Seconda tappa: Hiroshima, il dramma
Si potrebbero spendere tante parole ma sarebbe inutile, si è
già detto molto e quindi salto i convenevoli e le parole superflue. Ciò che si
va a vedere in questa città sono principalmente due cose strettamente collegate
tra di loro: l’atomic dome e il museo della pace. Situati molto vicini tra di
loro e facilmente raggiungibili grazie alla fitta rete di tram sono, a parer
mio, una tappa obbligata per chi va in Giappone. Il primo è, per chi non lo
sapesse, una delle poche costruzioni rimaste in piedi dopo lo scoppio della
bomba sulla città marittima giapponese. Ciò che resta sono macerie, è uno
spettacolo terribile ma nello stesso momento sublime. Questo edificio è anche
il simbolo della città che ha saputo rimanere in piedi e ripartire da zero,
ricostruendo, migliorando e credendo in un mondo migliore. Il museo della pace
fa un po’ lo stesso effetto, userei proprio le stesse parole: terribile e sublime.
Dalle parti del corpo umano, alle foto delle persone agli orologi bloccati su
quel fatidico orario, le 8.15, ai video per bambini che tutto hanno tranne il
fattore infantile. Una visione che scava nella profondità nell’animo e che
dovrebbe essere tappa obbligata non per solo coloro che vogliono andare in Giappone
ma per chiunque.
Nel parco che circonda il museo c’è una fiamma, sempre
accesa, tutto il giorno, tutti i giorni di tutto l’anno, festivi compresi e
rimarrà accesa fino a quando tutte le armi atomiche non saranno disarmate e
smaltite. La fiamma è ANCORA accesa.
Terza tappa: Miyajima, la perla a pochi passi dalla distruzione
Il tori galleggiante |
edenti: il sentiero costeggiato da mille statue raffiguranti Buddha e Kodama(gli spiriti della foresta) vi farà perdere la testa, facendovi dimenticare per un momento la vostra collocazione storico-temporale. I cervi vi faranno da guida, o per dirla tutta da ladri di cibo; voraci di qualsiasi cosa, persino di sacchetti di plastica! Cercheranno in qualsiasi modo di infilarvi nelle vostre borse per cercare qualcosa con cui cibarsi, visto dal fuori però è davvero esilarante.
Consiglio: all’ingresso del complesso scintoista, quando
dovrete pagare, prendetevi il biglietto cumulativo anche per la camera del
tesoro: ne vale davvero la pena.
Quarta tappa: Nara, in mezzo ai cervi
Studentesse in gita a Nara |
Il grande Buddha di Nara |
Nota molto positiva: ci sono dei distributori di palline che distribuiscono le statuette dei demoni che ci sono all’entrata di ogni tempio. Lo so è una cagata, ma sono davvero fighe!
Nota un po’ meno positiva: i gadget del tempio sono pure adattati a qualsiasi tipo di manga in voga soprattutto One Piece: grande Buddha con la faccia di Chopper per esempio; abbastanza una tamarrata.
Nota molto negativa: quelli che dicono che in Giappone non
fanno castronerie stratosferiche nei luoghi di interesse culturale si
sbagliano, da Nara a Kyoto a Koya, ogni tanto in mezzo ci piazzano delle
baracche terribili con annessi super condizionatori giganti in bella vista
proprio come a Pompei, esatto la nostra italianità un po’ li ha colpiti.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.