giovedì 29 maggio 2014

XMEN: GIORNI DI UN FUTURO PASSATO


Ieri sono andato a vedere il nuovo film degli Xmen e quindi non potevo non inondarvi di parole su questa nuova pellicola Marvel. Sono partito un po’ prevenuto dopo il fiasco totale di Wolverine l’immortale, cagata di dimensioni cosmiche, sceneggiatura scritta da un minorato mentale, battute da terza elementare tipo “non toccare i miei amici” ma va bè non sto recensendo quel film quindi mi fermo.

cover del fumetto originale
Innanzitutto torna il regista dei primi due capitoli della saga, Brian Singer, giudicati i migliori in assoluto quindi si sperava che non fosse una boiata pazzesca; ma prima di andare ho letto un po’ di recensioni per convincermi che non avrei buttato i soldi nel cesso e tirato lo sciacquone. Quello che ho letto mi ha un po’ sorpreso, a parte i soliti fumettari incazzati del fatto che il film non fosse fedelissimo al ciclo fumettistico(che io purtroppo non ho letto) gli altri erano incazzati per la mancanza di un nemico dato che Peter Dinklage che impersonava Trask, scienziato che progetta le famose Sentinelle, risulta quasi ininfluente, non per le sue capacità recitative bensì per il personaggio che mantiene un ruolo secondario. Punto, sì punto perché secondo me Trask è ininfluente perché non è il cattivo, è un personaggio secondario perché deve esserlo, mi ripeto NON ho letto il ciclo fumettistico quindi non so come possa essere il fumetto, ma nel film il nemico è ancora una volta Magneto. Sì perché frega un cazzo che quello costruisce le sentinelle, è Magneto che sbrocca e ci dà dentro. In realtà non è neanche Magneto il nemico vero: l’antagonista della storia sono gli stessi mutanti che non riescono a collaborare e si ritrovano ad agire da soli mostrando due lati di se stessi. Trask può essere l’obiettivo iniziale, ma poi diventa Mistica e poi Magneto. Per non parlare del professore in crisi d’identità, che si droga per poter camminare perdendo i suoi poteri e da questo elemento si vede che è un ciclo fumettistico scritto negli anni 80 quando l’argomento droghe era permeato anche sulle pagine dei fumetti Marvel e Dc.  

Peter Dinklage nei panni di Donald Trask

Come letto in altre recensioni mi sento di dire che le scene con Quicksilver(interpretato dal biondo di American Horror Story) sono veramente fighe, credo non ci sia un altro termine per definirle.
Gli effetti speciali rendono tantissimo, i combattimenti sono spettacolari soprattutto quelli nel futuro contro le sentinelle che tra l’altro uccidono in maniera spietata. Però si sa con un budget enorme si può far di tutto.
La continuità dei film precedenti è spaccata, il professore è ancora vivo per esempio. Non credo ci sia 
tanto da arrabbiarsi anche perché a dirla tutta con “Conflitto Finale” si erano un po’ infilati in un cul de sac.
Ciò che mi è dispiaciuto di più è che in questo film mancano scene d’introspezione importanti a parte forse una che però sicuramente non raggiunge i livelli del Batman di Nolan, anche se non si può avere tutto dalla vita. Anche se, grazie al cielo, non si combatte a rotta di collo per tutto il film senza un senso reale vedi Wolverine la cagata immortale.

Il film per il resto è godibilissimo e lo consiglio vivamente, mi aspettavo una trama complessa tra passato, presente e futuro, invece è molto lineare, forse troppo per i miei gusti e dato il titolo mi aspettavo un trip mentale dopo l’altro.




VOTO 7,5/10


lunedì 26 maggio 2014

ITINERARIO VIAGGIO GIAPPONE!


Primi sviluppi a proposito del viaggio nella terra di manga e anime; il viaggio comincia ad assumere finalmente un contorno più definito. Siamo riusciti infatti a pianificare un itinerario fattibile con il tempo disponibile dovendo comunque tagliare qualcosa, ovviamente per problemi di tempo. Ciò che limita molto è senz’altro il costo elevato dei trasporti che può essere contenuto solo tramite l’acquisto del Japan Rail Pass(ovvero l’interrail del Giappone) che comunque costicchia: una settimana di “carnet” sono 203 euro di biglietto. 

(Per chi non sapesse cosa sia né il Japan Rail Pass né l’Interrail clicchi sui link)

Bando alle ciance, vi riporto di seguito il planning di viaggio! Diteci se avreste fatto lo stesso, avreste aggiunto altro o avreste tolto qualcosa!

