Iron Man. Perchè cominciare con lui e non come altri colossi del fumetto come l'Uomo Ragno o Superman? Beh, per due motivi: 1) Perchè il corazzato alter-ego di Tony Stark è quello che, più di tutti, ha tratto dei grossi profitti dall'adattamento cinematografico della sua persona. E' grazie al lungometraggio con Robert Downey Jr che il Vendicatore in armatura ha fatto il salto di qualità, passando da personaggio di nicchia a uno dei personaggi veramente di punta della Casa Delle Idee; 2) I primi episodi di Se ti è piaciuto il film, leggi anche... saranno incentrati sui personaggi dell'Universo Cinematografico dei Marvel Studios e, in ordine cronologico, Iron Man è il primo a debuttare. Detto questo, come ci si organizza per questi post? Di seguito, sempre in ordine cronologico, verranno riportate cinque storie che secondo noi di Law&Heroes hanno fatto la storia del personaggio e l'hanno definito per quello che è, oltre che a raccontare (a modo loro) un piccolo tassello di storia che ha reso prestigioso il media fumettistico. Capito tutto? Bene, detto questo, cominciamo!
Il Demone Nella Bottiglia
Testi: David Michelinie
Disegni: John Romita Jr. & Carmine Infantino
Pubblicazione Americana: Iron Man #120-129 (Vol. 1, 1979)
Pubblicazione Italiana: Iron Man: Il Demone Nella Bottiglia (Collezione 100% Marvel)
Tony Stark, all'interno delle sue storie, si è sempre considerato "un futurista", un uomo in grado di leggere i dati della società di oggi per capire come si presenterà nei prossimi anni a venire. Definizione un pò presuntuosa? Sicuramente si, ma in questo caso veritiera. Prima del MiracleMan di Alan Moore, scavando nella storia dei comcis si può dire che questo è uno dei primissimi esemplari di decostruzione e revisionismo del supereroe, corrente letteraria del fumetto dedita ad umanizzare gli eroi e che diventerà sempre più frequente negli imminenti anni '80. In quella che è considerata la miglior storia del fondatore dei Vendicatori, assistiamo alla caduta verso il fondo di Tony Stark, assediato dai problemi finanziari e personali, come la Stark International quasi surclassata in borsa dallo S.H.I.E.L.D. e la nuova minaccia rappresentata dall'industriale Justin Hammer; se ogni uomo, in preda alla depressione, si rifugia in sè stesso proteggendosi con una figurativa armatura, Stark lo farà nel vero senso della parola, spinto dall'alcolismo a concentrandosi egoisticamente su se stesso, sulla continua ricerca di emozioni nichilistiche dentro l'armatura di Iron Man e al limite dell'autodistruzione. Non è la chiave di lettura dell'Uomo Di Ferro, quanto più un disagiato spogliarello del debole e fragile muscolo all'interno dell'armatura, un tour guidato sui disastrosi effetti dell'alcol, sui tanti difetti di Stark e sull'identità del suo vero peggior nemico: se stesso.
Doomquest
Testi: David Michelinie & Bob Layton
Disegni: John Romita Jr.
Pubblicazione Americana: Iron Man #149-150 (Vol. 1, 1981)
Pubblicazione Italiana: Iron Man #41/43 (Edizione Play Press)
Simili, eppure così diversi. Iron Man e il Dottor Destino, pur non interagendo spesso tra di loro, raggruppano nel loro personaggio un insieme di caratteristiche che si presentano come la perfetta antitesi del loro antagonista; non sono due facce della stessa medaglia, quanto più il contrario dell'uno e dell'altro. Quando Tony Stark e Victor Von Doom dividono il palco, non si può parlare di ragioni giuste o sbagliate, ma solo di punti di vista condivisibili o meno a seconda del carattere del lettore; la loro relazione (per fare un esempio che noto a tutti) è molto simile a quella che ci sarà dagli anni '90 in poi tra l'Uomo Ragno e Venom, dove i due si vedono come la versione buona e malvagia di se stessi: Stark vede in Destino il sè stesso cattivo, e Destino vede in Stark il sè stesso buono. E' proprio grazie alla creazione di una chimica così accattivante ed affascinante che Doomquest viene ricordata tra i must read dell'Uomo Di Ferro. In questa storia, fra le più apprezzate della gestione Michelinie/Layton, i due tornano all'epoca dove tutti gli uomini indossavano armature: alla corte di Re Artù, precisamente, nella battaglia tra il suo regno e quello di Morgana Le Fay. La storyline è quanto di più classic si possa trovare, ma questo semplice escamotage permette agli sceneggiatori di creare una situazione dove personaggi che si frequentano poco hanno l'occasione di entrare in una spettacolare rotta di collisione fisica e caratteriale.
