sabato 31 gennaio 2015

MA A MAGALLI NEANCHE UN VOTO???


Ieri ero fuori con amici e parlando del più e del meno si è finiti a parlare di questo blog e salta fuori che il nome tradisce un po’ le aspettative. “troppa poca law” dicono. Allora prendo al balzo questa palla e lo dedico a voi amici che magari non leggerete mai questo post e a tutti quelli che come loro hanno avvertito la necessità di “more law”.
L’argomento è quindi d’attualità nuda e cruda: l’elezione del presidente della Repubblica. Partiamo dal presupposto che spiegherò la faccenda come se nessuno di voi sappia nemmeno come si elegge il presidente.
Essendo una repubblica parlamentare il presidente non è altro che una figura simbolica, non ha alcun potere esecutivo quindi in sostanza perché si elegge? Perché è il protettore della costituzione, il presidente ci rappresenta all’estero,  deve essere una persona conscia della propria carica, rispettosa delle istituzioni e organo di controllo sulle leggi che il parlamento emana. Viene eletto dal parlamento in seduta comune ovvero camera e senato insieme più i cosiddetti grandi elettori delle regioni. Per le prime tre votazioni serve la maggioranza dei 2/3, poi solo la maggioranza.
Quindi secondo quello che c’è scritto nella costituzione il presidente deve essere una persona super partes, in grado di distaccarsi dalla realtà politica, sociale e persino religiosa in cui prima si trovava. Deve essere una persona rispettosa delle istituzioni ma anche deve saperne riconoscere i limiti. È un compito difficile quello del presidente.
Ma adesso dopo questo preambolo possiamo parlare più dello specifico caso. La rielezione di Napolitano è stato un errore, un grande errore, segnale di una classe politica ferma, statica, non in grado di accettare un cambiamento che ormai era in atto da tempo e confermato dal trionfo dei 5 stelle. Questo due anni fa. La situazione si è evoluta: è salito Renzi al governo, il rottamatore, l’innovatore. Queste grandi novità purtroppo non sono mai arrivate, anzi in tema di diritti soprattutto nel lavoro siamo tornati un bel po’ indietro. Il rottamatore per queste elezioni ha proposto Mattarella, ex ministro, giudice della corte costituzionale per non so quale periodo, famoso per la legge elettorale che ha preceduto il porcellum. Un democristiano. Cioè uno degli esponenti di maggior spicco della DC ancora in vita. Ha tipo un migliaio di anni. Certo uomo migliore di Amato, che di amato ha solo il nome, ma ultracattolico dichiarato(che in politica non va mai bene) e uomo della casta, ma di quella vera.
Dalle altri voci politiche non sono venuti fuori certo nomi migliori, anzi. Il colorito Salvini ha proposto Feltri, uomo che ha sempre repulso ogni tipo di istituzione. Pensavo fosse uno scherzo, un atto di protesta da parte della Lega ma a quanto pare ci credono davvero. Dal M5S arriva invece direttamente dalla rete il nome di Imposimato, anche questo con un migliaio di anni e pazzo da legare, un signor magistrato(almeno, lo era). Berlusconi invece continua nel suo inevitabile declino, ormai non l’ascolta più nessuno, neanche se stesso probabilmente si ascolta. E ultimo bomber Angelino che, minacciato da Renzi, si tiene stretta la sua poltrona e vota Mattarella.
Oggi probabilmente verrà eletto mr. Mattarella, ma io personalmente nella melma della casta avrei scelto una faccia pulita. Una faccia al di fuori di quel parlamento in continua rotta di collisione e basato su alleanze farlocche. Da persone che durante i talk show si urlano addosso ma che poi al lavoro, quando lavorano, si fanno l’occhiolino. Perché la politica è compromesso, questo è un punto certo. Ma da compromesso a prendere per il culo ne passa di acqua sotto i ponti. Avrei votato una persona proba, giusta. Avrei votato mio padre, oppure tuo padre ipotetico lettore sempre se pensi che tuo padre sia una persona giusta. È anche per questo che dal sondaggio del Fatto Quotidiano è saltato fuori il nome di Magalli. Perché è una persona pulita. Una persona che con tutta probabilità non ha avuto rapporti con la criminalità organizzata. Non sarà Seneca o Catone che si suicidò per la democrazia. Ma è una persona per bene. E quanto avremmo bisogno di una persona per bene.