Viaggio Giappone 2014, 11-28 agosto
11 MILANO-TOKYO(giornata persa a causa del fuso)
12 TOKYO
13 TOKYO
14 TOKYO
15 TOKYO
16 TOKYO
17 TOKYO
18 TOKYO-HIROSHIMA(JRP)
19 HIROSHIMA-MIAJIMA-KYOTO(JRP)
20 KYOTO(JRP)
21 KYOTO-NARA-KYOTO(JRP)
22 KYOTO(JRP)
23 KYOTO-KOYA(JRP)
24 KOYA-OSAKA-TOKYO(JRP)
25 TOKYO
26 TOKYO(MUSEO GHIBLI)
27 TOKYO
28 TOKYO-MILANO(volo)

venerdì 23 maggio 2014

MIRACLEMAN e il miracolo della ristampa



Ha avuto una storia travagliata Miracleman, nato nel 1956 e firmato Mike Anglo, la testata è passata di mano in mano fino a scomparire 20 anni fa completamente dalle scene fumettistiche per questioni legali, di diritti di pubblicazione fondamentalmente(se siete interessati cliccate qui!). Nato come una risposta britannica al capitan Marvel americano è in quasi tutto uguale al suo cugino d’oltremare. Un mago gli consegna dei poteri attivabili tramite parola magica e bum: ecco il supereroe.

Come quasi tutti i fumetti di quell’epoca il tratto che si vuole dare e i temi trattati sono solitamente adeguati per un pubblico infantile o al massimo preadolescenziale individuabile tra gli 8 e i 12 anni. Il personaggio infatti nelle prime storie si rivela ingenuotto, semplice, valori famigliari ecc. ma alla fine in grado di salvare l’umanità; come queste caratteristiche possano coniugarsi e creare un eroe mi è sempre rimasto oscuro. Ma come tutti sappiamo arriva un momento nella storia del fumetto in cui compaiono dei simpatici amici tipo Miller e Moore che scombinano tutto e scandalizzano tutti. In questo caso parliamo del secondo che nell’82 entra a far parte della rivista fumettistica inglese “Warrior” e gli viene affidato il compito di riscrivere il personaggio. Il risultato è che Miracleman viene stravolto, il personaggio cambia radicalmente ed entra quindi a far parte di quel filone revisionista-decostruzionista del supereroe che poi porterà alla stesura di opere immense come Watchmen, V per Vendetta e la trilogia del cavaliere oscuro di Miller.

Voi mi chiederete allora: “se il fumetto è dell’82, adesso ne parli?”. La risposta è molto semplice: per i casini legali suddetti il fumetto non è più stato stampato ed in Italia erano usciti all’epoca solo tre volumi, scomparsi ed introvabili. Ora invece la Marvel e quindi Panini con la risoluzione degli inghippi sta rilanciando la serie con albi spillati in stile old school. Le storie racchiuse in questi volumi per ora sono quelle stampate inizialmente sulla rivista Warrior e le strisce che venivano stampate negli anni ’50-’60 da Anglo. Alan Moore dopo le controversie legali, in cui lui rappresentava insieme ad altri la parte lesa da Marvel, ha chiesto di non pubblicare il suo nome sulle ristampe.

L’albo mensile ha un costo contenuto ovvero 2,90€ e viene pubblicato da Panini solitamente con due cover differenti nella seconda metà del mese.


Per ora non ci sono notizie di nuove storie e saghe, vedremo quindi se l’uomo dei miracoli tornerà a far parlare di sé.

mercoledì 21 maggio 2014

NEWS TIME! Studio Ghibli, Japan Travel, the Wake e Miracleman

NEWS TIME!



Ultimamente lo Studio Ghibli con la collaborazione di Lucky Red, distributore italiano della casa d’animazione giapponese, sta sistemando e rilanciando nelle sale di tutta Italia i capolavori del maestro Miyazaki in occasione del suo ritiro e in preparazione per il suo nuovo film “si alza il vento” che uscirà nelle sale a settembre di quest’anno. Per la settimana del cinema era in sala Principessa Mononoke, restaurato e con i dialoghi finalmente corretti ed aulicizzati come in lingua originale e con le scene che nel montaggio italiano iniziale erano state eliminate. A giugno dal 25 al 27 sarà possibile vedere rimasterizzato un altro capolavoro “la città incantata” premio oscar nel 2001, non mancate quindi! Il biglietto costa 3 euro e vale veramente la pena vederli al cinema.

Passando oltre, avrete notato la nostra assenza ultimamente, non ci siamo scordati del blog ma siamo
veramente indaffarati tra studio, lavoro e planning del viaggio che ci attende quest’estate. Dato che
abbiamo deciso di non affidarci a nessuna agenzia siamo in tribolazione per le sistemazioni e i trasporti e, non appena ci sarà qualcosa di certo, non mancheremo di darvi un’anteprima dell’itinerario e in questo modo, perché no, ricevere consigli da chi già è stato in terra nipponica o se avete qualche richiesta da farci; siamo più o meno sempre disponibili!

