e fatecelo sapere!
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