PS spero di non aver fatto errori perché altrimenti mi cazziano stasera.

venerdì 30 gennaio 2015

MOVIESTORMING - primo appuntamento

Parte oggi l'esperimento rubrichetta, che spero possa proseguire il più a lungo possibile!
Oggi voglio andare sul sicuro, per cui non esagero e propongo due film che credo il 90% di voi abbiano già visto almeno una volta, ma che per me sono cuore gigante. Perciò non perdete tempo e stasera sparatevene uno!

LE IENE (Reservoir Dogs)
Prima vera prova per Quentin Tarantino. L'azione si svolge quasi completamente all'interno di un capannone, che noia?Macchè, anzi. Lo spettatore viene catturato fin da subito dalla straordinaria interpretazione dei protagonisti che discutono in modo concitato attraverso dialoghi costruiti ALLA PERFEZIONE. La prima scena del film vede un gruppo di rapinatori che discutono del più e del meno (tipico tema tarantiniano: il dialogo è tutto), per poi spostare l'attenzione sul piano di rapina che hanno in mente. Terminata la fase inziale, il film prosegue attraverso sequenze temporali non cronologiche. Sono i dialoghi, ancora una volta, che danno voce alla frustrazione dei personaggi, facendo emergere la trama poco a poco, ricostruendo la vicenda secondo la migliore tradizione thriller - gialla.
Perfetto stile noir, Le Iene vi appassionerà dal primo all'ultimo minuto. Buona la prima (in realtà la seconda) Quentin.


JURASSIC PARK
Spenderò poche parole per questo capolavoro indiscusso. Personalmente penso che chiunque non sia Steven Spielberg non potrebbe nemmeno azzardarsi a mettere mano sui vecchi predatori della preistoria (vedi Joe Johnston, e probabilmente sarà cosi anche per Colin Trevorrow). Se dite che odiate Jurassic Park prima di tutto avete perso la mia amicizia. Può non piacere, ma nessun bambino può dire di avere avuto una bella infanzia senza aver sognato di andare su Isla Nublar. Azione, dinosauri, spettacolo, dinosauri, tensione, dinosauri, paura..dinosauri l'ho detto? Semplicemente spettacolare.

domenica 25 gennaio 2015

PROJECT N. - aggiornamento 1



Uno si potrebbe chiedere cosa minchia abbia da dire dopo 5 giorni che è stato pubblicato il primo teaser ma voglio rendervi partecipi dell’avanzamento di questo progetto anche se non volete.
Cosa è successo in questo breve periodo? In realtà un sacco di cose che mi hanno spinto a fare meglio e ad essere ancora più lanciato in questa avventura che mi vede non solo partecipe ma pure protagonista. Per ora non posso dirvi molto altro a parte: conversazioni fb molto interessanti, pareri molto interessanti e quasi commoventi. Quindi ho deciso di alzare l’hype in gioco: oltre ai teaser vi proporrò delle immagini criptate, potete decidere di indovinare e dirlo o farvi i cazzi vostri, ma sono piccoli indizi per capire il disegno più grande.
In molti anche se non ci crederete mi chiedono per cosa stia quella N puntata, bè la risposta sta nell’immagine qui sotto, ovviamente dovete indovinare.


Bella e al prossimo aggiornamento!

venerdì 23 gennaio 2015

EXODUS - dei e re



Con l'uscita di questo film possiamo affermare la passione del regista Ridley Scott per il genere epico-storico: infatti dopo i film che ha diretto magistralmente, quali "Il Gladiatore" e "Kingdom of Heaven", ha riunito una delle più famose storie bibliche, interpretandola in chiave moderna e rendendola quindi potenzialmente un immenso blockbuster. Già dal cast la nomea è abbastanza elevata; Christian Bale, Joel Edgerton,Aaron Paul, sono i tre protagonisti di una vicenda ormai nota in tutto il mondo: mosè, un principe egizio,dopo l'illuminazione divina, aiuta il popolo ebreo a fuggire dalla schiavitù per raggiungere il paese dei loro avi, la terra di Canaan.
La trama è semplice, lineare,e la prima parte è dedicata a un reale avvenimento storico: la battaglia di Qadesh fra gli egizi ed il popolo ittita( Hyksos); ovviamente al centro della battaglia ci sono i due principi, Ramses e Moses, mandati dal padre faraone Seti. Con la morte di quest'ultimo, Ramses diviene faraone e  Moses viene esiliato per le sue dubbie origini, e sarà proprio durante il suo girovagare errante che scoprirà modi di vivere differenti dal suo, troverà una famiglia e una fede in cui rifugiarsi. Come biblicamente avvenuto, Moses sarà alla presenza del suo dio che lo convince a salvare il suo popolo. Attraverso metodi di guerriglia gli ebrei provano a ribellarsi, ma miseramente: dovrà intervenire direttamente il loro signore con le note 10 piaghe, solo infine riusciranno a fuggire. Ma la vendetta del faraone è lungi dall'essere domata...