Per quanto riguarda prettamente il blog io sto aspettando nuove uscite per recensirle ma ultimamente è uscito ben poco degno di nota. Vi posso anticipare che sicuramente recensirò “the Wake” il nuovo horror fantascientifico firmato Scott Snyder(Batman, American Vampire) e sto aspettando il terzo numero di Miracleman per avere un’idea più completa al fine di fornirvi una recensione più esaustiva possibile del nuovo/vecchio(nella recensione mi spiegherò meglio) fumetto edito da Marvel e quindi da Panini in Italia.

Con questo vi saluto e vi invito a non abbandonarci proprio ora!

STAY TUNED!

mercoledì 14 maggio 2014

VAE VICTIS-parte 1 HISTORICA


"La schiavitù è il salario dei vinti... Vae victis!"


Eccoci tornati alla consueta revisione di un volume della collana Historica, siamo giunti al numero 4.
Ho scritto parte 1, perchè il lavoro originale è molto lungo e le varie parti sono edite in più volumi, anche se non consecutivamente (circa ogni 5 numeri viene ripresentata la continuazione di Vae Victis).
L'opera è stata creata da due fumettisti francesi: Simon Rocca, in questo caso sceneggiatore, vero appassionato di storia, come si evince da altre sue opere come "Le Khan" e "Zoulouland"; Jean-Yves Mitton, coetaneo di Rocca, fu uno dei primi disegnatori francesi ad avvicinarsi all'universo Marvel e ai suoi generi, tanto da realizzare due episodi di Silver Surfer.

La storia si svolge attraverso il continuo intrecciarsi di quattro personaggi lungo il corso degli eventi e i loro destini sono guidati dal macroevento: l'inizio delle guerre galliche.
Questo albo racchiude i primi quattro libri della serie, inedita in Italia:
Sono passati  III secoli da quando Brenno, un capotribù gallo, invade l'italia e saccheggia Roma.
L'odio per queste popolazioni rimane intrinseco nei cuori delle maggiori famiglie patrizie dell'Urbe, e si stanno organizzando i primi tentativi di rivalsa. La Nostra storia comincia dal banchetto di Crasso,dove si sta complottando per invadere le zone transalpine.
1)Ambra-il banchetto di Crasso: tutto comincia dall'Urbe,dove Ambra, una schiava istruita  celta(importante la distinzione con Galli,infatti la stessa schiava afferma "alcune nostre tribù hanno conquistato la Galizia.. e da lì Galli") riesce a scampare a un tentato omicidio dopo aver ascoltato in prima persona i preparativi di sabotaggio per fomentare una guerra in Gallia: viene salvata da Milone,il secondo personaggio principale, un guaritore etrusco che la porta con sè  nella zona transalpina,dove si scatenano tutti gli intrighi dannatamente possibili per scatenare una guerra tra gli Elvezi e i Germani.Qua Ambra incontra gli altri due protagonisti, Cloduar,un mercenario allobrogio, e Garak,un brigante elvetico.
Il primo volume termina con la proclamazione dell'inizio della guerra.

2)Cloduar-il mio nome è legione: qui il protagonista è l'allobrogio, che viene assoldato da un principe arverno,Celtillo, alleato di Roma. Il nucleo principale è la battaglia di Bibracte,dove viene vista per la prima volta l'efficienza delle legioni di Cesare,che annienta le tribù elvetiche.

3)Garak-il ladro di torque: viene raccontata la fuga di alcuni schiavi con una parte dell'oro di Cesare,al loro fallimento, e alla dichiarazione di guerra fra Germani e romani.

4)Milone-il domatore di tempeste: il focus viene sul guaritore etrusco,che insieme ad Ambra, entra nei territori dei celti del nord( Francia settentrionale) e dovranno sopravvivere tra i miti e le superstizioni che circolano in questi luoghi selvaggi. Il capitolo si conclude con Roma che appoggia completamente Cesare nel suo piano di invasione.

Diciamo che mi ha abbastanza stupito quest'opera: a prima vista sembra un lavoro normalissimo sia a livello di storia che di disegno,e soprattutto quest'ultimo inizialmente mi aveva fatto storcere il naso, dicevo "troppo .semplicizzato,troppo puerile". Per fortuna mi sbagliavo.
A livello di trama vi è un particolare rispetto a quelli precedenti: sono presenti veri personaggi storici, e mentre in quelli precedenti dominava solo un fato ineluttabile, in quest'opera con la presenza di personaggi che decisero il destino di moltissimi uomini, ognuno interagendo con questi è in grado di modificare la propria sorte.  Il che è un fatto unico: finalmente l'uomo può forgiarsi il suo destino,soprattutto dovuto al fatto della magnificenza romana,anche se i nemici diventano schiavi hanno possibilità di riscattarsi.
L'intreccio storico scorre lungo le prime pagine del De Bell Gallico in maniera impressionante,infatti rispetta tutti gli snodi fondamentali,anche se si aggiunge un pò di fantasy per guidare i personaggi principali.

