martedì 5 maggio 2015

IO STO DALLA PARTE DI BIRDMAN ovvero la critica imprevedibile al CINEFUMETTONE


Avevo promesso un’invettiva. Una critica. Una di quelle serie. Ho scritto giusto una paginetta. E mi odierete per questo.
Cominciamo dal principio. Il cinefumettone nasce come un modo per avvicinare anche i profani del fumetto ai personaggi tanto amati dai lettori del materiale nerd per eccellenza. Questo è un dato di fatto, non è una presa di posizione mia, è così e stop. Quindi mettiamo subito in conto il fatto che quella cinematografica non è sicuramente una riproduzione fedele all’originale al mille per mille, scansiamo quindi il primo e più grosso scoglio per sviluppare questo discorso o meglio invettiva. A questo punto uno deve parlare necessariamente dell’impianto cinematografico e quindi quello che riguarda, tralasciando gli aspetti più tecnici, la caratterizzazione dei personaggi, la trama e quindi la sceneggiatura. In questi casi i rischi di fare questi film sono molteplici nonostante il budget immenso di Warner Bros e Disney(per chi non lo sapesse ha in mano i Marvel Studios). Infatti nella maggior parte di queste pellicole si predilige in modo assoluto la spettacolarità e gli effetti speciali che una trama con una capacità di attrarre davvero e convincere ad ogni livello. La cosa più sconcertante non è che ci caschino i novizi del genere, ma che ci caschino quelli che i fumetti li leggono davvero e che notoriamente cagano la minchia ad ogni virgola fuori posto. Esempio (è successo davvero) 2 ore in fumetteria a inveire contro un disegnatore che si era lasciato scappare un bicipite sproporzionato ad un personaggio in quarta fila in una vignetta di 4cmx3cm.
Questi sono i peggiori appunto, quando vedono i loro idoli sul grande schermo non capiscono più una cippa, partono in quarta vanno a vedere il film nella sala 3d/isens/esticazzi dove il biglietto costa 30 euro e alla fine escono con 20 diottrie in meno, un tumore alla cornea e la necessità impellente di un amplifon ma l’unica cosa che in quel momento il loro cervello riesce a processare è: “MINCHIA MA L’ARMATURA DI IRONMAN?”. Sì perché oltre a quello c’è poco da dire. Ma non perché ce l’ho su con gli Avengers o la Marvel, esempi pregevoli ne ha nel repertorio e chi mi segue da parecchio tempo si ricorderà della mia bocciatura del film di Snyder su Superman. In quel caso la sceneggiatura faceva acqua da tutte le parti, non stava né in cielo né in terra. Avendo lavorato per un breve periodo in una fumetteria ho un aneddoto anche su questo di film, arriva un cliente e il dialogo è stato più o meno questo:

“devi vederlo assolutamente, cioè io l’ho visto ed è lui”
“ma lui chi?”
“e Superman, cioè ci somiglia tantissimo”

E niente, questo era il punto forte del film. Dato che poi Dc comics stava cavalcando l’onda del Cavaliere Oscuro di Nolan, Snyder, che nella vita era meglio facesse altro, aveva deciso di ricreare la stessa atmosfera che con Superman c’entra una beatissima sega. Il film si destreggia sulla casualità più completa. Oltretutto Dawn of Justice si preannuncia l’ennesima porcata.
E quindi mi direte, per te fan tutti cagare, sei un nerd che non vuole che tutti leggano i fumetti e si appassionino ai nostri eroi, Capitan America è patrimonio dell’UNESCO o Ben Affleck è fighissimo nella tuta di Batman ecc. ecc. Vi fermo subito. Per me ci sono delle piccole parentesi, delle eccezioni, dei barlumi nell’immensa melma del cinefumettone. Ovvero la trilogia di Nolan, perché riesce a rendere realistica la possibilità della presenza di un vigilante tra le strade di New York e butta sul tavolo una marea di argomenti, nell’ultimo capitolo forse troppi. Riesce a modellare il crociato incappucciato nella maniera più umana di sempre, caratterizzando sempre i personaggi in maniera efficace. I primi due film di Raimi, Spiderman Classic si potrebbe definire, il secchione incapace, è quasi un romanzo di formazione per tutti gli adolescenti. Era questo l’intento iniziale di Stan Lee quando ha creato il ragno, a me piace pensarla così. Xmen giorni di un futuro passato è forse quello con più personaggi che mi è piaciuto di più, Singer riesce a rendere la storia più completa, sacrificando l’azione e lasciando più spazio alle tematiche più care alle storie dei mutanti Marvel e soprattutto quelle presenti nella run  da cui è tratto il film.

Quindi in conclusione sono d’accordo con il film vincitore del premio Oscar di quest’anno: Birdman. Una delle tematiche del film è proprio questa. Il cinema è stato sacrificato per far spazio al solo intrattenimento, alla violenza e al sangue conditi con un po’ di sarcasmo ed ironia facile. Tralasciando due aspetti chiave sia del cinema che dei fumetti: i valori e la completezza di un’opera. I primi indispensabili per il lato culturale che delle opere di largo consumo devono avere e il secondo punto per una questione estetica se così si può definire. È come se si costruisse una casa crepata. Questi sono i criteri secondo cui un’opera si può definire bella. Non per il numero degli effetti speciali al suo interno.
Ho cercato di condensare tutto il mio pensiero in poche righe, dovrei scrivere un libro se dovessi analizzare tutti gli aspetti della questione, tutti i film già usciti e quelli che ancora debbono uscire. Alla fine vi lascio una breve lista dei film, non tutti e sono praticamente tutti Marvel non per un accanimento ma perché DC ne ha fatto uno negli ultimi tre anni, con un commento dall’ironia facile come dicevo prima ;) ALLA PROSSIMA!   
    

THE AMAZING SPIDERMAN 2, è il seguito di 500 giorni insieme con un tizio in costume
I GUARDIANI DELLA GALASSIA, hai visto come broccola il vecchio Stan?
THE AVENGERS, meno male che eravate in 7-8 a proteggere la città, già così è rimasto su un pilastro e sono morte 6 milioni di persone.
L’UOMO D’ACCIAIO, complesso d’inferiorità di Warner Bros dopo the Avengers, commissiona la distruzione totale di Metropolis che in tempo record dovrà essere ricostruita per l’uscita del sequel, ordinando anche un ripopolamento dalle campagne circostanti.





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