Il film è impostato in maniera realistica: nulla è lasciato al caso, dai costumi fatiscenti alle baracche degli schiavi, persino Dio in persona viene rappresentato in forma umana, esattamente in un bambino ( scelta che mi è piaciuta un sacco!!), che vede però solo Moses, quindi lascia allo spettatore come interpretare: a volte sembra un pazzo che parla da solo, altre volte sembra illuminato... tuttavia potrebbe darsi che l'entità in forma di bambino sia solo un messaggero, quindi un angelo, che permea solo nella mente del protagonista.
Persino le piaghe sono spiegate come meri fenomeni naturali, tranne l'ultima che rappresenta l'onnipotenza divina. Il dio degli ebrei viene presentato come un'entità vendicativa, disposta a tutto pur di liberare il suo popolo dalla rovina, forse per questo viene rappresentato in forma infantile, per evidenziare che anche l'onnipotente ha una volontà a volte vendicativa e incontentabile.
Il passaggio del Mar Rosso avviene guadandolo, siccome si è ritirato a causa di un meteorite, formando uno tsunami.


Il ritmo del film non è assolutamente noioso, non ci sono punti morti, ma siccome la trama del film è quella (non si può mica modificare no?) l'esito è scontato e prevedibile. Ridley crea però una vera atmosfera intorno al film, ricca anche di personaggi secondari con varie sfaccettature, che te li faranno adorare o odiare.

Ho letto vari commenti riguardanti i plausibili fatti e immagini incongruenti e anacronistici rispetto al vero antico Egitto. Chiariamo una cosa: si tratta di un film epico, non prettamente storico, quindi inserzioni personalizzate ci possono anche stare; inoltre non mi pare di aver osservato gravi differenze storiche.

Dunque se volete andare a passare una serata insieme ad amici, o ragazza, questo film contiene l'intrattenimento necessario per divertire,

VOTO: 7,5

martedì 20 gennaio 2015

PROJECT N.




Questo che vi propongo sopra e sotto è il primo teaser di una serie che vi proporrò nel corso di tutto quest’anno. È un mio lavoro, non vi svelo ancora nulla di cosa si tratta, anche il titolo è ovviamente censurato. Verrà svelato piano piano nel corso dei mesi.  Quindi spammate più che potete. IL CANALE YOUTUBE è già ONLINE! ISCRIVETEVI!


STAY TUNED!!!



lunedì 19 gennaio 2015

Star Wars #1 (la recensione)

Non sono solito a comprare fumetti in formato digitale. Non perché abbia qualcosa contro questo formato, è solo che preferisco la carta stampata. Però l'hype di vedere: A) Jason Aaron (uno dei miei scrittori preferiti) lavorare con John Cassaday (uno dei miei disegnatori preferiti) in coppia B) Un franchise con il quale sono cresciuto, tornato dopo la lunga trasferta in Dark Horse alla Marvel Comics grazie all'acquisizione della LucasArts da parte di Disney, era davvero, davvero troppa. Non ho resistito per l'uscita Italiana prevista per Marzo, quindi, ho ceduto. E ho fatto bene.


Dati Generali:
Testi: Jason Aaron
Disegni: John Cassaday
Pubblicazione USA: Star Wars #1 (Vol. 2, 2015)
Pubblicazione Italiana: Prevista per Marzo 2015, edita da Panini Comics

Trama:
Dopo la distruzione della Morte Nera, Luke Skywalker mette le sue abilità al servizio dei Ribelli, unendosi ad Han Solo, la Principessa Leila, R2-D2, C-3PO e Chewbecca, per dare una mano a mettere la parola fine al dominio dell'Impero Galattico. In questa nuova operazione di guerriglia, arrivati sulla luna adibita a catena di montaggio per le armi e mezzi Imperiali Cymoon 1 e spacciandosi per emissari di Jabba The Hunt, Han e soci arrivano con tutta l'intenzione di distruggerne il complesso. Ma qualcosa va terribilmente storto e la situazione si complica in maniera inaspettata.

Premessa:
Prima di partire con la vera e propria recensione, è bene chiarire un punto. La storia di questo numero parte da subito dopo il primo lungometraggio cronologico della saga, quindi non da La Minaccia Fantasma ma da Una Nuova Speranza: quarto a livello di trama, ma primo in termini di debutto cinematografico. Con il passaggio di diritti di pubblicazione da Marvel a Dark Horse, succede che l'universo espanso narrato grazie alla casa editrice famosa per Hellboy, è stato cancellato e ufficialmente non più valido nella continuità generale del brand stellare. Al massimo, diciamo che i lettori potrebbero considerare i fumetti di Guerre Stellari targati Dark Horse come un alternative take dell'universo creato di George Lucas, ma niente di più.

