lunedì 29 febbraio 2016

SPECIALE DIFFERITA OSCAR 2016


È arrivata la notte magica. È arrivata e ha dato a tutti ciò che doveva dare: il peggio dei social network. Tutti i maggiori emittenti televisivi e giornali hanno fatto la diretta di un evento che ormai è diventato anche un po’ nostro. A noi italiani ci piace un po’ appropriarci di queste cose spettacolari che arrivano da oltreoceano perché ci piacciono. Sarà anche che da noi al David di Donatello ci mettiamo Ruffini a condurre ma questa è un’altra storia. Dicevo, dato che tutti hanno fatto la diretta io vi faccio la differita, ma andrò oltre: vi faccio la differita di quello che ha preceduto la serata e di quello che è successo oggi. L’ora è quella ovviamente italiana

Ore 20.00 su Facebook si scatena il pandemonio. Toto oscar da brividi. Fondamentalmente tutti se ne sono sbattuti di qualsiasi categoria tranne di quella per il miglior ruolo maschile. I candidati sono DiCaprio, Cranston, Redmayne, Hardy e Fassbender. Gli ultimi due quasi se li dimenticano pure quelli dell’Academy. Interpretazioni tutte mirabolanti quest’anno, ma il popolo si è diviso in due Cranston contro DiCaprio. E qui, qui sono volate le puttanate. Cranston idolo indiscusso dei cinefili d’Italia, dopo Breaking Bad è un beniamino nazionale. “deve vincerlo lui! Attore a 360 gradi” “DiCaprio non parla nemmeno nel film” “Cranston proprio non si capiva neppure fosse quello di Breaking Bad”. Perché infatti quando guardavo Revenant DiCaprio me lo vedevo in tutti gli altri ruoli, un po’ Jack di Titanic sì dai.

Ore 20.30 teneramente qualche ragazzina si sbilancia su Redmayne e veniva zittita con il classico: “ma che? Il film col travone?”

Ore 22.50 comincia la diretta, dopo una mezzora a vedere ciccione che passavano sul red carpet cercando la toilette decido che è meglio ingannare il tempo con una puntata di Modern Family.

Ore 23.50 me ne vado a letto tanto succede na sega. Quanto cazzo sono lenti sti americani?

Ore 4.47 mi sveglio, un cazzo di uccello gigante probabilmente uno pterodattilo urla impazzito fuori dalla mia finestra. Non smette. Guardo il cellulare, hanno premiato chi? Nessuno tanto ci fotte solo di Leo. Poi Morricone, momento emozionante per tutti, lui che non ha mai voluto imparare l’inglese nonostante lavori solo per loro ormai. Orgoglioso di essere italiano. E poi Leo, finalmente porco porco. Lo pterodattilo vola via e mi riaddormento.

Ore 8.00 sveglia. Inarritu ancora vincitore, terza volta che un regista vince consecutivamente un oscar per la miglior regia. E poi il premio pseudo politico: Spotlight, film sul caso dei preti pedofili a Boston. Ma che di apprezzabile ha veramente poco.


Ore 11.00 si scatena un’altra corsa alla cazzata più grossa che si concreta in un post dove Revenant viene classificato come una commercialata. È il peggio che si può sentire data la fotografia, la trama lentissima e la mancanza quasi assoluta di dialoghi. Però qualche difetto lo devi trovare se non vince Cranston. Ma almeno cercatelo bene.

Adesso alla luce delle 8 di sera del giorno dopo, ripetete tutti insieme a me: “non devi per forza avere 4000 battute per vincere l’oscar, puoi anche fare un’interpretazione della madonna, stando male sul serio, mangiando fegato crudo, vivendo per davvero dentro una cazzo di foresta, girando sempre all’alba e sì, forse è la migliore interpretazione di Leo di sempre, orso compreso.



E GRAZIE ENNIO MORRICONE, l’umiltà magari esiste ancora in sto paese, da qualche parte.

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