Terzo ed ultimo appuntamento! La fine del viaggio!
Quinta tappa: Kyoto,
la tradizione
 |
La stazione futuristica di Kyoto |
Già l’arrivo alla stazione è di grande impatto anche se poi
effettivamente con la città vecchia ci azzecca proprio nulla; è una costruzione
esageratamente moderna in cui si condensa qualsiasi cosa dal negozio al
ristorante, stile aeroporto. Kyoto è una città che ha molto da mostrare ma
purtroppo noi ci siamo rimasti solo due giorni e abbiamo fatto un tour de force.
La parte fondamentale da vedere se avete poco tempo è il quartiere di
Higashiyama in cui si concentrano gli edifici storici fondamentali. Templi immersi
nel verde e un percorso pedonale(rari in Giappone) di qualche chilometro vi
faranno immergere nel Giappone antico anche se i negozi di bigiotteria e
souvenir rovinano un po’ l’atmosfera. Se avete tutta la giornata vi consiglio
di partire presto la mattina e dirigervi nella sezione sud del quartiere dopodiché
fare tutto il percorso da sud a nord a piedi seguendo il cosiddetto sentiero
della filosofia; anche se è un po’ sacrificato è molto rilassante dato che non
è percorso dalla solita moltitudine di turisti, lasciando spazio ad una
chiacchierata tranquilla tra amici. Inoltre il sentiero è costeggiato da un
canale pieno di carpe da una parte, e dall’altra da una serie di artisti che,
per una miseria vi venderanno i loro lavori fatti a mano!
 |
La Kyoto Tower |
Per il resto se volete farvi quattro risate andatevi a
vedere il parco dei macachi, attenzione perché sono dispettosi e si arrabbiano
al volo, osservate le regole scritte all’ingresso e non succederà nulla di
male.
Mi aspettavo qualcosa di più dal bosco di bambù, una fitta
foresta che dalle foto sembrava veramente magica ma probabilmente la troppa
concentrazione di persone le fa perdere molto.
Nella zona nord-ovest si trova invece il famoso palazzo d’oro
che ho scoperto però essere un falso dato che l’originale è stato bruciato
tempo addietro da un monaco presumibilmente impazzito. È stato ricostruito
fedelmente all’originale anche se ovviamente essendo una costruzione del 1955
le fa perdere un po’ di fascino anche se il parco attorno merita una visita.
Sesta tappa:
Koya-san, il tempio

Come già avevo detto prima di partire, noi di Law&Heroes
non ci facciamo spaventare da nulla e quindi ci siamo addentrati tra le
montagne del Giappone per andare a conoscere la tradizione buddista giapponese
dormendo in un tempio. Sul monte Koya oltre alla svariata presenza di templi
variopinti c’è anche il più grande complesso cimiteriale buddista al mondo:
quattro chilometri immersi in una fantastica foresta vi fanno immergere in una
parentesi surreale, come in un film dello studio Ghibli. L’emozione di attraversare
i vicoli, abbandonando il percorso principale, è davvero inspiegabile. Immersi
in questa situazione macabra ma allo stesso di una pace interiore stupenda, la
natura che si riappropria della pietra dei tori è veramente romanzesca.
Sveglia alle 6 il giorno seguente per partecipare alla
cerimonia del mattino, in cui un altro ospite ha avuto dei problemi al pancino,
situazione da film anche questa ma diciamo più stile “una pallottola spuntata”.
Settima tappa:
ritorno a Tokyo, la città dei sogni e degli incubi
 |
L'incrocio di Shibuya dall'alto |
L’ho soprannominata così per le impressioni che mi ha dato,
Tokyo tende ad essere appunto una città controversa dal mio punto di vista,
nello stesso momento gioiosa e opprimente, instancabile ma stancante. Le
condizioni inumane delle metro negli orari di lavoro e la quantità di gente per
strada non la fanno una città per me, anche se ovviamente come già decantato
prima ha sicuramente molti pregi.
Per non farci mancare niente ci siamo abbuffati al
ristorante di One Piece sull’isola di Odaiba, come nel fumetto si cucina all’europea
quindi non aspettatevi sushi o robe simili. Costicchia ma i piatti sono molto
buoni e il menu per gli amanti di One Piece sarà speciale.
Facendo un giro nei centri commerciali mi sono accorto che
il panorama musicale giapponese è veramente molto acceso, e come quasi per
tutto, riescono a coniugare la musica con qualsiasi ambito, da quello
fumettistico a quello sportivo. Ovviamente in Italia tutto ciò non è nemmeno
contemplato, ma come si è già detto e ridetto, nel nostro paese l’ambito
artistico è veramente snobbato e per quello che si vede il livello rimane
veramente scarso tranne ovviamente per qualche rara eccezione.
Altro punto che mi
rimane oscuro è il perché, terminato un manga o un anime, i ciappi eliminano
tutto ciò che lo riguarda, ma neanche lontanamente si vede un gadget vedi il
mio amato Fullmetal Alchemist; DELUSISSIMOOOOO.
Se però volete conoscere la vera Tokyo, la vera gente di
Tokyo, abbandonate per una giornata il caos di Shibuya o Akihabara e infilatevi
tra i venditori di bento e tra i negozi di antiquariato improvvisati nei garage
di Taito city, ne sarà valsa la pena.
PS nei prossimi giorni la recensione di "si alza il vento" l'ultimo capolavoro del maestro Miyazaki
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.