giovedì 2 ottobre 2014

I 3 "ASSOLUTAMENTE" della settimana: FILM D'ANIMAZIONE

In questi giorni mi chiedevo quali film, film d’animazione o videogames mi avessero colpito particolarmente o fossero effettivamente entrati a far parte con il loro carisma all’interno del mio bagaglio personale e che quindi mi avessero in qualche modo reso una persona migliore. Oltre a quelli che avevo già messo nella mia top 3 personale tempo addietro, mi sono reso conto che ce ne erano molti altri. Questa volta però non voglio fermarmi ad un articolo meramente compilatorio bensì cercherò di enunciare i pregi di questi film che un po’ hanno segnato me come una generazione intera. Usciti in passato o in un passato più prossimo ad oggi non importa, hanno comunque lasciato un segno. Per non rendere troppo noiosa una lettura infinita ne ho scelti tre, è stata una scelta ardua ma alla fine ce l’ho fatta. Questo articolo segna quindi l’inizio di una di quelle rubriche tanto promesse da parte del nostro blog e quindi fa parte di quel nuovo ciclo che abbiamo inaugurato il mese scorso.
Avanti quindi con le tre scelte: questa volta ci toccano i film d’animazione!

Toy story 3


Anno d’uscita: 2010
Autori: Disney Pixar

Molti di voi si chiederanno il perché non abbia messo il primo della trilogia che ha segnato l’inizio dell’era del cartone animato digitale. Il fatto è molto semplice, il terzo è un capitolo molto più interessante dal punto di vista simbolico ed emotivo. Innanzitutto si ravvisano temi molto più profondi e sembra fatto anzi è fatto per tutti quelli che erano bambini all’epoca del primo titolo della serie. Tutti ci siamo identificati con Andy nel primo capitolo e ci siamo sentiti in colpa per aver accantonato un vecchio giocattolo per uno nuovo e in questo capitolo siamo sempre noi che stiamo per accingerci a diventare adulti definitivamente e non sappiamo più cosa farcene di quei giocattoli che ci hanno fatto impazzire da piccolini e che adesso sono rinchiusi in una scatola. Rivedere Woody e Buzz è un po’ come vedere i nostri giocattoli che non vedono l’ora di essere almeno toccati un’altra volta. Tutti ci siamo trovati davanti al duro dilemma: buttarli, tenerli o donarli? Non c’è una vera risposta a questa domanda perché tutte hanno troppi pro ma anche molti contro.  Alla fine, dopo le solite peripezie dei giocattoli per tornare da Andy, il ragazzo deciderà di regalare i giocattoli ad una bimba ma prima di farlo si dedicherà per l’ultima volta a giocare con loro e ad immaginarsi per l’ultima volta straordinarie avventure con lo sceriffo e l’uomo spaziale.
Andando oltre, ci sono molti altri punti chiave nel film ma quello di più importanza è ancora una volta l’amicizia. Ma qui si va oltre, si raggiungono vette altissime: mi spiego meglio. In questo capitolo è come se i giocattoli fossero invecchiati, la loro vita l’hanno vissuta ed è come se fossero al loro momento crepuscolare. Tutto il film si basa sulla loro fuga da questo asilo dove un orsacchiotto funge da dittatore e li costringe a rimanere in quel posto infernale. Riusciranno a fuggire ma durante la fuga si ritroveranno intrappolati in una discarica e verranno intrappolati in un inceneritore. Quando ormai tutto sembra perduto e quindi ormai rassegnati alla loro morte, l’ultima cosa che fanno è darsi la mano, ma non per paura ma perché per tutta la loro vita hanno vissuto fantastiche avventure, hanno adempiuto in modo impeccabile al loro compito di giocattoli e tutto questo l’hanno fatto insieme. Sono pronti a dirsi addio ma non rassegnati alla disfatta, abbracciano la morte con un sorriso. Ovviamente un intervento provvidenziale(giusto per non esagerare con le lacrime) li salverà ma la scena c’è e non si cancella.

