lunedì 17 febbraio 2014

L'UOMO D'ACCIAIO E LA SCENEGGIATURA DI CARTA VELINA


 Ad ormai 7 mesi dall’uscita dell’attesissimo film su Superman dopo la decadenza raggiunta dall’uomo del domani nell’obbrobriosa serie tv Smallville, Law&Heroes gli dedica tra molte virgolette una recensione.
Il film nasce con l’idea di raccontare le origini e i primi passi dell’uomo del domani; partendo dalla catastrofe di Krypton fino ad arrivare ovviamente allo scontro con il primo supercattivo: in questo caso si è scelto il generale Zodd, kriptoniano sfuggito alla distruzione del pianeta. Ora, data l’infarinatura generale che vi ho dato, passo ad un’analisi non dissimile da quella fatta per i film di Batman.

Henry Cavill alias Superman
Superman: Henry Cavill nella parte del figaccione super macho se la cava anche, il problema risiede probabilmente nella sceneggiatura che non lascia spazio sicuramente ad un approfondimento del personaggio che risulta alla fine interessante per il pubblico femminile. Il personaggio viene leggermente riscritto, non è il ragazzo casa chiesa, è un po’ ribelle anche se gli anni più difficili ovvero quelli adolescenziali sono incarnati in un paio di flashback con papà Costner che butta lì un paio di consigli abbastanza blandi e risultano poco efficaci a far comprendere la difficoltà di integrazione nella società del personaggio.

il cast

Personaggi secondari: INSULSI. Un cast stellare gestito malissimo, Lawrence Fishburne, Amy Adams e compagnia bella fanno una povera figura. La pellicola predilige le scene spettacolari e piene di effetti speciali, mazzate su mazzate, tralasciando tutti i personaggi di contorno che risultano da collante tra una manata e un’altra. L’unico che mantiene una certa dignità è  Russell Crowe nel ruolo di Jor-el, padre kryptoniano di Superman; anche se fa poco testo data il suo ruolo praticamente da protagonista nella prima mezzora del film. Amy Adams nel ruolo di una Lois Lane stereotipata, la mettono lì come una giornalista coi contro cazzi ma la storia finisce lì, dice poche battute e di poco peso per tutta la durata del film.  

Amy Adams
Metropolis: ovvero la città distrutta, ho capito perché il sequel è stato rimandato di un anno, e spero che si svolgerà decenni dopo il primo episodio dato il grado di distruzione raggiunto in questo film. La città viene letteralmente rasa al suolo, palazzi, casette, supermercati, grattacieli, niente scampa ad una distruzione irreale.

Kriptonite: non viene neanche nominata, anche se si usa come escamotage quello dell’atmosfera di Krypton diversa e la presenza di un fantomatico minerale auto modellante. Il problema è che diventa contradditorio in certi momenti, armature e altri oggetti di quel materiale non è che fermino il supereroe, anzi in certi momenti sembrano del tutto inefficaci.

La sceneggiatura e il montaggio sono scadenti; in alcuni passaggi si salta di palo in frasca senza alcuna motivazione convincente, sembrano solo esigenze di montaggio, anzi credo proprio lo siano. La sceneggiatura è scritta malino: oltre ai personaggi poco sviluppati ci sono anche battute che ricordano lo scadentissimo Wolverine l’immortale: “comandante, lo trovo così sexy” cit.

Domande irrisolte: Quando Clark viene a conoscenza delle sue origini trovando il ricognitore usato dai Kryptoniani per individuare nuove possibili colonie, il padre naturale, infuso come sola coscienza nella chiave(ritrovata all’interno della navicella su cui Superman è stato inviato sulla terra) si manifesta, raccontando al figlio tutta la storia del pianeta natio specificando che il ricognitore arrivò sulla terra 30mila anni prima; poco dopo gli consegna il costume contenuto nell’astronave. Le domande sorgono spontanee: il costume nel ricognitore che era stato inviato lì 30mila anni prima??????? Ma soprattutto il mantello sul costume in dotazione?????? Domande a cui gradirei una risposta.

Snyder si dimostra un regista che sa solo gestire una serie di botte infinite, lasciando ben poco spazio ai personaggi e all’originalità. Come era successo in 300 e Watchmen.


Voto 6/10 si salva per gli effetti speciali

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