sabato 31 gennaio 2015

MA A MAGALLI NEANCHE UN VOTO???


Ieri ero fuori con amici e parlando del più e del meno si è finiti a parlare di questo blog e salta fuori che il nome tradisce un po’ le aspettative. “troppa poca law” dicono. Allora prendo al balzo questa palla e lo dedico a voi amici che magari non leggerete mai questo post e a tutti quelli che come loro hanno avvertito la necessità di “more law”.
L’argomento è quindi d’attualità nuda e cruda: l’elezione del presidente della Repubblica. Partiamo dal presupposto che spiegherò la faccenda come se nessuno di voi sappia nemmeno come si elegge il presidente.
Essendo una repubblica parlamentare il presidente non è altro che una figura simbolica, non ha alcun potere esecutivo quindi in sostanza perché si elegge? Perché è il protettore della costituzione, il presidente ci rappresenta all’estero,  deve essere una persona conscia della propria carica, rispettosa delle istituzioni e organo di controllo sulle leggi che il parlamento emana. Viene eletto dal parlamento in seduta comune ovvero camera e senato insieme più i cosiddetti grandi elettori delle regioni. Per le prime tre votazioni serve la maggioranza dei 2/3, poi solo la maggioranza.
Quindi secondo quello che c’è scritto nella costituzione il presidente deve essere una persona super partes, in grado di distaccarsi dalla realtà politica, sociale e persino religiosa in cui prima si trovava. Deve essere una persona rispettosa delle istituzioni ma anche deve saperne riconoscere i limiti. È un compito difficile quello del presidente.
Ma adesso dopo questo preambolo possiamo parlare più dello specifico caso. La rielezione di Napolitano è stato un errore, un grande errore, segnale di una classe politica ferma, statica, non in grado di accettare un cambiamento che ormai era in atto da tempo e confermato dal trionfo dei 5 stelle. Questo due anni fa. La situazione si è evoluta: è salito Renzi al governo, il rottamatore, l’innovatore. Queste grandi novità purtroppo non sono mai arrivate, anzi in tema di diritti soprattutto nel lavoro siamo tornati un bel po’ indietro. Il rottamatore per queste elezioni ha proposto Mattarella, ex ministro, giudice della corte costituzionale per non so quale periodo, famoso per la legge elettorale che ha preceduto il porcellum. Un democristiano. Cioè uno degli esponenti di maggior spicco della DC ancora in vita. Ha tipo un migliaio di anni. Certo uomo migliore di Amato, che di amato ha solo il nome, ma ultracattolico dichiarato(che in politica non va mai bene) e uomo della casta, ma di quella vera.
Dalle altri voci politiche non sono venuti fuori certo nomi migliori, anzi. Il colorito Salvini ha proposto Feltri, uomo che ha sempre repulso ogni tipo di istituzione. Pensavo fosse uno scherzo, un atto di protesta da parte della Lega ma a quanto pare ci credono davvero. Dal M5S arriva invece direttamente dalla rete il nome di Imposimato, anche questo con un migliaio di anni e pazzo da legare, un signor magistrato(almeno, lo era). Berlusconi invece continua nel suo inevitabile declino, ormai non l’ascolta più nessuno, neanche se stesso probabilmente si ascolta. E ultimo bomber Angelino che, minacciato da Renzi, si tiene stretta la sua poltrona e vota Mattarella.
Oggi probabilmente verrà eletto mr. Mattarella, ma io personalmente nella melma della casta avrei scelto una faccia pulita. Una faccia al di fuori di quel parlamento in continua rotta di collisione e basato su alleanze farlocche. Da persone che durante i talk show si urlano addosso ma che poi al lavoro, quando lavorano, si fanno l’occhiolino. Perché la politica è compromesso, questo è un punto certo. Ma da compromesso a prendere per il culo ne passa di acqua sotto i ponti. Avrei votato una persona proba, giusta. Avrei votato mio padre, oppure tuo padre ipotetico lettore sempre se pensi che tuo padre sia una persona giusta. È anche per questo che dal sondaggio del Fatto Quotidiano è saltato fuori il nome di Magalli. Perché è una persona pulita. Una persona che con tutta probabilità non ha avuto rapporti con la criminalità organizzata. Non sarà Seneca o Catone che si suicidò per la democrazia. Ma è una persona per bene. E quanto avremmo bisogno di una persona per bene.

PS spero di non aver fatto errori perché altrimenti mi cazziano stasera.

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