giovedì 18 settembre 2014

GIAPPONE 2014, la fine del viaggio! (pt.3)



Terzo ed ultimo appuntamento! La fine del viaggio!

Quinta tappa: Kyoto, la tradizione
La stazione futuristica di Kyoto
Già l’arrivo alla stazione è di grande impatto anche se poi effettivamente con la città vecchia ci azzecca proprio nulla; è una costruzione esageratamente moderna in cui si condensa qualsiasi cosa dal negozio al ristorante, stile aeroporto. Kyoto è una città che ha molto da mostrare ma purtroppo noi ci siamo rimasti solo due giorni e abbiamo fatto un tour de force. La parte fondamentale da vedere se avete poco tempo è il quartiere di Higashiyama in cui si concentrano gli edifici storici fondamentali. Templi immersi nel verde e un percorso pedonale(rari in Giappone) di qualche chilometro vi faranno immergere nel Giappone antico anche se i negozi di bigiotteria e souvenir rovinano un po’ l’atmosfera. Se avete tutta la giornata vi consiglio di partire presto la mattina e dirigervi nella sezione sud del quartiere dopodiché fare tutto il percorso da sud a nord a piedi seguendo il cosiddetto sentiero della filosofia; anche se è un po’ sacrificato è molto rilassante dato che non è percorso dalla solita moltitudine di turisti, lasciando spazio ad una chiacchierata tranquilla tra amici. Inoltre il sentiero è costeggiato da un canale pieno di carpe da una parte, e dall’altra da una serie di artisti che, per una miseria vi venderanno i loro lavori fatti a mano!
La Kyoto Tower
Per il resto se volete farvi quattro risate andatevi a vedere il parco dei macachi, attenzione perché sono dispettosi e si arrabbiano al volo, osservate le regole scritte all’ingresso e non succederà nulla di male.
Mi aspettavo qualcosa di più dal bosco di bambù, una fitta foresta che dalle foto sembrava veramente magica ma probabilmente la troppa concentrazione di persone le fa perdere molto.
Nella zona nord-ovest si trova invece il famoso palazzo d’oro che ho scoperto però essere un falso dato che l’originale è stato bruciato tempo addietro da un monaco presumibilmente impazzito. È stato ricostruito fedelmente all’originale anche se ovviamente essendo una costruzione del 1955 le fa perdere un po’ di fascino anche se il parco attorno merita una visita.




Sesta tappa: Koya-san, il tempio
Come già avevo detto prima di partire, noi di Law&Heroes non ci facciamo spaventare da nulla e quindi ci siamo addentrati tra le montagne del Giappone per andare a conoscere la tradizione buddista giapponese dormendo in un tempio. Sul monte Koya oltre alla svariata presenza di templi variopinti c’è anche il più grande complesso cimiteriale buddista al mondo: quattro chilometri immersi in una fantastica foresta vi fanno immergere in una parentesi surreale, come in un film dello studio Ghibli. L’emozione di attraversare i vicoli, abbandonando il percorso principale, è davvero inspiegabile. Immersi in questa situazione macabra ma allo stesso di una pace interiore stupenda, la natura che si riappropria della pietra dei tori è veramente romanzesca.
Sveglia alle 6 il giorno seguente per partecipare alla cerimonia del mattino, in cui un altro ospite ha avuto dei problemi al pancino, situazione da film anche questa ma diciamo più stile “una pallottola spuntata”.






Settima tappa: ritorno a Tokyo, la città dei sogni e degli incubi
L'incrocio di Shibuya dall'alto
L’ho soprannominata così per le impressioni che mi ha dato, Tokyo tende ad essere appunto una città controversa dal mio punto di vista, nello stesso momento gioiosa e opprimente, instancabile ma stancante. Le condizioni inumane delle metro negli orari di lavoro e la quantità di gente per strada non la fanno una città per me, anche se ovviamente come già decantato prima ha sicuramente molti pregi.
Per non farci mancare niente ci siamo abbuffati al ristorante di One Piece sull’isola di Odaiba, come nel fumetto si cucina all’europea quindi non aspettatevi sushi o robe simili. Costicchia ma i piatti sono molto buoni e il menu per gli amanti di One Piece sarà speciale.
Facendo un giro nei centri commerciali mi sono accorto che il panorama musicale giapponese è veramente molto acceso, e come quasi per tutto, riescono a coniugare la musica con qualsiasi ambito, da quello fumettistico a quello sportivo. Ovviamente in Italia tutto ciò non è nemmeno contemplato, ma come si è già detto e ridetto, nel nostro paese l’ambito artistico è veramente snobbato e per quello che si vede il livello rimane veramente scarso tranne ovviamente per qualche rara eccezione.
 Altro punto che mi rimane oscuro è il perché, terminato un manga o un anime, i ciappi eliminano tutto ciò che lo riguarda, ma neanche lontanamente si vede un gadget vedi il mio amato Fullmetal Alchemist; DELUSISSIMOOOOO.

Se però volete conoscere la vera Tokyo, la vera gente di Tokyo, abbandonate per una giornata il caos di Shibuya o Akihabara e infilatevi tra i venditori di bento e tra i negozi di antiquariato improvvisati nei garage di Taito city, ne sarà valsa la pena.

PS nei prossimi giorni la recensione di "si alza il vento" l'ultimo capolavoro del maestro Miyazaki

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