Quindi, alla fine, cosa abbiamo? Un brand amatissimo e famoso, in mano ad una casa editrice piena di talenti, risorse ed idee, con una continuità tutta da riscrivere. I pronostici, quando la notizia della linea Star Wars targata Marvel era stata ufficializzata, erano più che ottimisti...ma si sa, si fa presto a sbagliare, e questo non perché si tratta della Marvel, bensì perché ogni notizia può potenzialmente andare tanto male, quanto bene; finché non c'è la pronta lettura dell'opera, tutto rimane intrappolato in un paradosso editoriale degno di Schrödinger. Ma la Casa Delle Idee non sbaglia, affidando il timone del mensile a due fuori classe: Jason Aaron (Southern Bastard, Wolverine e Scalped) e John Cassaday (Astonishing X-Men, Planetary, Captain America). La Marvel ha sempre dimostrato di essere sul pezzo, piazzando il team artistico giusto, con le idee giuste, al momento giusto, e nemmeno questa volta si fa trovare impreparata.

Parliamone:
Collocandosi tra l'epico, ma anche un po' ingenuo Una Nuova Speranza, e tra lo stoico e drammatico L'Impero Colpisce Ancora, la coppia Aaron/Cassaday confeziona un primo numero degno di questo nome e del logo in copertina, sfoderando una storia fresca, frizzante, ispirata e piena di azione, dove i colpi di scena non si fanno mancare e i personaggi coinvolti  noti al grande pubblico sono al massimo splendore della loro caratterizzazione, non pretendono di essere niente di più e niente di meno da come li abbiamo imparati a conoscere; la cosa è riprodotta così bene, che possiamo quasi sentire le voci di Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill rimbombare nella nostra testa, mentre ne leggiamo i dialoghi. Badate bene che queste parole, non devono essere sinonimo di "fan service", dato che (apparentemente) sembra che l'ultima moda dell'Internet, sia gridare al fan service appena si vede qualcosa che lascia i fan piacevolmente gasati.

Questo numero lascia galvanizzare i lettori molto facilmente, ma non perché sia comandato a bacchetta dal fan service, ma perché il team dietro la creazione del numero ha solo capito come creare una storia ex-novo in puro stile Star Wars, e se rispettare gli standard richiesti è "fan service", allora mi sa che serve un bel giro sul Treccani e rivedere le vostre conoscenze linguistiche. Il tutto poi è impreziosito da due ulteriori accorgimenti: il disegno e il format del numero. Per quanto riguarda il primo, assistiamo ad una rinascita artistica di John Cassaday, in calo qualitativo da un po' di tempo, che però qui torna a dare il massimo di sé, dando vita anch'egli ad uno stile fresco, dinamico, vivo e fedele al character design di personaggi/location/mezzi/quant'altro storici e riprodotti secondo la tradizione; il tutto è rappresentato con così sincera e genuina fluidità, che sembra quasi di leggere un film. Per il secondo poi sono solo piccoli accorgimenti, ma i crediti finali degli artisti coinvolti e il riassunto iniziale per far capire al lettore la situazione che andrà a leggere, sono realizzati con i font e lo stile tipico dei sei lungometraggi; accorgimenti piccoli, ma che comunque immedesimano il lettore nella lettura.

Conclusioni:

Grazie a questa verve narrativa scoppiettante, accompagnata da un disegno fenomenale e da piccole chiccà qua e là usate con sapienza e criterio, la trama che ci si trova davanti è si nuova, ma pregna di elementi cari ai fan della saga e rispettosi degli standard richiesti. Star Wars #1 è un numero che possiamo solo definire "stellare" e che fa (ri)appassionare il lettore alla creatura di George Lucas come la prima volta che ne entrò a conoscenza, quasi riaccendendo una sorta di fiamma sopita. Ciao Guerre Stellari, e ben tornato a casa!


E voi cosa ne pensate, cari lettori di Law&Heroes? Siete d'accordo con quanto scritto? Avete già letto questa storia, oppure l'avete conosciuta grazie a noi? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!

domenica 18 gennaio 2015

FAR CRY 4


Con un attimo di ritardo da come vi avevo promesso ma questa recensione arriva comunque. Dato che ci sono state le nomination agli Oscar noi di Law&Heroes abbiamo preferito fare uno speciale su il candidato per eccellenza di quest’anno: Wes Anderson.

