giovedì 19 marzo 2015

S. La nave di Teseo


Ciao a tutti, oggi vorrei presentarvi un esperimento letterario creato da J.J. Abrams, il noto regista, e da Doug Dorst, uno scrittore americano.
L'opera è un thriller abbastanza, anzi del tutto, inusuale: presentata come un metaromanzo, ossia come una storia dentro una storia,è composta da un vero e proprio scritto "La nave di Teseo", dall'autore fittizio ed elusivo V.M. Straka(si narreranno i possibili autori)e i suoi collaboratori, le cui imprese sono al centro di lotte anarchiche e liberali, assassini,lotte di classe; nel libro non ci sono riferimenti ai veri autori o ad altri dati reali, riportati unicamente sul cofanetto contenitore. Presentato come un romanzo postumo,  racconta la storia di un personaggio che, soffrendo di amnesia, compie un viaggio alla scoperta di sè stesso,alla ricerca di una donna inafferrabile, ma ciò lo porterà a un radicale cambiamento in sè, a una deformazione psicologica, accompagnato da una nave in perenne mutamento. Il titolo del romanzo prende spunto da un paradosso chiamato appunto "problema della nave di Teseo": ossia se la mutevole trasformazione nel tempo di un oggetto o di una persona ne mantenga l'identità originaria; il paradosso prende spunto dalla nave degli argonauti, appunto la Argo, alla quale nel corso degli innumerevoli viaggi venivano sostituiti i pezzi deteriorati, e si arrivò ad un punto che la nave era stata completamente sostituita, ossia in cui tutte le parti originali furono sostituite, benchè la nave mantenesse la forma originaria. Quindi si torna al problema generico: la nave si è conservata o no? L'entità modificata nella sostanza, ma non nella forma, è la stessa? In questo caso spetta al lettore dare una propria sentenza su ciò che si svolge nell'opera.

L'opera è caratterizzata anche da un'altra particolarità: la presenza di numerose note a margine scritte a mano da due studenti universitari che prelevano il libro dalla biblioteca, e scambiandosi messaggi(ma anche oggetti fisici), creano un legame forte di intesa( o forse qualcosa in più), e cercheranno di estrapolare dal romanzo dati e informazioni sul misterioso scrittore, com'è morto, chi fosse, e che forse l'opera stessa non sia che una gigantesca metafora dell'esistenza di un personaggio costretto a vivere nell'ombra, braccato da forze  maggiori.

Il romanzo rappresenta una forte introspezione psicologica, un flusso continuo di pensiero e domande che ognuno di noi potrebbe farsi in situazioni simili, una suspense non dovuta dalla paura o dall'azione, ma dall'ignoto, dall'inevitabile che il personaggio è costretto a fare ( o forse non lo è?).

Il linguaggio presenta termini aulici e arcaici, il narratore utilizza una focalizzazione interna, ma rimane in terza persona: narra il fluire dei pensieri del protagonista come se fosse il narratore stesso a sentirli.

I fatti sono narrati da inizio '900 e si svolgono per parecchi anni, superando i conflitti mondiali, e si capiscono attraverso le città che vengono visitate durante la storia.

S. è un monumento di costruzione narrativa, originale, un linguaggio stupendo, e lascerà domande anche dopo averlo letto per molte volte.
Personalmente mi è piaciuto abbastanza, alcune volte il romanzo si estende a dismisura con frasi imponenti e stucchevoli.

I critici valutano l'opera come una rivalutazione del cartaceo, rispetto al digitale, infatti quest'ultimo non potrà mai dare le emozioni o la comoda lettura di un bel libro.

VOTO: 8/10


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.