Iron Monger Saga
Testi: Dennis O'Neil
Disegni: Luke McDonnell, Rich Buckler, Sal Buscema, Herb Trimpe & Mark Bright
Pubblicazione Americana: Iron Man #190-200 (Vol. 1, 1985)
Pubblicazione Italiana: Iron Man: Iron Monger (Collezione Marvel Gold)
Se dovessimo descrivere questa storia con un paragone famoso, la Iron Monger Saga sta ad Iron Man come Rinascita sta a Devil. Dennis O'Neil, sicuramente più conosciuto nell'ambiente fumettistico per i suoi lavori su Batman, prende Tony Stark e inserisce nella sua crescita narrativa e caratteriale un'apparentemente insormontabile ostacolo che sarà al centro di tutta la run dello scrittore: Obadiah Stane, interpretato nel primo Iron Man da Jeff Bridge...e purtroppo, rappresentato nel film in maniera fin troppo diluita ed edulcorata. La premessa della trama è molto semplice, ma sviluppata in maniera decisamente brillante e con una suspance sempre crescente. Tony Stark accusa i colpi di una cocente sconfitta messa a segno proprio dallo stesso Stane, che distrugge in maniera sadica, sistematica e certosina ogni aspetto della sua vita; privato della sua compagnia, dei suoi soldi, della sua tecnologia, della sua armatura e dei suoi amici, Stark diventa un senzatetto alcolizzato in preda alla disperazione. Il concetto di base è quello del tipico fall and rise e della tematica del supereroe messo alle strette così che possa ritornare più forte di prima, il trucco della grande riuscita della storia sta proprio nell'utilizzo del personaggio di Iron Man, che lo si vede passare dal tutto al niente; questi ultimi dieci numeri della gestione di O'Neil diventeranno dei must read proprio per questo motivo e per la particolarità con cui viene affrontata la storia e, sopratutto, per l'introduzione della Silver Centurion: uno dei primissimi e cambi radicali nel design dell'armatura dell'Uomo Di Ferro.
La Guerra Delle Armature
Testi: David Michelinie & Bob Layton
Disegni: Mark Bright & Barry Windsor-Smith
Pubblicazione Americana: Iron Man #225-232 (Vol. 1, 1987-1989)
Pubblicazione Italiana: Iron Man: La Guerra Delle Armature (Collezione Marvel Gold)
Dopo aver affrontato l'alcolismo, il nichilismo, la povertà e l'accattonaggio, manca solo una cosa da far provare ad Iron Man: la realizzazione concreta della sua paura più grande. Che succederebbe se i peggiori nemici del Vendicatore Corazzato venissero potenziati con la tecnologia del loro celebre avversario? E' questa la domanda che si fanno Michelinie e Layton di ritorno sulla testa di Iron Man, rispondendo ai lettori con La Guerra Delle Armature. Ognuno di noi ha i suoi principi e le sue ferree convinzioni, quella di Tony Stark è sempre stata quella di tenersi la propria tecnologia per sè, poichè nelle mani sbagliate le sue invenzioni potrebbero scatenare disastri senza precedenti e dare potere a uomini molto malvagi...ma quando questi principi vengono violati, le reazioni del singolo sono imprevedibili e del tutto assolutiste. Iron Man, qui, non fa eccezione, decidendo di utilizzare ogni mezzo e capacità in suo possesso per riprendersi e rivendicare ciò che è suo di diritto, mettendosi addirittura contro gli amici e facendo scelte decisamente discutibili pur di ottenere il risultato che vuole ottenere. La sua testa ha sempre ragionato in maniera scientifica e ponderata, ma questa volta, Stark si comporta come l'essere umano medio dopo la violazione delle sue proprietà: vendicativo e disinteressato delle conseguenze.
Extremis
Testi: Warren Ellis
Disegni: Adi Granov
Pubblicazione Americana: Iron Man #1-6 (Vol. 4, 2006)
Pubblicazione Italiana: Iron Man: Extremis (Volume unico)
I sei numeri che hanno ispirato, e su cui si basa maggiormente, tutto Iron Man 3. Certo, ovviamente con i suoi cambi, le sue aggiunte e tutto quello che serve per costruirci sopra quasi due ore di film, ma il trampolino di lancio è senza ombra di dubbio la Extremis del prolifico Warren Ellis e di un Adi Granov in stato di grazia. La storia in questione è una lettura molto particolare, poichè la Marvel commissionò ad Ellis questi sei numeri con l'idea di rilanciare in grande stile il Vendicatore Corazzato; lo scrittore britannico, però, fece di più. Quello che ne viene fuori non è solo un fresco punto di partenza per nuovi/vecchi lettori, ma un vero e proprio upgrade del personaggio (che riceverà dei veri e propri superpoteri) nonchè lunga riflessione molto provocatoria, ma veritiera, delle contraddizioni del personaggio; Extremis punta i riflettori sull'ironia Pirandelliana che aleggia su Tony Stark, il più imperfetto degli esseri umani continuamente alla ricerca di un miglioramento tecnologico sempre più verso la perfezione, promotore di pace ma produttore di guerre, capo d'azienda ma tendente ad attitudini del tutto irresponsabili. Possono questi tecnologici Hyde e Jekill convivere nella stessa mente e corpo? Chi è più importante e utile, Iron Man o Tony Stark? Chi ha fatto veramente la differenza nel mondo? Una risposta che arriva in sei puntate e attualizza in maniera cinica e disincantata un personaggio che rappresenta il sempre difficile status quo del progresso.
E queste, cari lettori di L&H, sono le letture che vi consigliamo se Iron Man vi ha colpito al cinema. Quali di queste vi interessano di più? Ce ne è qualcuna che avete già letto tra quelle citate? Siete d'accordo con la nostra lista? Non abbiate paura di commentare e fatecelo sapere!
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