Ma non perdendo altro tempo addentriamoci tra le montagne del Kyrat, benvenuti nel gioco open world: FAR CRY 4!

Il capitolo precedente era uscito nel 2012 e narrava le vicende di un giovane che in vacanza con gli amici veniva rapito e successivamente restava invischiato  in faccende oscure. Esternamente era solo una lotta alla tirannia, in realtà c’era una sottotrama tribale/esoterica che era in fondo la parte più interessante del gioco. Succede la stessa cosa in questo capitolo, non c’è ovviamente nessun collegamento effettivo con le avventure accadute sulle isole tropicali bensì si narrano quelle di un ragazzo che torna nella terra natia della madre per disperdere le sue ceneri. Verrà quindi rapito dal tiranno della zona Pagan Min che si rivelerà una sorta di Vaas anche se non così affascinante. Si scoprirà che il protagonista Ajay Ghale è il figlio del compianto capo della resistenza del Kyrat, eroe del Sentiero d’oro. Pagan Min tenta di portarlo dalla sua ma ovviamente non ci riuscirà e Ajay con l’aiuto di alcuni personaggi di spicco del sentiero d’oro fuggirà dal tiranno e comincerà a far di tutto per sconfiggerlo.

Analizziamo adesso più approfonditamente il gioco senza svelarvi lo svolgimento della trama. Come tutti i Far Cry il protagonista è un signor Nessuno, o quasi, ha qualche legame con gli uomini del posto o viene riconosciuto come il salvatore dalle scritture tribali sul pisello del capo villaggio. In ogni caso non è addestrato, non è un militare, non è un mercenario. È una sorta di messaggio per dire che tutti possiamo essere degli eroi, anche se ovviamente al 90% moriremmo dopo i primi due spari. Ma quello che però altri giochi non dicono è che anche gli eroi fanno degli errori, la morte del padre è oscura, le scelte di alcuni componenti del sentiero d’oro sono discutibili e a volte quando bisogna scegliere che linea seguire il giocatore si troverà sempre davanti ad una scelta complicata e ambigua.
Il gioco strutturalmente ricalca molto il precedente, avamposti da liberare, torri radio da disconnettere e l’aggiunta delle fortezze dei boss principali da liberare. Riconfermata la caccia per creare l’equipaggiamento necessario anche se resa un poco più difficile dalla rara presenza degli animali in alcune zone della mappa. Tutto quello a cui Ubisoft ci ha abituato a vedere negli ultimi anni tra Far Cry e Assassin’s Creed. Come per quel che riguarda la difficoltà del gioco, a tratti molto semplice nelle missioni principali, diventa molto più complesso nelle missioni secondarie. Sono state aggiunte un sacco di tipologie di missioni, l’assassinio, l’occhio per occhio, le diverse missioni di caccia e infine le missioni Shangri-La. Vorrei soffermarmi un attimo su queste missioni che sono il reparto esoterico vero e proprio del gioco. Sono solo 5 purtroppo ma le ultime due sono parecchio complicate. Per chi non lo sapesse lo Shangri-la nella cultura tibetana è il paradiso in terra, una valle tra le montagne dell’Himalaya in cui vi è un posto di pace, tranquillità e benessere totale. Il protagonista quando trova i frammenti di questo arazzo viene trasportato appunto in questo paradiso sotto forma di Kalinag pellegrino inviato dal re a cercare il paradiso. Ma il paradiso è sotto attacco, dei demoni vogliono impadronirsene e Kalinag li deve fermare. Accompagnato da una tigre bianca e il fedele arco dovrà affrontare questi temibili demoni e infine la bestia alata. Ci sono dei rimandi anche nella missione principale ma adesso che sono ormai alla fine non vi è stato un collegamento reale, spero che le cose collimino e che Ubisoft non abbia lasciato questa straordinaria ambientazione a mera missione secondaria slegata poi effettivamente dalla trama.

Da sottolineare è l’estrema bellezza delle scenografie e dell’ambientazione, monasteri incavati nella roccia, paesaggi naturali e montagne immense vi faranno perdere la testa e rimarrete colpiti dalla bellezza del Kyrat e dell’Himalaya. Perché esatto, ci sono delle missioni in cui si dovrà paracadutarsi da 8mila metri o recuperare il carico di un elicottero abbattuto a 7mila.