I macrotemi sono la guerra, la schiavitù e l'amore non corrisposto.
Divertenti alcune battute che sono veritiere: come Cesare che impreca perchè non riesce a trovare un comandante della cavalleria adeguato, il che storicamente è vero visto che la cavalleria romana è sempre stata il punto debole delle legioni,; inoltre allegorico il canto derisorio dei legionari " Fate largo al vecchio rapace zuccapelata... regina di tutti i re... e re di tutte le regine!" Spero abbiate capito il concetto,altrimenti andate a vedervi la storia di Cesare. Notevole l'affermazione di un gallo riguardo a questi legionari:" E' l'unica libertà a loro concessa",ma non riferito allo stato di schiavitù,ma alla rigida disciplina a cui erano sottoposti, totalmente inconcepibile per le tribù celtiche, abituati a essere più flessibili e maestosi,che frugali e rigidi.

Il disegno non è molto realistico come gli albi precedenti,ma riprende i principi classici sia del disegno fiammingo sia di quelli dei classici Marvel,come detto prima.
Annotazione importante è la presenza del  giallo e delle sue sfumature come colore principale di ogni immagine,anche nella notte;difficile interpretare la scelta degli autori: rappresenta la maestosità del mondo, oppure il colore del tramonto, inteso come spargimento di sangue continuo? Magari entrambe.
Magnifiche le numerose battaglie raffigurate, soprattutto quella di Bibracte dove si osservano tutte le tattiche e i movimenti delle legioni guidate magistralmente da Cesare.

Sono presenti ovviamente scene erotiche e alcune moralmente discutibili, ma tutte nella normalità nella barbarie e anche nella civiltà che esistevano in quel periodo.

Per gli appassionati dell'impero romano naturalmente non posso che consigliarlo, è veramente una storia imperdibile.


VOTO: 9/10



VOTO: 9/10

martedì 13 maggio 2014

Il GIAPPONE raccontato da LAW&HEROES


Volevo informare tutti i nostri lettori che quest’estate io e il mio compare ci faremo un viaggio nella terra dei samurai e dei manga: Giappone! Dall’11 al 28 agosto il nostro blog si riempirà di foto, video e commenti, tutto il viaggio sul nostro e vostro blog.


In attesa di nuovi argomenti di cui parlare all’interno del nostro spazio vi saluto! STAY TUNED!

domenica 4 maggio 2014

PREACHER



"Devi essere dei buoni figlio mio, perchè di cattivi ce ne sono già troppi".




Bentornati dopo le vacanze pasquali!!
Visto che ci siamo riposati anche fin troppo, riprendiamo subito con un'opera tosta e impegnativa.

Preacher è una serie di fumetti pubblicata dal 1995 al 2000, dalla DC Comics sotto l'etichetta Vertigo,ossia dedicata ad un pubblico adulto e maturo.
L'autore-sceneggiatore è Garth Ennis,autore anche del già recensito The Boys, che con quest'opera raggiunge l'apice della sua carriera, opera riconosciuta da tutti come capolavoro eccelso.
Il disegnatore è Steve Dillon ,che ha lavorato anche per opere come Hellblazer e The Punisher.

La storia parte in una piccola cittadina del Texas, dove Jesse Custer esegue le sue funzioni di predicatore ormai con la fede ridotta ai minimi termini: non crede in nulla, tranne che nell'alcool, e finisce per attaccare briga con tutti i suoi fedeli.
Tuttavia durante una predica in chiesa, accade che uno spirito celeste entra nel corpo di Jesse, uccidendo tutte le persone intorno. Risvegliatosi sente l'essere Genesis dentro di sè, una creazione ibrida tra paradiso e inferno, e scopre che Dio ha lasciato il paradiso e si è nascosto sulla Terra: comincerà un viaggio alla ricerca di Dio e alla scoperta della fede e della speranza, insieme a Tulip, ex-ragazza di Jesse, e Cass, un misterioso punk con gli occhiali da sole; attraverso numerose avventure che svelano mano a mano i segreti più incredibili, Jesse affronterà le sue paure, i suoi eroi, e rimedierà ad errori del passato per diventare una persona migliore, anche se ciò significa andare contro la religione stessa.

personaggi principali:
-Jesse Custer: protagonista dell'intera storia. Fortificato da un'infanzia travagliata e allenato a "menar le mani", è caratterizzato da un forte senso del dovere e dell'onore, e non andrà mai contro i suoi principi che lo rendono uomo.

-Tulip O'Hare: ex-ragazza di Jesse; si rincontrano per caso subito dopo la tragedia di Anneville e le loro vite torneranno ad essere legate. Tulip è una ragazza-macho,ossia abituata da piccola già a cacciare e ad essere abile con le pistole.

