venerdì 7 luglio 2017

CRASH BANDICOOT: IL RITORNO, antieroe ed eroe di tutti i giorni


È da un po’ che non scrivo qui sul blog. Ho avuto molto da fare, ho pensato anche di chiuderlo ma alla fine non l’ho fatto. Forse anche un po’ per pigrizia. Ultimamente ho giocato poco, ho visto ancora meno. Ed aggiungere una recensione su una qualsiasi serie Netflix con tutti i siti più belli ed interessanti del mio mi sembrava una perdita di tempo. Horizon Zero Dawn è stata na mezza delusione ed ho evitato di tediarvi e tediarmi con le mie lamentele.
Ma poi il 30 giugno è successo qualcosa di inaspettato. Cioè mica tanto, già lo si sapeva. È uscita la remastered di Crash Bandicoot 1-2-3. Giocandoci appena appena mi sono fermato a riflettere su una mattonella del ponte sospeso del livello “Road to Nowhere”. Crash che minchia stiamo facendo? Perché stiamo tornando da Cortex? Ci siamo scappati da quel cazzo di laboratorio perché ci dovremmo tornare?
Domande senza risposta perché il marsupiale non ha alcun motivo di tornare indietro se non quello di salvare la sgrillettata su cui faranno esperimenti ma di cui Crash non è manco innamorato. Ed ecco quindi l’illuminazione. Crash Bandicoot è un antieroe. E intanto che tutti questi pensieri attraversavano la mia testa il mio avatar era cascato dalla fottuta mattonella instabile di quel cazzo di ponte sospeso. Ma quindi che senso ha questa avventura? Che senso ha arrivare e sconfiggere Cortex.
Altra illuminazione.
Crash non è manco un antieroe. È un tipo qualsiasi. Matto, ma un tipo qualsiasi. Sì perché i nemici di Crash non sono mostri incredibili creati per dominare la Terra. Sono tartarughe, piante, serpenti e porcelli. E sarebbero anche i nostri nemici naturali se vivessimo nella giungla. Ma più che nemici sono gli ostacoli che incontriamo durante la nostra vita e che, piano piano, diventano sempre più grossi, complessi ed hanno bisogno di una strategia per scavalcarli. Però è anche vero che i nomi dei livelli del gioco sono abbastanza debilitanti: the lost city, temple ruins, road to nowhere. Ed è proprio quest’ultimo che mette più paura. Perché forse Crash non sta andando proprio da nessuna parte, e se lui non sta andando da nessuna parte nemmeno noi lo stiamo facendo. Eppure con un po’ di incoscienza come Crash forse potremo superare anche questo maledetto ponte.
Incredibile che Crash possa mettere tutta questa tristezza. E invece.
Intanto è uscito Crash e quindi tutta questa tristezza forse può essere rimandata.