Thor. Il Figlio di Odino, Dio del Tuono e possente tank dei Vendicatori, protagonista di un film omonimo proiettato al cinema nel 2011, con Chris Hemsworth nella parte del Tonante biondino; se vi state chiedendo perché tocca proprio a lui, beh: dopo Iron Man 2, è venuto Thor, stiamo semplicemente andando in ordine cronologico! Detto questo, come ci si organizza per questi post? Di seguito, sempre in ordine cronologico, verranno riportate cinque storie che secondo noi di Law&Heroes hanno fatto la storia del personaggio e l'hanno definito per quello che è, oltre che a raccontare (a modo loro) un piccolo tassello di storia che ha reso prestigioso il media fumettistico. Capito tutto? Bene, detto questo, cominciamo!
Mangog
Testi: Stan Lee
Disegni: Jack Kirby
Pubblicazione Americana: Thor #154-157 (Vol. 1, 1968)
Pubblicazione Italiana: Thor #52-55 (Editoriale Corno)
Il Dinamico Duo della Marvel, quello composto da Stan Lee e Jack Kibry, è famoso sopratutto e principalmente per aver creato il 90% dei più famosi personaggi della Casa Delle Idee; sfortunatamente per loro, la gestione della serie di alcuni personaggio da loro creati, non è stata portata avanti in maniera altrettanto brillante (come gli X-Men), riducendo l'insieme di memorabili run a pochi titoli, come i primi cento numeri dei Fantastici Quattro, tanto per citarne una. Fortunatamente, quella su Thor non rientra nello sfortunato insieme...anzi, Mangog rappresenta indubbiamente il punto più alto di tutta la loro gestione; Asgard è minacciata dal mostruoso e grottesco Mangog, il quale cerca vendetta contro Odino per aver sterminato la sua razza eoni ed eoni fa. La cosa che rende particolare questa storia, oltre all'indiscussa e inalterata abilità grafica del Re, è la narrazione del Sorridente, il quale riesce a donare a Mongog un tono quasi dark e disfattista, facendo capire al lettore che (forse, questa volta) il suo biondo beniamino finirà sconfitto, se non peggio; il tutto è ulteriormente sostenuto dalla potenza del villain, che è così forte, non solo da mettersi al pari del Dio del Tuono, ma anche di metterlo in seria difficoltà. E, in tutto e per tutto, la classica storia con la minaccia troppo grande per l'eroe, resa speciale dal fatto, che anche per una divinità, esiste l'espressione "con le spalle al muro".
Testi: Walter Simonson
Disegni: Walter Simonson
Pubblicazione Americana: Thor #340-353 (Vol. 1, 1984-1985)
Pubblicazione Italiana: Marvel Omnibus: Thor di Walter Simonson Vol. 1
Nei fumetti, è sempre difficile dire con certezza qual'è la storia migliore di un personaggio in senso assoluto. Nonostante ciò, quello che è sicuro, è che Surtur Saga ha spalancato le porte al mito di Walter Simonson e messo le prime piastrelle alla strada per la sua consacrazione futura: quella di miglior scrittore di Thor. Questa storia in tredici parti narra del ritorno del diabolico Surtur, il quale più potente che mai, sferra un doppio attacco a divinità e mortali: mentre il demone di fuoco assedia Asgard, il suo esercito attacca la Terra. Conosciuta anche come Ragnarok & Roll, la storia non è la prima dello scrittore nella sua gestione di Thor, ma è quella che farà esplodere il suo talento e la sua chimica sul personaggio, facendo ufficialmente decollare la sua run verso storie di sempre maggior bellezza; anticipata da alcuni criptici segnali ed intermezzi nei numeri precedenti, la Saga di Surtur poterà sia nella terra degli Aesir che a Midgard nient'altro che la guerra più totale, nella maniera più epica, sfarzosa, gloriosa e drammatica possibile: così come vuole la tradizione vichinga. Questa volta, la vittoria dei buoni sarà così messa a rischio, che addirittura Loki (il sedicente Dio degli Inganni) si unirà al fratellastro e al patrigno Odino in un'ultima, disperata schermaglia contro un nemico che porta nient'altro che distruzione e caos. Ovviamente, Simonson realizzerà tante altre storie da ricordare nel suo lungo ciclo su Thor, ma questa è la prima delle tante memorabili storie partorite dalle sua penna e destinate ad un posto d'onore nel firmamento dei comics.
Ragnarok
Testi: Michael Avon Oeming
Disegni: Andrea DiVito
Pubblicazione Americana: Thor #80-85 (Vol. 2, 2004)
Pubblicazione Italiana: Thor #73-77 (Panini Comics)
Perché una testata fumettistica viene chiusa? Prima di questa storia, il motivo era principalmente legato alle scarse vendite della serie, che magari continuavano imperterrite anche dopo un cambio nel team artistico. Per la prima volta nella storia dei comics, un team creativo decide di chiudere la serie di cui si occupa perché decide di raccontare, di sua spontanea volontà, il capitolo finale del protagonista; e fate attenzione alle mie parole: non decidono di mettere la parola "fine" alla sua vita di carta perché glielo impone il mercato, ma perché loro stessi (narrativamente parlando) hanno deciso di raccontarcene l'epilogo. E qual migliore e più adatto epilogo c'era per Thor e il suo cast di comprimari, se non quello del Ragnarok: l'apocalisse della mitologia norrena, di cui il riccioli d'oro fa parte? Dopo aver trovato il cadavere di Balder, proprio come narra il mito originale, il Ragnarok ha inizio, permettendo a Oeming e DiVito di mostrarci, atto per atto, il crepuscolo degli dei (riservandoci anche qualche inaspettata sorpresa). Ragnarok, conosciuta anche come Vendicatori Divisi: Thor (perché fece da tie-in per Vendicatori Divisi) è un epica ed elegante chiusura di sipario, raccontata con un linguaggio tipicamente Tolkienesco ed un atmosfera fantasy di onore e gloria, che prende a piene mani riferimenti/citazioni non solo delle precedenti e storiche gestioni passate, ma anche dal mito che ha ispirato il Dio del Tuono Marvel.