 Un gioco da completare sicuramente anche perché nel 2014 se ne sono visti pochi veramente validi. È disponibile anche per vecchie console così anche per chi, come me, non si è ancora potuto permettere le nuove si è potuto ancora divertire anche se sento che questo sarà proprio l’ultimo…


VOTO 8/10

venerdì 16 gennaio 2015

Verso gli Oscar con Wes Anderson

Ciao ragazzi, non so se ve ne siete accorti ma la cerimonia degli Oscar è quasi alle porte!Si terrà infatti il 22 febbraio presso il Dolby Theater di Hollywood.
Il premio per il miglior film se lo giocheranno:
- American Sniper (Clint Eastwood);
- Birdman ( Alejandro G. Inárritu);
- Boyhood ( Alejandro G. Inárritu);
- Grand Budapest Hotel ( Wes Anderson);
- The Imitation Game (Morten Tyldum);
- Selma (Ava DuVernay);
- La Teoria Del Tutto (James Marsh);
- Whiplash (Damien Chazelle).

Ora senza giri di parole cuore gigante per Wes Anderson, che da qualche anno occupa ormai un posto fisso nella mia top ten di registi preferiti. Ovviamente ho visto Grand Budapest Hotel, che considero un film di ottima fattura, semplice (sottolineo semplice,NON banale) e godevolissimo. Non mi ha colpito tanto quanto gli altri film di Wes ma senza dubbio farò il tifo per lui quest'anno!

Ma cos'hanno di particolare i film di Wesley Wales Anderson?
Bisognerebbe dedicare 20 pagine a ciascuno, ma per questa volta facciamo solo un brevissimo escursus generale.
Anzitutto le tematiche sono spesso molto complicate. O meglio, all'apparenza sembrano trattare di argomenti leggeri e scontati, ma che si rivelano poi complessi e interessanti. Questo perché Wes sa quanto sia importante la caratterizzazione ASSOLUTA dei personaggi, che non sono semplici attori che danno vita a stereotipi comuni, ma nascondono in sè paure, ansie, dolori, rimpianti. Non ho volutamente utilizzato termini positivi perchè è proprio qui che sta l'innovazione. 
Le pellicole sono indubbiamente divertenti, avvolte quasi da un'atmosfera da sogno, lontana dalla realtà, eppure gli argomenti trattati sono spesso molto negativi. Il pubblico si gode semplicemente un bel film, pur avvertendo dentro di sè che il protagonista sta vivendo una situazione molto difficile. 
Spesso ciò non è semplicemente avvertito, ma è reso evidente durante tutto il film: pensiamo solo a "Il treno per il Darjeeling"(forse il mio preferito), "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", o "I Tenenbaum" (che io personalmente considero il più completo in assoluto). In ognuno di questi i protagonisti vivono un forte dramma, che potrebbe essere superato solo attraverso l'interazione con le persone più care, con il confronto, la discussione, i litigi. Non è praticamente mai presente il lieto fine nel vero senso della parola, diciamo piuttosto che il finale è più o meno soddisfacente per tutti quanti, ma per nessuno lo è in assoluto.

La colonna sonora è parte integrante del film, accompagna quasi ogni inquadratura e amplifica ancora di più il clima surreale nel quale si svolge l'azione. Lo stesso Wes ha affermato qualche anno fa che senza quella particolare musica i suoi film sarebbero come 
quelli di tutti gli altri registi.



Le inquadrature sono quasi completamente frontali, laterali o dall'alto. Non esistono tecniche particolari, anzi forse è proprio questa semplicità che va pari pari con i cambi di scena a catturare di più l'attenzione. Le tinte accese, forti, danno un immediato colpo d'occhio.
I personaggi hanno un psicologia molto marcata, inoltre lo spettatore scopre la storia di tutti i protagonisti e può affezionarsi maggiormente a loro, imparando ad apprezzarne pregi e difetti.
Vi consiglio caldamente di guardarvi TUTTI i suoi film, fidatevi di me, non resterete delusi, perchè tutti vi lasceranno qualcosa su cui riflettere.

mercoledì 14 gennaio 2015

BIG HERO 6


Buon anno ancora e bentornati all’appuntamento con le recensioni di L&H, arriva un po’ in ritardo come sempre ma le ferie sono tiranne e sono riuscito a vederlo solo ieri sera: sto parlando del nuovo capolavoro Disney “Big Hero 6”. Argomento particolare perché è innanzitutto tratto da un fumetto Marvel, inedito in Italia e che negli States ha avuto un sacco di successo.