-Proinsias Cassidy: è il terzo membro del gruppetto, e sarà un amico fidato nel momento del bisogno...anche se numerosi e lugubri segreti si celano nel suo passato.
Jesse, Tulip e Cass
-Herr Starr: membro di un organizzazione ultrasegreta, il Graal, cercherà sempre di catturare Jesse, convinto che sia il nuovo Messia, per usarlo per i suoi scopi... si tratta di un personaggio veramente bastardo e intransigente in ogni situazione... queste caratteristiche comunque lo renderanno un personaggio divertente e apprezzato dal pubblico lettore.
Starr
- Il santo degli assassini:il personaggio più figo della storia, devastante, imperturbabile,freddo,un vero duro. Fa  ciò che gli viene ordinato dall'alto con qualsiasi mezzo e con le sue due temibili colt 45.

- Dio:esatto.Appare anche nostro signore supremo in questa opera, sotto forma di essere divino e quindi abbagliante, ripetendo sempre la sua notoria frase " sono un dio d'amore". Egli non spiega mai cosa intende fare : "Non sta a te comprendere le mie scelte,tu devi solo accettarle", così il Signore spiega, il mistero della sua volontà, esplicando l'essere che è: supremo e non intelliggibile.

Senza contare gli innumerevoli personaggi secondari che infoltiranno ogni vicenda.

L'opera si basa su tre tematiche principali:
- la fede, vista come ultima speranza per gli uomini distrutti da tutto.
- il dovere, che ogni persona è tenuta a seguire per rendere il mondo migliore.
- la giustizia, la difesa dei deboli e dare a 'Cesare quel che è di Cesare'.
E attraverso queste linee guida  che Jesse sceglie di vivere, ma alla fine non comprende ancora se è riuscito ad essere dei buoni, "non ne ho la minima idea" affermerà, e il suo mentore gli risponderà "bella risposta"; tematicamente questa frase è la più significativa : non puoi capire tu stesso di essere buono o meno, devi continuare ad andare avanti a fare la cosa secondo te "giusta", poi i fatti parleranno e non importa se non capirai mai o se gli altri ti riterranno un buono, l'importante è di rimanere con la coscienza pulita facendo in ogni situazione la miglior cosa possibile.
" Quando sei distrutto, non puoi più farcela da solo, ti rivolgi a Cristo o ti ammazzi", questa invece è la citazione più importante riguardo l'argomento fede: se vieni annientato da tutti quello che ti stanno attorno, l'ultimo appello è la fede,la speranza in un mondo prossimo migliore, ad un aiuto superiore e divino,altrimenti senza questo l'unica cosa da fare è suicidarsi; la preghiera quindi è vista come momento di estraniazione dal mondo attorno e di identificazione con l'entità divina.
Sono presenti altre miriadi di tematiche come il ripudio della guerra(Vietnam), l'amicizia, l'importanza della famiglia( "Il sangue è tutto", "Non sopporto chi rinnega i suoi"):tutto collegato dalla maestria di Ennis che ha creato un vero mondo caratteristico, pieno di personaggi a tutto tondo, in grado ,se vogliono, di cambiare i loro ideali e i loro sentimenti.
I dialoghi studiati accuratamente, pieni di termini sia gergali sia esclamativi, rendono i personaggi simili a quelli reali, dove regna l'informalità tra le persone e si riesce a capire i veri stati d'animo non solo grazie alle espressioni dei volti, ma proprio grazie all'uso di vocaboli e di numerosi termini scurrili enfatizzanti.
A tutto ciò si unisce la capacità del disegnatore Dillon nel disegnare non solo volti simile al reale,ma a rappresentare volti particolari e speciali come le facce aggrottate o espressioni di vera disperazione o furia. Tuttavia unica nota negativa nel disegno di Dillon rappresenta tutte le donne con la stessa fisionomia del volto: sinceramente non so se è per scelta stilistica/metaforica ovvero "le donne sono uguali",non c'è bella e brutta,ma dipende solo dai gusti; oppure che l'autore non è in grado di rappresentarne in diverso modo. Io scelgo il primo, visto che è comunque negli altri casi il disegno è di alto livello, reso più macabro o più solare grazie all'uso di colori inusuali, e all'utilizzo magistrale dell'ombreggiatura.
I disegni poi rappresentano anche delle scene sdrammatizzanti, per fermare il continuo scorrere degli eventi altrimenti eccessivo: come pagine intere di uno stesso volto allo specchio per mostrare l'intensità del momento,o pagine dedicate ad una sola immagine per sottolineare la maestosità ad un personaggio.
Insomma, mi fermo qui,altrimenti mi commuovo e non finirei più.

Preacher è un capolavoro della fine del XX secolo,che anche se poco notorio ai molti,  rimane un opera che vale veramente la pena di leggere, soprattutto per l'estensione e la profondità immensa dei contenuti.

