mercoledì 22 ottobre 2014

I 3 "ASSOLUTAMENTE" della settimana: FILM

Siamo finalmente arrivati all'ultimo appuntamento di questa sfortunata rubrica, ormai lanciati verso il Lucca Comics di quest'anno a cui ovviamente noi di L&H parteciperemo. Quindi per non allontanarci troppo dagli argomenti della fiera più importante d'Italia vi butto lì tre titoli da guardarvi o molto probabilmente da riguardarvi per scaldare i muscoli per le novità toscane di quest'anno. Direi quindi di cominciare e non indugiare oltre!

V per VENDETTA

Anno d'uscita: 2006
Regista: fratelli Wachowski


Nonostante Alan Moore(autore del fumetto originale) dica che la sceneggiatura di questo film è da cretini patentati, penso invece sia degno di essere visto. Come in ogni opera di Alan che si rispetti, la violenza, intendo proprio quella di calci, pugni e pistolettate, è usata con parsimonia ma ovviamente la trasposizione cinematografica deve essere sicuramente più action, per un film del genere poi che deve attirare fan sfegatati ma anche profani del genere fumettistico. Il messaggio contenuto nell'opera stampata viene sicuramente impoverito e semplificato ma non solo la buona recitazione di Weaving e della Portman ma in generale di tutto il cast riescono a non rovinare il lavoro fatto dal graphic novellist più grande di sempre. Credo infatti che l'unico pregio/difetto dell'opera sia appunto l'opera di semplificazione che gli sceneggiatori hanno attuato prima di girare la pellicola. Più azione e meno approfondimento politico/filosofico rendono sicuramente più alla portata di tutti, anche di un qualsiasi adolescente quello che invece la lettura del fumetto non permetteva. Quest'ultimo infatti tendeva ad essere un po' criptico, difficile e ad alcuni passaggi molto duro per un ragazzino qualsiasi. Tutti quelli che tendono a dire che questo film sia noioso, troppo pesante o a dire i soliti “minchia la politica, i campi di concentramento, la maschera da deficiente” accompagnati da altri suoni gutturali: non tentate di leggere la graphic novel.
   
300

Anno d'uscita: 2007
Regista: Zack Snyder


Devo cominciare con due premesse abbastanza importanti: non mi piace come scrive Frank Miller, non mi piace Zack Snyder. Frank Miller non mi piace per la presenza spropositata di violenza come riempimento pagine e per i caratteri dei personaggi troppo granitici e poco inclini alle sfaccettature. Non mi piace Zack Snyder per la stessa prima ragione per cui non mi piace Frank Miller, solo che invece che riempire le pagine lui gonfia il minutaggio del film. E allora perché vi consiglio “300”? Perchè è la trasposizione cinematografica di un capolavoro, volente o nolente, del fumetto internazionale, ma anche per il fatto che è la cosa migliore che sappiano fare Miller e Snyder. Due ore di epicità allo stato puro, dove i momenti dove il sangue non schizza sono riempiti dal suo odore dolciastro. Qui non si parla di semplificazione o impoverimento, il fumetto come il film è il racconto portato alla esasperazione della battaglia delle Termopili in cui 300 spartani rallentarono eroicamente l'avanzata persiana per permettere alle altre città stato greche di organizzare la difesa. La forza bruta, la tattica militare e il coraggio di pochi sono gli unici elementi dell'opera. Se vi piacciono quindi spade, mantelli e addominali il film è altamente consigliato.  

SPIDERMAN di Sam Raimi

Anno d'uscita: 2002
Regista: Sam Raimi


Molti mi rompono sonoramente i gabbasisi quando dico che la duologia di Raimi(il terzo per me non esiste) mi piace molto di più di quella attuale perché dicono che non è il vero Spiderman e di qui, su e giù e tric e trac. Ma andiamo con ordine: ecco perché questo Uomo Ragno mi piace più di quello nuovo. Secondo me invece tralasciando ogni polemica possibile ed immaginabile, questo è il vero uomo ragno. O almeno questo è il vero Peter Parker, il vero sfigato della porta accanto. Ma non è solo una questione di essere secchione a scuola, incapace con le ragazze ma anche nella vita in generale. I suoi poteri li vive come un vero peso. Oltretutto ci sono un sacco di tematiche che si ritrovano nel primo uomo ragno; faccio un esempio su tutti, la povertà, le ristrettezze finanziarie in cui si trova la famiglia sono un punto cardine della storia. Il wrestling, le foto per il Daily Bugle e l'appartamento minuscolo nel due sono simbolo di una vita difficile a livello umano e non superumano. Lasciando da parte tutte quelle polemiche sul fatto che spari le ragnatele direttamente dal corpo e non dalle cartucce di sua invenzione me ne fotte la sega. Per conquistare Mary Jane ci mette due film, in quello nuovo per Gwen Stefani sui 20 minuti scarsi e poi per due film limonano duro e piangono perché si lasciano e si riprendono. Webb ma vai a fare 500 giorni insieme 2, che ti era venuto anche benino!


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