In questi giorni mi chiedevo quali film, film d’animazione o
videogames mi avessero colpito particolarmente o fossero effettivamente entrati
a far parte con il loro carisma all’interno del mio bagaglio personale e che
quindi mi avessero in qualche modo reso una persona migliore. Oltre a quelli
che avevo già messo nella mia top 3 personale tempo addietro, mi sono reso
conto che ce ne erano molti altri. Questa volta però non voglio fermarmi ad un
articolo meramente compilatorio bensì cercherò di enunciare i pregi di questi
film che un po’ hanno segnato me come una generazione intera. Usciti in passato
o in un passato più prossimo ad oggi non importa, hanno comunque lasciato un
segno. Per non rendere troppo noiosa una lettura infinita ne ho scelti tre, è
stata una scelta ardua ma alla fine ce l’ho fatta. Questo articolo segna quindi
l’inizio di una di quelle rubriche tanto promesse da parte del nostro blog e
quindi fa parte di quel nuovo ciclo che abbiamo inaugurato il mese scorso.
Avanti quindi con le tre scelte: questa volta ci toccano i
film d’animazione!
Toy story 3
Anno d’uscita: 2010
Autori: Disney Pixar
Molti di voi si chiederanno il perché non abbia messo il
primo della trilogia che ha segnato l’inizio dell’era del cartone animato
digitale. Il fatto è molto semplice, il terzo è un capitolo molto più
interessante dal punto di vista simbolico ed emotivo. Innanzitutto si ravvisano
temi molto più profondi e sembra fatto anzi è fatto per tutti quelli che erano
bambini all’epoca del primo titolo della serie. Tutti ci siamo identificati con
Andy nel primo capitolo e ci siamo sentiti in colpa per aver accantonato un
vecchio giocattolo per uno nuovo e in questo capitolo siamo sempre noi che
stiamo per accingerci a diventare adulti definitivamente e non sappiamo più
cosa farcene di quei giocattoli che ci hanno fatto impazzire da piccolini e che
adesso sono rinchiusi in una scatola. Rivedere Woody e Buzz è un po’ come
vedere i nostri giocattoli che non vedono l’ora di essere almeno toccati
un’altra volta. Tutti ci siamo trovati davanti al duro dilemma: buttarli,
tenerli o donarli? Non c’è una vera risposta a questa domanda perché tutte
hanno troppi pro ma anche molti contro. Alla fine, dopo le solite peripezie dei
giocattoli per tornare da Andy, il ragazzo deciderà di regalare i giocattoli ad
una bimba ma prima di farlo si dedicherà per l’ultima volta a giocare con loro
e ad immaginarsi per l’ultima volta straordinarie avventure con lo sceriffo e
l’uomo spaziale.
Andando oltre, ci sono molti altri punti chiave nel film ma
quello di più importanza è ancora una volta l’amicizia. Ma qui si va oltre, si
raggiungono vette altissime: mi spiego meglio. In questo capitolo è come se i
giocattoli fossero invecchiati, la loro vita l’hanno vissuta ed è come se
fossero al loro momento crepuscolare. Tutto il film si basa sulla loro fuga da
questo asilo dove un orsacchiotto funge da dittatore e li costringe a rimanere
in quel posto infernale. Riusciranno a fuggire ma durante la fuga si
ritroveranno intrappolati in una discarica e verranno intrappolati in un
inceneritore. Quando ormai tutto sembra perduto e quindi ormai rassegnati alla
loro morte, l’ultima cosa che fanno è darsi la mano, ma non per paura ma perché
per tutta la loro vita hanno vissuto fantastiche avventure, hanno adempiuto in
modo impeccabile al loro compito di giocattoli e tutto questo l’hanno fatto
insieme. Sono pronti a dirsi addio ma non rassegnati alla disfatta, abbracciano
la morte con un sorriso. Ovviamente un intervento provvidenziale(giusto per non
esagerare con le lacrime) li salverà ma la scena c’è e non si cancella.