Voto: 9/10 (il disegno delle donne mi è rimasto di traverso)


venerdì 2 maggio 2014

HAPPY BIRTHDAY MR. WAYNE!!! 75 anni con mantello e cappuccio


Quest’anno l’amato uomo pipistrello compie 75 anni, era il 1939 quando apparve per la prima sulla famosa testata di detective comics che raccoglieva al suo interno numerose serie di genere giallo e poliziesco. Esatto: Batman nasce come poliziesco, non per niente è definito il miglior detective del mondo. L’uomo supereroe conquisterà una testata tutta sua già l’anno successivo alla sua prima pubblicazione anche se manterrà la sua presenza in Detective Comics fino ai giorni nostri. Difatti oggi il crociato incappucciato si destreggia ancora in diversi filoni narrativi in cui la trama, sebbene mantenendo un filo conduttore comune, diverge.
Per l’anniversario RW ci riproporrà il numero 400 di Batman, in realtà ce lo proporrà per la prima volta dato che in Italia questo numero speciale non è mai arrivato. A questo numero hanno contribuito diversi autori e disegnatori d’eccezione tra cui il maestro del terrore: Stephen King. Non so voi ma aspetto trepidante l’uscita di questo numero.
In questo articolo volevo mettere in evidenza le caratteristiche del personaggio e la sua complessa psicologia, ma sarebbe stato noioso e a tratti troppo da ossessionati(in effetti è così) quindi ho ricalibrato in maniera che ad ogni periodo storico vi corrisponda il Batman descritto nel fumetto. Detto così sembra difficile ma non lo è. COMINCIAMO ORDUNQUE!

BATMAN CLASSIC anni ’30 e ’40: la GOLDEN AGE
In un periodo a cui agli States servivano punti di riferimento, personaggi a cui ispirarsi, a cui tendere nascono i SUPEREROI. Fondamentalmente i due principali: Superman e Batman. Il secondo più che la forza bruta e poteri sovrumani mostrava un’intelligenza fuori dal comune che giustificava la sua presenza su Detective Comics allora raccolta di fumetti di stampo noir e poliziesco. L’importante è che questi eroi fossero americani, i riflettori puntavano sulla loro capacità di dedicarsi anima e corpo a combattere crimini e ingiustizie. L’americanità era un punto fondamentale e con lo scoppiare della guerra mondiale il mondo aveva bisogno ancora di più dei propri eroi, nasce così la World Finest, team formato da Superman e il dinamico duo ovvero Batman e Robin. Il periodo è quindi caratterizzato dal carattere propagandistico e patriottico che è necessario in periodi come quelli della guerra mondiale.
Più precisamente sulle pagine di Batman si cominciava a creare quell’universo che tutti conosciamo; all’inizio i supercriminali non esistono, l’uomo pipistrello affronta delinquenti di qualsiasi rango. Grazie al suo successo Batman conquista una testata tutta sua e qui la reale creazione dei villains che tutti conosciamo oltre che all’apparizione del primo Robin Dick Grayson. Batman in questo periodo mantiene comunque una cupezza e l’oscurità anche nei colori fa da padrona. La creazione dei peggiori nemici del crociato incappucciato avvengono proprio in questo periodo; come una grande famiglia che comincia a crearsi ecco fare la loro prima apparizione il Joker, Spaventapasseri, l’Enigmista, Clayface, Due Facce, il Pinguino, il Cappellaio Matto e l’irresistibile Catwoman.

BATMAN anni ’50 e ’60: la SILVER AGE
In questo arco di tempo una violenza dilagante nelle strade americane e soprattutto tra i giovani costringe il governo a prendere delle decisioni, la creazione della Comics Code Authority limita gli autori di fumetti che si vedono costretti ad alleggerire i temi, eliminando quasi di fatto la violenza, i richiami al sesso e alle droghe. Il fumetto invece che assumere una dignità definitiva perde terreno. i principi elogiati sono il valore della famiglia, della quotidianità, dell’amicizia. Il problema è che per quanto siano importanti questi temi sono affrontati con superficialità data la forte censura. Sono gli anni peggiori per il cavaliere oscuro: trasfigurato in un pagliaccio, anche dalla scelta dei costumi multicolori(fino a giungere ad un Batman arcobaleno e addirittura zebrato) e in certi ambiti accusato di omosessualità/pedofilia dato il suo strano rapporto con Robin. Sono gli anni di Adam West e il famoso telefilm come coronazione del periodo più sgangherato di Batman.
L’unica creazione interessante in questi anni è il personaggio di Poison Ivy. Altro embrione frutto di quest’epoca è però anche la Batfamiglia, con le prime apparizioni di Batgirl e Batwoman anche se non nelle loro vesti odierne. La batfamiglia allora era composta infatti dalle due ragazze, il dinamico duo e il fedele segugio Ace. Tutto ciò era per sottolineare ciò che ho scritto sopra ovvero i valori famigliari e di quotidianità e non certo l’eroe oscuro o addirittura antieroe che Batman era e sarà nel futuro.