TRAMA: La storia si svolge nella frenetica e tecnologica città di San Fransokyo. Hiro Hamada è un giovane e geniale ragazzo che la notte partecipa ai bot duelli (incontri clandestini dove gli sfidanti fanno combattere dei robot costruiti da loro stessi che si svolgono nei vicoli e nelle zone più malfamate della città) dove frequentemente vince, ottenendo notevoli vincite di denaro. Dopo l'ennesima vittoria però alcuni giocatori decidono di impartirgli una bella lezione, dalla quale fugge con l'aiuto del fratello Tadashi, con il quale scappa per poi essere preso e imprigionato dalla polizia. I ragazzi vengono successivamente liberati e riaccompagnati a casa dalla zia Cass, la loro tutrice (i genitori sono morti quando Hiro aveva 3 anni). Una volta a casa, Tadashi parla a Hiro cercando di allontanarlo dai bot duelli e avvertendolo di non sprecare il suo potenziale, senza però essere ascoltato. Per farlo ragionare, Tadashi lo porta al San Fransokyo Istitute of Tecnhology con la scusa di accompagnarlo ad un'altra sfida. Qui Hiro fa la conoscenza degli amici di Tadashi: l'atletica Gogo, il pignolo e precisissimo Wasabi, la maga della scienza Honey Lemon e il nerd e mascotte dell'istituto Fred, oltre che del mentore di Tadashi, il professor Robert Callaghan, direttore dell'istituto e scienziato di grandissima fama. Tadashi inoltre presenta a Hiro Baymax, un robot progettato per dare ogni tipo di assistenza medica e sanitaria registrata all'interno del suo chip medico. Più che convinto a entrare all'istituto, Hiro decide di portare un progetto alla serata di ammissione e, aiutato dal fratello e dai suoi nuovi amici, realizza dei microbot, minuscoli robot controllati mentalmente in grado di assumere qualsiasi forma, prevalendo su tutti gli altri candidati. Poco dopo la sua presentazione, Hiro viene avvicinato da Alistair Krei, il capo delle Krei Tech Industries, il quale si offre di comprare la sua invenzione e di poterla vendere ma il ragazzo, consigliato anche dal professor Callaghan, rifiuta l'offerta e viene ammesso tra gli studenti. La felicità però dura poco: poco dopo essere usciti nell'istituto scoppia un incendio e Callaghan risulta ancora dentro l'edificio, perciò Tadashi entra per salvarlo ma si verifica un'esplosione che causa la morte del professore e di Tadashi. La perdita del fratello segna profondamente Hiro, che si isola da tutto e tutti. Un giorno Hiro attiva involontariamente Baymax (il quale era stato portato a casa dal fratello tempo prima) e nel tentativo di disattivarlo trova uno dei suoi vecchi microbot ancora attivo e, a detta di Hiro, difettoso. Baymax però nota che il bot vuole andare in una direzione precisa e va ad indagare, seguito a ruota da Hiro che non capisce dove stia andando il robot. Alla fine i due arrivano all'interno di un capannone abbandonato e dopo essere entrati Hiro fa una terribile scoperta: qualcuno sta producendo una serie massiccia dei suoi microbot per motivi ignoti e poco dopo i microbot si animano e attaccano Hiro e Baymax e durante la fuga Hiro scopre chi li controlla: Yokai, un misterioso individuo con una maschera Kabuki sul volto. Dopo essere andato inutilmente dalla polizia a denunciare il fatto, Hiro torna a casa e realizza che l'incendio non è stato un incidente e che Yokai lo ha causato al solo scopo di rubare la sua invenzione e decide di catturarlo. Per farlo Hiro realizza un'armatura per Baymax ed un chip da combattimento, dove sono inseriti diversi stili di lotta e arti marziali. Da qui la storia si sviluppa e andrei a spoilerare più di quanto già abbia fatto.


