venerdì 15 gennaio 2016

ASSASSIN'S CREED SYNDACATE, meglio del predecessore ma prendiamoci un anno sabbatico


Se la pubblicità martellante in tv, alla radio, su spotify e qualsiasi altre emittente e medium vi fosse sfuggita vi comunico che Mediaworld compie 25 anni e festeggia facendo degli sconti, AC Syndacate a 29 euro. Sfortunatamente mi trovavo con quella cifra in tasca a Mediaworld e non ho saputo resistere. Ecco il frutto di qualche ora di gioco nella Londra Vittoriana.

Sicuramente l’impatto è stato migliore del suo predecessore, sia a livello di storyline che di giocabilità(in Unity mi sono infilato in un mega bug a cinque minuti dall’inizio del gioco ed ho dovuto ricominciare da capo). Il sistema di produzione e di potenziamento è rimasto bene o male lo stesso anche se hanno ridotto di molto la varietà di armi, pressoché inutili in Unity, limitando a tre il numero di armi da corpo a corpo(bastone, kukri, tirapugni) e a solo il revolver per le armi da fuoco. I potenziamenti per le varie armi e oggettistica in generale è più lento e bisogna quasi sudare per produrlo. 

Il combattimento è stato migliorato seguendo ciò che si era visto in Unity, limitando finalmente l’uso delle armi da fuoco in mischia che oltre ad essere una minchiata stratosferica, rendeva davvero una sofferenza il combattimento con l’uso massiccio di proiettili, medicine e bombe stordenti.

Il sistema di spostamento è stato anch’esso migliorato con l’introduzione delle carrozze che riescono a coprire grandi distanze in poco tempo. I viaggi rapidi e gli spostamenti sono stati ridotti in termini di tempistiche rendendo meno frustrante l’attesa con la reintroduzione dello spazio animus dove correre come dei cretini in attesa del caricamento. C’è ancora da migliorare ma sicuramente meglio di Parigi.

Le missioni sono state rese più razionali e oculate limitando grandi spostamenti durante lo svolgimento così da non far impazzire il giocatore in tempi vuoti lunghissimi che abbassavano non di poco il climax della narrazione. Si svolgono bene o male all’interno del quartiere di inizio che è comunque vastissimo, sono state ampliate le tipologie ma diminuito il numero così da non far girare la testa guardando la mappa zeppa di icone.

La reliquia principale del gioco si trova attraverso il ritrovamento di 30 carillon nascosti in città individuabili attraverso il rumore che emettono o attraverso l’immagine nel database. Non è per niente facile ma sicuramente meno frustrante dei segni di Nostradamus che erano di una noia mortale.

L’online grazie a Dio è stato eliminato, in giochi del genere per me è assolutamente inutile. Pagare gente per creare un reparto online dovrebbe essere convertita nello sviluppo della trama punto forte del brand e che ultimamente ha indubbiamente subito una battuta d’arresta.


Il metodo di narrazione è diverso al solito. Ci sono due personaggi intercambiabili in qualsiasi momento con due approcci differenti: potenza o furtività. Sono i gemelli Frye. Con diverse priorità si muoveranno per tutta Londra in modo da eliminare la minaccia templare rappresentata dal capitalista Starrick. Jacob vuole uccidere i templari e restituire al popolo e alla sua banda, i Rooks, la capitale inglese. Mentre sua sorella Evye, la nerd, vuole trovare la Sindone dell’Eden e non permettere ai templari di entrarne in possesso. Personaggi sicuramente di un altro spessore rispetto allo scialbo e poco attraente Arno Dorian di Unity anche se non ancora ai livelli di Ezio e Altair. Un passo avanti per Ubisoft comunque. Durante la storia i due gemelli verranno in contatto con diversi esponenti dell’epoca: Darwin, Marx, Dickens, Bell sono solo un esempio. Restituendo alla saga la sua collusione con la Storia con la S maiuscola, con buona pace di Napoleone.

Il consiglio del signor nessuno(ovvero il mio) è quello di prendersi un anno sabbatico, sfruttando l’uscita del film per rimettere insieme i pezzi e rilanciare il brand o decidere definitivamente di chiudere bottega e dedicarsi a nuovi titoli. E  che non sia mai che si torni a Roma…



VOTO 8/10

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