BATMAN anni ’70 fino ai metà anni ’80: la BRONZE AGE

Ras al Ghul
Le vendite in picchiata dei fumetti costrinsero ad una rivalutazione della censura, moderandola. L’arrivo di O’Neil concede una boccata d’aria fresca al crociato: costume rinnovato, oscurità restaurata. Temi riportati a toni più realistici e ammodernati i temi trattati. Più spesso come sulle pagine di Freccia Verde si può notare la presenza di temi quali l’inquinamento e l’uso di droghe. La riconferma di un eroe granitico e senza sfaccettature non consente al personaggio di evolversi e ammodernarsi come dovrebbe rimanendo quindi un po’ avvizzito e mai del tutto convincente. Inoltre la presenza di cattivoni super caratterizzati non giova all’uomo pipistrello lasciandolo sempre un po’ in secondo piano, come se il vero protagonista in realtà fosse proprio l’antagonista.
In questo periodo assistiamo alla creazione dell’ecoterrorista Ras al Ghul e alla crescita definitiva del primo Robin che deciderà di intraprendere la carriera da solista nei panni di Nightwing.

BATMAN metà anni ’80 fino a metà degli anni ’00: la DARK AGE

Il periodo più evolutivo del vigilante di Gotham. Dopo aver arricchito definitivamente il range di personaggi dell’universo di Gotham, gli autori si esprimono introducendo tematiche sempre più serie e oculate trasformando il medium del fumetto batmaniano in un’esperienza sempre più oscura e controversa anche per il fatto che i fan più vecchi ormai sono cresciuti. Anche per questa ragione le origini del cavaliere vengono finalmente riscritte archiviando quelle di Finger e attualizzando, anche se fino ad un certo punto, il supereroe. Lo scrittore più prolifico e che salva da un’incertezza latente il personaggio di Bob Kane è Frank Miller che appunto con Anno Uno gli dà nuova vita. Le altre due opere di Miller dal mio punto di vista sono controverse nell’universo Batman; infatti essendo fuori continuità hanno un valore secondo me relativo. Premettendo che Miller non mi ha mai convinto come autore mi risulta comunque arduo delimitare un personaggio come Batman come invece fa quest’autore, mi spiego meglio: Miller descrive, oltre alle tematiche sottese, un personaggio immutabile, che rasenta la follia, definendo la realtà come bianca o nera. Dato che secondo la mia opinione il mondo è pieno di sfumature e anche l’uomo stesso lo è, definire un personaggio letterario con troppe limitazioni risulta miope. Ma per discutere meglio di quest’argomento avrei bisogno di un articolo a parte quindi mi fermo.
Un altro grande autore negli stessi anni scrive una sola storia per l’eroe DC: Alan Moore. Il titolo è The Killing Joke; rivoluziona il destino del cavaliere oscuro. Sono le basi per il Batman moderno che saranno però archiviate anche per i problemi tra autore e Dc comics. Per tutti gli appassionati è un’opera imperdibile. La psicologia dei personaggi è molto caratterizzata e ricca di sfumature. Ora chi è il pazzo?
In questo periodo Batman affronta le sfide più ardue, i cicli “una morte in famiglia” e “knightfall” ne sono una prova. Nel primo la tragica morte di Jason Todd il secondo Robin sono una cicatrice indelebile che segnerà il futuro del supereroe. Nel secondo invece viene messa in scena finalmente l’umanità dell’uomo pipistrello con la sua caduta ad opera di Bane che spezzandogli la schiena lo costringerà ad un lungo pit stop; verrà sostituito dallo psicopatico Azrael, personaggio di cui si hanno tuttora poche informazioni. Al suo ritorno Bruce dovrà affrontare pure la mente malata di quest’ultimo oltre che della forza bruta del mercenario Bane.
Altri cicli imponenti del momento sono il Lungo Halloween e Vittoria Oscura disegnati e scritti da Sale e Loeb di cui non mi dilungherò a parlare. Questi cicli in particolare danno vita alla famiglia mafiosa di Gotham per eccellenza ovvero i Falcone. Opera di questo periodo è la creazione del gruppo delle super eroine/antieroine Birds of Prey.
Dell’89 e del ’92 sono anche i film di Tim Burton che segneranno a loro modo il vigilante di Gotham e lo consacreranno al grande pubblico. Sulla scia dei film Timm e Dini creeranno la celebre serie animata che ci regalerà uno dei più bei personaggi dell’universo DC: Harley Quinn.