Il Ritorno del Dio del Tuono
Testi: J. Michael Straczynski
Disegni: Olivier Coipel
Pubblicazione Americana: Thor #1-6 (Vol. 3, 2007-2008)
Pubblicazione Italiana: Thor di J. Michael Straczynski, Vol 1
A distruggere qualcosa, son capaci tutti...ma a riportarlo indietro e re-inserirlo nel contesto attuale? Non sembra, ma in realtà è un impresa più difficile di quanto non lo sia in apparenza. Dopo ben tre anni di assenza dall'Universo Marvel, e dopo quella che sembrava la canzone del cigno definitiva di Thor, la coppia d'eccezione Straczynski/Coipel riporta il Dio del Tuono a far ruggire i cieli. A seguito della conclusione di Ragnarok, il riccioli d'oro vaga in preda ai ricordi della sua vita prima del crepuscolo degli dei in un dormiveglia senza fine, lasciandosi trasportare da casuali correnti per tutto il limbo; all'improvviso, il non-sonno del Tonante viene interrotto da un forte richiamo magico, che sembra proprio provenire da...Donald Blake? Se dovessimo riassumere Il Ritorno del Dio del Tuono con una frase sola, sicuramente questa sarebbe: "Come riportare un personaggio dalla morte: Istruzioni per l'uso". Se c'è una cosa che fa imbestialire i fan, non è tanto il ritorno di un personaggio in "panchina mortifera" da tempo, quanto il modo con cui viene fatto tornare a respirare, spesso dozzinale e superficiale; questi sei numeri che danno il via alla tanto discussa gestione di J. Michael Straczynski fanno davvero scuola e mostrano come si imbastisce un degno ritorno, non solo del personaggio, ma anche del precedente modo in cui è stato "congedato". Un ritorno alla vita genuino, scorrevole ed emozionante, che ha anche gettato le basi per tutti gli elementi che si vedranno nei film, come la scelta dell'Oklahoma come principale location.
Testi: Jason Aaron
Disegni: Esad Ribic & Jackson Guice
Pubblicazione Americana: Thor: God Of Thunder #1-11 (Vol. 1, 2013)
Pubblicazione Italiana: Thor #171-180 (Panini Comics)
Due storie a pari merito? In verità no, è solo che l'attuale sceneggiatore delle storie del Tonante (Jason Aaron) ha realizzato il suo arco narrativo di apertura con una lunga storia di undici numeri, che per renderla più godibile, l'ha divisa in due capitoli, ma ciò non cambia il fatto che queste fanno parte della stessa storia. In questo ideale starting point per i nuovi lettori, Thor si trova a fronteggiare un'inedita minaccia rappresentata dal terrificante e letale Gorr, conosciuto con il soprannome de "Il Macellatore di Dei"; di fatti, Gorr è in grado non solo di tenere testa ad una divinità, ma anche di ucciderla, nel modo più sofferente e violento possibile. La missione del Dio del Tuono sarà quella di porre fine alla crociata dell'odio di questo nuovo, pericoloso avversario, che con le sue azioni sta mettendo a rischio l'intero creato. Pur rispettando le gestioni dei precedenti autori venuti prima di lui, Aaron prende il riccioli d'oro e lo scaraventa in una storia al di là dell'immaginazione dei lettori, imbastendo una trama a dir poco fantasiosa e unica nel suo genere, riuscendo magistralmente ad amalgamare murder mystery, viaggi spaziali tre le galassie, viaggi temporali, fantasy e fantascienza. Il tutto è ulteriormente impreziosito non solo dalle epiche matite di Esad Ribic, ma anche dalla triplicazione dei protagonisti; chi fa da sé, fa per tre, giusto? Jason Aaron decide di rendere letterale questo proverbio affiancando Thor con...altri due Thor, provenienti da due linee temporali diverse; uno sarà un Thor anziano e sovrano di una Asgard in rovina, e l'altro un giovane Thor arrogante ancora indegno di Mjolnir e armato dell'ascia Jarnbjorn. Questo strano, originale e costretto team-up permetterà a tre carismatiche caratterizzazioni del Dio del Tuono di coesistere e regalare momenti indimenticabili mentre il trio cercherò di collaborare per fermare Il Macellatore.
E queste, cari lettori di L&H, sono le letture che vi consigliamo se Thor vi ha colpito al cinema. Quali di queste vi interessano di più? Ce ne è qualcuna che avete già letto tra quelle citate? Siete d'accordo con la nostra lista? Non abbiate paura di commentare e fatecelo sapere!
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