COMMENTO: il film è gestito in maniera ottima, senza riduzioni di climax improvvise e senza grossi inceppi. È un film che non accontenterà gli amanti delle canzoni dei cartoni animati e dico anche grazie al cielo. Avevo fatto molto fatica a digerire Frozen, dove praticamente la parte cantata superava quella recitata. Il nemico è ben definito, è cazzo cattivo e ci va di mezzo un sacco di gente. Un classico Disney alla Re Leone, senza tanti fronzoli, divertente ma anche con momenti di pathos di grande effetto. I personaggi sono ultracaratterizzati e le forme fisiche sono particolari solo per loro, caratterizzandoli ulteriormente. Ad esempio la bionda è un grissino mentre la zia del protagonista ha un fisico molto normale e realistico. C’è quindi una forte differenziazione tra personaggi principali e secondari. Un punto a favore della Disney e dei creatori di Frozen dove, nonostante i riconoscimenti, a mio parere non si erano impegnati un granché. La trama è ben sviluppata e semplificata per un pubblico infantile anche se appunto certe scene un pubblico così piccolo non le può cogliere. Per quel che riguarda i personaggi si può dire ancora che sono delle persone tra molto virgolette normali, e che dalla società sono trattati come emarginati. Più e più volte si ripete la parola nerd che notoriamente è utilizzata in maniera spregiativa. C’è quindi come per Frozen un impegno della Disney ad essere portatrice di determinati valori di tolleranza e amicizia anche per quelle persone che non si sentono mai a proprio agio con gli altri. In questo film si sottolinea anche in maniera ben marcata l’importanza di un’istruzione, l’importanza di continuare gli studi, di continuarli finche si può ed eccellere in essi, ovviamente non si diventerà eroi, ma il messaggio della Disney è proprio quello: chiunque può essere un eroe anche studiando e lavorando sodo senza dimenticarsi delle persone che ci stanno accanto. Altro argomento trattato è quello del lutto, in maniera semplicistica certo, ma in maniera tale da far comprendere il dolore ad un bambino, ad incitare i bambini a non lasciarsi andare e reagire davanti ad un lutto in famiglia.
È un film tratto da un fumetto Marvel quindi da qualche parte vedrete il leggendario Stan Lee che come al solito si piazza dentro in ogni film tratto da un comic della sua casa editrice. Vi consiglio di rimanere in sala fino alla fine dei sottotitoli per godervi una scena aggiuntiva molto divertente.

Con questo direi che posso chiudere per oggi! Commentate qua sotto se avete qualcosa da dire altrimenti state zitti e leggetevi e basta sta recensione. Bella lì! Ci vediamo dopodomani con Far Cry 4!!!

VOTO 8,5/10



martedì 13 gennaio 2015

BUON ANNO! 2015 su Law&Heroes



Ciao a tutti! come immagine ovviamente c'è Charlie, tributo del nostro blog a tutti gli autori e vignettisti morti in questo attentato infame, immagine purtroppo del 2015 iniziato malissimo.  

Ritornando a noi, bentornati o benvenuti! Questo è Law&Heroes e questo è il 2015! Buon anno  a tutti, a chi ci seguiva prima a chi comincia solo ora, questo è un blog che parla di un po’ di tutto, solitamente di cose totalmente inutili: film, serie tv, fumetti, libri, videogames e un sacco di sfoghi personali. Gli ultimi post erano un po’ melodrammatici ma ora qui in redazione ci siamo rimboccati le maniche e stiamo preparando il botto per quest’anno.  Dal post precedente si sa che avremo una nuova rubrica che tratta di cinema vecchio e nuovo, un paio di consigli a settimana non fanno mai male. Io continuerò a parlare di un po’ di tutto come ho sempre fatto anche se penso che con l’aumento degli autori comincerò a crearmi un confine al fine di far intendere subito che sono io che parlo.

Sarà un anno intenso, per i miei progetti quindi vi chiedo un po’ di cortesia e un po’ di pazienza. Ho tante cose e progetti interessanti ma dovete starci vicini, noi di L&H amiamo il contatto fisico e quindi vi urliamo NON LASCIATECI SOLI!!!


Quindi per ora vi so dare la sicurezza di tre nuove sicure new entry nel blog: la rubrica settimanale di Rapanuiful, il mio team up con il Simo di argomenti fumettistici tosti e coi controcazzi e lo infine ma sicuramente non per ultimo il mio misterioso progetto conosciuto come…. Come non ve lo dico aspettate il fine settimana e ci saranno grosse sorprese. 

Quindi popolo lettore: STAY TUNED!!!

lunedì 12 gennaio 2015

NUOVA RUBRICHETTA IN ARRIVO

Ciao a tutti bella gente, stavo pensando che sarebbe figo e soprattutto molto utile cominciare una nuova rubrica, a cui non so ancora che nome dare! 
Si tratta sempre di film. Ogni settimana (giovedì o venerdì) proporrò due film che meritano di essere visti almeno una volta nella vita! 




Molti di voi probabilmente li conosceranno, e allora quale occasione migliore per lasciarmi commenti pieni di insulti?Scherzi a parte cercherò di svariare un po tra generi ed epoche diverse!
Ovviamente ho anche io i miei registi preferiti, ma non temete perché non mi fossilizzerò solo su di loro. Al contrario è anche un pretesto per fare mente locale e riscoprire registi che erano partiti bene ma che poi si sono persi per strada.

A presto raga

Rapanuiful