Princess Mononoke
Anno d’uscita: 1997
Autori: Studio Ghibli – Hayao Miyazaki
È il primo di quella che secondo me è una trilogia
impressionante e definitiva del maestro Miyazaki: Mononoke, città incantata e
il castello errante. È il film che consacra definitivamente un artista
sottovalutato e osteggiato in occidente soprattutto dalla rivale numero uno
Disney. Princess Mononoke è la storia del progresso umano e di conseguenza
della distruzione della natura. Ma davvero non si può vivere insieme e
pacificamente senza essere l’uno l’opposto dell’altro? È questa la domanda che
aleggia durante tutto il film. San, principessa Mononoke è un’umana che è
cresciuta tra i lupi e che quindi difende la loro causa mentre dall’altra parte
sta Eboshi, governatrice di una città che sta radendo al suolo la foresta per
farne delle armi con cui conquistare l’intero Giappone. Ma è davvero così
cattiva questa Eboshi? Effettivamente no, cura persone malate e dà lavoro ad un
sacco di persone. Altro punto chiave del film, tutto è relativo: anche bene e
male. Ma ci sono cose che vanno difese imprescindibilmente come appunto il
territorio e la natura perché sono le stesse che ci hanno generato. Film che
non ha colpito in occidente quanto avrebbe dovuto all’epoca dell’uscita anche
se poi negli ultimi anni è diventato un punto cardine da cui partire per
insegnare alle nuove generazioni(anche se il film è un po’ ostico per i
ragazzi) cosa vuol dire difendere l’ambiente e l’importanza di esso.
Tralasciando infine i messaggi insiti nella pellicola, basta
ammirare i disegni, la fattura dei personaggi, la caratterizzazione di questi. Dalla
principessa, ai lupi, agli spiriti della foresta fino alla divinità cervo. Un film
incredibile che ammalia tramite le sue infinite sfumature e i suoi paesaggi
fiabeschi mozzafiato.
Una tomba per le lucciole
Anno d’uscita: 1988
Autori: Studio Ghibli – Isao Takahata
Stavolta non è Miyazaki l’autore del film bensì il cofondatore
dello studio Ghibli cioè Takahata, maestro d’animazione anche lui, non fatevi
ingannare. Perché questo film? La guerra e i bambini. Due vocaboli che
difficilmente si accostano e se lo si fa non succede nulla di buono. La storia
narra di due fratelli, maschio il maggiore e femmina la minore, che d’un tratto
si ritrovano soli al mondo a causa dello scoppio della guerra e della
conseguente morte della madre e del padre negli scontri. Prima vengono ospitati
da una zia che però li sfrutta e sono quindi costretti ad andarsene. Si rifugeranno
in una grotta e nella penuria di cibo generale cercheranno di sopravvivere. Ovviamente
ciò non accadrà e qui sta la tragedia. Il film finisce nel peggior modo
possibile ovvero con la morte dei due protagonisti. Ed è proprio questo che
consacra questa pellicola nel pantheon dei film d’animazione più belli di
sempre; l’orrore della guerra visto dai soggetti più indifesi, che non
dovrebbero temere questo mondo ma invece abbracciarlo e scoprirlo. E in ogni
caso il coraggio di questi di reagire, sopravvivere fino a quando possibile, senza
piangere, rimboccandosi le maniche ed occupandosi in qualsiasi modo l’uno dell’altra.
Come appunto dicevo prima, c’è la guerra in casa con le persone che si uccidono
per un tozzo di fame, che lasciano morire di fame due ragazzini senza sensi di
colpa, c’è la guerra che è una cosa terribile e che non si può spiegare a
parole, ma ad immagini lo studio giapponese c’è riuscito pienamente e come al
solito ne è uscito un capolavoro.
Non a caso due film su tre sono dello Studio Ghibli. La
notizia del loro stop a tempo non ben determinato colpisce e addolora un
ammiratore accanito come me. Qualsiasi sia il futuro di questo studio d’animazione,
dopo i vari ostruzionismi degli occidentali per evitare che questi film
arrivassero da noi, si può dire senza alcun ombra di dubbio che abbia lasciato
un profondo segno nell’anima di tutti coloro che hanno assaporato l’essenza dei
sogni contenuta in ogni fotogramma di questa magnifica fabbrica di fantasia che
è e rimarrà sempre lo studio giapponese.
E per voi? Quali sono i film d'animazione che vale la pena vedere o che vi hanno colpito maggiormente? Non esitate a commentare!
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