mercoledì 25 febbraio 2015

Le STORIE PERDUTE di ALAN MOORE




Questo è l'antipasto del mega articolo monografico dedicato all'autore che ha rivoluzionato e che continua a rivoluzionare il mondo fumettistico: Alan Moore. Ne avevo parlato quasi un anno fa quando mi trovavo ancora agli esordi di questo blog. Ora che L&H ha compiuto il suo primo anno di età credo di poter approfondire notevolmente il discorso. Di tutti i progetti futuri come Jerusalem, il nuovo libro di Moore, e Electricomics parlerò più approfonditamente nel prossimo appuntamento, data ancora da definirsi, dati i miei vari impegni di natura sempre più varia di cui spero prima o poi di potervi portare a conoscenza.
Dicevamo, il buon vecchio Alan ormai è in giro da circa quarant'anni, anno più anno meno, e non ha scritto quel paio di fumetti che più o meno tutti conoscono grazie anche alle trasposizioni cinematografiche; l'autore britannico è stato autore di parecchie graphic novel o miniserie che ai più saranno sfuggiti. Per questo ho deciso di buttarvene lì un paio, due consigli veloci veloci!

La Ballata di Halo Jones




Questa miniserie venne pubblicata originariamente sulla rivista 2000 AD come molti lavori di Moore. La storia narra di un futuro possibile, ora come ora fantascientifico, in cui la povertà si è accentuata e al contrario dei rosei pronostici che ci propinano tutti i giorni le differenze culturali e sociali sono aumentate anziché diminuire.
Ciò che ovviamente convince di più in questo fumetto è che il punto di vista è quello di una ragazza in balia degli eventi, e sicuramente non dei più sereni; l'uccisione di una cara amica, la fuga da quello che per lei era una casa sono solo due delle montagne russe emotive che Halo dovrà affrontare. Adolescente all'inizio della minisaga crescerà e maturerà. La ballata è proprio questo: un romanzo grafico formativo. Tutto questo può apparire profondamente noioso, in realtà ci si affeziona al personaggio che da ragazzina si trasformerà prima in donna e poi in soldato. Ovviamente contro la sua volontà, l'unico modo per sopravvivere sarà appunto quello di affrontare una guerra cosmica sanguinaria a livelli inimmaginabili. Non si tratta della storia di un'eroina ma di una persona qualunque, ma soprattutto di una donna qualunque che per sopravvivere ad un universo che a stento la tiene in vita dovrà forgiare il proprio destino mantenendo un'integrità morale che poche persone si potrebbero permettere. Tutto questo affrontando i drammi della vita quotidiana come quelli della vita in guerra, dal rapporto con i commilitoni, tutte rigorosamente femmine, perché sono di più e sono più disperate, al dramma dell'uccisione di un bambino soldato per difendersi. Entrata nell'opinione comune come uno dei manifesti femministi raccontati dalla nona arte. Consigliato vivamente a tutti coloro, non solo ragazze, che cercano fermezza di spirito e determinazione.

Lost Girls



Lost Girls è un fumetto molto particolare, vi darò quindi la definizione di Moore stesso. È pornografia letteraria. Esattamente, avete capito bene. Insieme alla sua compagna Melinda alle illustrazioni, Moore ci porta a conoscere tre donzelle, di diversa età ed estrazione sociale, che si incontrano in un Hotel austriaco nei mesi precedenti la prima guerra mondiale. Come si scoprirà le protagoniste non sono altro che Wendy, di Peter Pan, Alice, quella del paese delle meraviglie, e Dorothy, del mago di Oz. Le storie di queste tre eroine di romanzi infantili sono stravolte e le loro esperienze ricondotte alle loro prime esperienze sessuali. Tutto ciò sembrerebbe assurdo e scandaloso ma se state leggendo Moore per voi non dovrebbe essere un problema… in fondo cosa vi aspettavate?

Questa miniserie si rivela un inno saffico dove le uniche donne sono quelle che infine riescono a trovare e a tendere le loro pulsioni in modo corretto, alcune vanno aiutata certo ma non hanno in realtà bisogno dell’uomo. Quest’ultimo invece si impantana nell’odio, repelle la pulsione sessuale verso la guerra. Non a caso la narrazione è ambientata poco prima della prima enorme catastrofe umana. Alan Moore tenderà a precisare nel documentario “the mindscape of Alan Moore”, che potete trovare gratuitamente su Youtube, che non era sicuramente colpa dei 18enni che venivano mandati al macello in guerra ma di quattro uomini spelacchiati che non scopavano da anni.

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