Princess Mononoke


Anno d’uscita: 1997
Autori: Studio Ghibli – Hayao Miyazaki

È il primo di quella che secondo me è una trilogia impressionante e definitiva del maestro Miyazaki: Mononoke, città incantata e il castello errante. È il film che consacra definitivamente un artista sottovalutato e osteggiato in occidente soprattutto dalla rivale numero uno Disney. Princess Mononoke è la storia del progresso umano e di conseguenza della distruzione della natura. Ma davvero non si può vivere insieme e pacificamente senza essere l’uno l’opposto dell’altro? È questa la domanda che aleggia durante tutto il film. San, principessa Mononoke è un’umana che è cresciuta tra i lupi e che quindi difende la loro causa mentre dall’altra parte sta Eboshi, governatrice di una città che sta radendo al suolo la foresta per farne delle armi con cui conquistare l’intero Giappone. Ma è davvero così cattiva questa Eboshi? Effettivamente no, cura persone malate e dà lavoro ad un sacco di persone. Altro punto chiave del film, tutto è relativo: anche bene e male. Ma ci sono cose che vanno difese imprescindibilmente come appunto il territorio e la natura perché sono le stesse che ci hanno generato. Film che non ha colpito in occidente quanto avrebbe dovuto all’epoca dell’uscita anche se poi negli ultimi anni è diventato un punto cardine da cui partire per insegnare alle nuove generazioni(anche se il film è un po’ ostico per i ragazzi) cosa vuol dire difendere l’ambiente e l’importanza di esso.
Tralasciando infine i messaggi insiti nella pellicola, basta ammirare i disegni, la fattura dei personaggi, la caratterizzazione di questi. Dalla principessa, ai lupi, agli spiriti della foresta fino alla divinità cervo. Un film incredibile che ammalia tramite le sue infinite sfumature e i suoi paesaggi fiabeschi mozzafiato.

Una tomba per le lucciole


Anno d’uscita: 1988
Autori: Studio Ghibli – Isao Takahata

Stavolta non è Miyazaki l’autore del film bensì il cofondatore dello studio Ghibli cioè Takahata, maestro d’animazione anche lui, non fatevi ingannare. Perché questo film? La guerra e i bambini. Due vocaboli che difficilmente si accostano e se lo si fa non succede nulla di buono. La storia narra di due fratelli, maschio il maggiore e femmina la minore, che d’un tratto si ritrovano soli al mondo a causa dello scoppio della guerra e della conseguente morte della madre e del padre negli scontri. Prima vengono ospitati da una zia che però li sfrutta e sono quindi costretti ad andarsene. Si rifugeranno in una grotta e nella penuria di cibo generale cercheranno di sopravvivere. Ovviamente ciò non accadrà e qui sta la tragedia. Il film finisce nel peggior modo possibile ovvero con la morte dei due protagonisti. Ed è proprio questo che consacra questa pellicola nel pantheon dei film d’animazione più belli di sempre; l’orrore della guerra visto dai soggetti più indifesi, che non dovrebbero temere questo mondo ma invece abbracciarlo e scoprirlo. E in ogni caso il coraggio di questi di reagire, sopravvivere fino a quando possibile, senza piangere, rimboccandosi le maniche ed occupandosi in qualsiasi modo l’uno dell’altra. Come appunto dicevo prima, c’è la guerra in casa con le persone che si uccidono per un tozzo di fame, che lasciano morire di fame due ragazzini senza sensi di colpa, c’è la guerra che è una cosa terribile e che non si può spiegare a parole, ma ad immagini lo studio giapponese c’è riuscito pienamente e come al solito ne è uscito un capolavoro.


Non a caso due film su tre sono dello Studio Ghibli. La notizia del loro stop a tempo non ben determinato colpisce e addolora un ammiratore accanito come me. Qualsiasi sia il futuro di questo studio d’animazione, dopo i vari ostruzionismi degli occidentali per evitare che questi film arrivassero da noi, si può dire senza alcun ombra di dubbio che abbia lasciato un profondo segno nell’anima di tutti coloro che hanno assaporato l’essenza dei sogni contenuta in ogni fotogramma di questa magnifica fabbrica di fantasia che è e rimarrà sempre lo studio giapponese.

E per voi? Quali sono i film d'animazione che vale la pena vedere o che vi hanno colpito maggiormente? Non esitate a commentare!


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