BATMAN 2006-2010: MORRISON

In questi anni prende in mano le redini Morrison, scrittore a cui non sono molto legato anche se ritengo uno dei migliori in circolazione. Con lui si assiste ad un ridisegnamento dell’universo Dc. Quest’ultima si accorge infatti di aver fatto un bel po’ di casino nel suo universo e decide di fare un po’ d’ordine: tutte le storie scomode, imbarazzanti o fuori continuità vengono classificate come other worlds ovvero come realtà alternative tramite il medium narrativo/ciclo narrativo “crisi finale”, ciò appunto consente di stabilire una storia definita una volta per tutte e per tutti i componenti dell’universo della concorrente Marvel. Per quanto riguarda in particolar modo l’uomo pipistrello in questi anni si hanno tre cicli importanti: Hush, Batman R.I.P., Batman Incorporated.
Hush è un nuovo villain, vera identità dr. Thomas Elliott, ex amico di Bruce Wayne. L’obiettivo è distruggere la vita di quest’ultimo per vendetta dato che il caro e vecchio rampollo ha distrutto la sua. In che modo? Prendendone le sembianze attraverso una serie di interventi chirurgici.
Il secondo ciclo è quello della presunta morte di Batman, in cui Bruce Wayne compie un viaggio attraverso lo spazio tempo assumendo l’identità dei sui predecessori fino a giungere alla Gotham moderna. Nello stesso momento Gotham viene protetta da Dick Grayson che vestirà il mantello di Batman fino al ritorno di Bruce Wayne. Subito dopo si innesta il ciclo che porterà alla creazione della Batman Inc. ovvero il comeback di Bruce. Questo deciderà di svelare al grande pubblico di essere il finanziatore di Batman e deciderà di girare il mondo assoldando ovunque soggetti in grado di proteggere le proprie città e di avere la stessa funzione di Batman a Gotham City. Durante il viaggio in giro per il mondo sarà sempre il primo Robin a vestire i panni del pipistrello risultando convincente ma non sicuramente ai livelli del primo Batman.
Il ritorno definitivo di Bruce a Gotham City segnerà l’inizio dell’opera di Snyder e Capullo.

IL BATMAN di SNYDER e CAPULLO
 Snyder e Capullo hanno già segnato la storia del crociato incappucciato dando rappresentazione a storie di un’indubbia profondità psicologica e caratterizzazione ai personaggi. La corte dei gufi, morte della famiglia e anno zero sono cicli fumettistici che tutti dovrebbero leggere. Snyder dà vita ad un Batman contemporaneo con tutti i problemi e le tematiche che ne derivano. I criminali come veri e propri terroristi, una visione post 11 settembre americana che però oltre alla forza mette in evidenza soprattutto le fragilità umane. La caratterizzazione di Batman/Bruce appare ogni numero più convincente, più umana. L’eroe infallibile dei primi anni se ne è andato lasciando il posto all’uomo. Secondo la mia opinione il mondo di Batman è stato costruito sui personaggi comprimari andando a minare la natura dello stesso protagonista. L’uomo pipistrello fino a poco tempo fa era una figura granitica senza neanche sfaccettature. Dopo 75 anni, finalmente, comincia ad essere un personaggio a tutto tondo con tutte le proprie contraddizioni e con una buona dose di seghe mentali. Citando Snyder l’uomo pipistrello dovrebbe essere: “l’eroe che potremmo essere tutti”.
Oltre alla testata Batman vi sono tutte quelle legate al cavaliere oscuro, oltre alla prima detective comics vi sono tutte quelle che fanno riferimento ai personaggi comprimari sia della Batman Inc. che non come Catwoman, Batwing, Birds of Prey, ecc.

BATMAN ARKHAM SAGA
Si sa i videogiochi sui supereroi hanno sempre qualche pecca, anzi direi delle lacune devastanti a parte qualche piccola chicca come poteva essere Ultimate Spiderman e la sua grafica stile fumettistico ben riuscita, per tutti gli altri si può parlare sempre di un mezzo fallimento. Warner Bros partiva con questi presupposti quando diede in mano a Rocksteady il nuovo progetto per una saga video ludica sul crociato incappucciato. Il risultato? Un capolavoro, acclamato da appassionati e non, la sceneggiatura in mano al leggendario Paul Dini diventa un’opera imponente. I primi due capitoli della saga scritti appunto dall’ideatore della serie animata più bella di tutti i tempi sono Game of the Year subito, Origins invece risulta un po’ una copia del secondo capitolo(potete vedere la nostra recensione qui) anche se non è in mano a Rocksteady e purtroppo la differenza si nota. Ma sui primi due capitoli non si discute, incredibili e affascinanti e ogni capitolo è curato nei minimi dettagli con biografie dei personaggi corredate che aiutano anche coloro che ignorano la saga ad orientarsi nell’universo DC. Asylum e City sono due opere che non possono mancare nella propria collezione sia che tu sia un appassionato di Batman sia che non lo sia.


In conclusione il mondo del cavaliere oscuro è quindi definito e strutturato in maniera tale che ora ciò che un attento lettore desidera è l’approfondimento del fattore umano, delle dinamiche anti eroistiche e dei rapporti con gli altri oltre che alle meccaniche da detective e d’azione che hanno caratterizzato e consacrato il pipistrello nell’olimpo degli eroi più amati di tutti i tempi. Come dicevano i gothamiti per Harvey Dent prima che diventasse Due Facce: “Io credo in Scott Snyder”.

BUON COMPLEANNO A TUTTI I FAN DEL CAVALIERE OSCURO!!
Alla prossima!